AIUTEREMO LANCINI
giovedì, dicembre 2nd, 2010La sentenza del tribunale di Brescia che condanna l’amministrazione di Adro alla rimozione dei 700 simboli leghisti e al pagamento delle spese di pulitura del plesso oltre a quelle processuali e obbliga la scuola ad esporre le bandiere italiana e dell’Unione europea (leggi qui e qui), non ha suscitato, solo, come’era logico attendersi, le reazioni del primo cittadino Oscar Lancini (leggi qui), “artefice” della bagarre che ha tenuto banco per settimane sia a livello locale che nazionale (leggi qui e qui), ma anche quelle del mondo politico ed in particolare dei ‘colleghi’ lumbàrd del primo cittadino adrense.
“Come leghista darò il mio supporto come tanti altri faranno nel movimento”, ha commentato Davide Boni, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, in risposta a chi gli domandava se il Carroccio avrebbe aiutato economicamente il sindaco di Adro Oscar Lancini a sostenere i costi della rimozione dei simboli.
Andrea Gibellini, vice presidente regionale, in quota alla Lega Nord, ha detto invece che “Le sentenze si accettano e non si commentano”. E ha aggiunto “Noto una certa predisposizione a considerare simboli identitari come simboli che non possono avere cittadinanza in Italia e in Europa”.
E mentre la Lega si dimostra compatta nel sostegno a Lancini, non mancano i commenti delle altre parti politiche come Pd e l’Italia dei Valori.
Per Pietro Bisinella, segretario provinciale del Pd, “È paradossale che in Italia, di fronte al silenzio assordante di alcune istituzioni, sia stata necessaria l’azione della magistratura per sancire che la scuola è di tutti, è un bene comune e non può essere targata politicamente” (leggi qui).
Francesco Patitucci, consigliere regionale dell’Italia dei Valori afferma invece che “L’arroganza messa in mostra dal sindaco Lancini e dai leghisti nel caso di Adro trasuda tutto il loro disprezzo per i simboli istituzionali. La sentenza del Tribunale civile di Brescia ristabilisce la legalità”.
L’Italia dei Valori ha anche annunciato che prenderà parte alla manifestazione di sabato 4 dicembre ad Adro organizzata dal Comitato per la rimozione dei simboli di partito dalla scuola pubblica.
Sinistra, ecologia e libertà di Brescia, in una nota (leggi qui) dichiara che “a Brescia, si è finalmente fatta giustizia della vicenda dei simboli leghisti che per volontà del sindaco di Adro avevano sostituito in modo artefatto e ridicolo i simboli e i colori dell’Italia presso la scuola di Adro. Fatti ancora più inaccettabili se si pone mente alla celebrazione in corso dei 150 anni dell’unità del Paese. Ci attendiamo pertanto che l’amministrazione comunale leghista di Adro proceda speditamente alla rimozione dei simboli”.
Per Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd se è vero che “il comune (di Adro, ndr) rappresenta tutti i cittadini”, e anche vero che “la stupidata dei 700 simboli è stata voluta solo da alcuni: è giusto quindi che le spese siano addebitate al sindaco e a chi ha sottoscritto la scelta”.
Il Codacons, che sulla vicenda ha presentato il mese scorso un esposto alla Corte dei Conti (leggi qui), in una nota, ha chiesto che questa spesa non gravi sui contribuenti con uno sperpero di denaro pubblico, ma che i responsabili se ne assumano l’onere, “con tutta probabilità”, scrive l’associazione dei consumatori, “l’unica azione utile ad impedire una possibile condanna della Corte dei Conti”.