LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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RIFLETTORI ACCESI SU DESIO

mercoledì, dicembre 1st, 2010

Riflettori sempre più accesi su Desio, “la città della ‘ndrangheta”. Dopo i servizi andati in onda a “Exit” (La 7) e “L’ultima Parola” (Rai Due) , in città sono arrivate altre telecamere. Sono quelle di Anno Zero, il programma di Michele Santoro. Da qualche giorno una troupe gira per la città. Ha documentato il consiglio comunale di giovedì sera e le dimissioni di massa dei consiglieri di venerdì mattina, con lo sfogo del sindaco Mariani. Il servizio andrà in onda tra un paio di settimane, racconterà della ‘ndrangheta ma anche dei risvolti politici dell’operazione “Infinito” dello scorso 13 luglio. E non c’è solo la Rai. In settimana è arrivata anche una troupe della trasmissione “Matrix” in onda su Canale 5. I giornalisti hanno intervistato Giuseppe Castoldi, il proprietario del terreno che confina con la cava di via Molinara. Le telecamere di Mediaset hanno ripreso proprio la zona in cui avveniva il traffico illecito di rifiuti.

“Un accanimento mediatico” insiste il sindaco (ormai ex) Giampiero Mariani, che giovedì si è recato dal prefetto Gianvalerio Lombardi per discutere proprio del caso. “Faremo un comunicato congiunto, io e il prefetto” ha detto Mariani in aula giovedì sera, prima del terremoto politico che ha portato a sciogliere il consiglio comunale. “Dopo l’operazione Infinito – ha detto Mariani – ci sono state gravi ripercussioni sull’immagine della nostra città. Il prefetto si è detto rammaricato per questo accanimento mediatico. La città è stata presa di mira e non merita tutto questo”. Mariani ha quindi lanciato un appello: “Chiedo il supporto di tutti, perché l’immagine di Desio sia difesa e perché Desio sia una città vivibile, dove regna la legalità”.

Duro lo scontro con la minoranza. Alle parole di Mariani ha reagito infatti la consigliera del Pd Lucrezia Ricchiuti: “Vogliono intimidirci? Vogliono metterci a tacere? Il sindaco non può pensare di scaricare le responsabilità. Mariani ha detto che la mafia a Desio non esisteva. Non ha mai posto il veto su nulla, perché per lui è sempre stata più importante la fascia”.

Parole che hanno suscitato la rabbia del sindaco: “Questa è la solita lezioncina. La consigliera Ricchiuti vive da poco a Desio: in realtà non ama questa città perché sta cercando di disgregarla. Il prefetto, invece, ha avuto per noi parole encomiabili. La verifica del territorio per esempio, è cominciata proprio col centrodestra. Gli abusi edilizi ci sono dagli anni 90 eppure la giunta di centrosinistra non li ha contrastati”.

L’opposizione, con la Ricchiuti, è passata nuovamente all’attacco: “Il problema è che qui ci vorrebbe un cartello: certe persone, intercettate nelle indagini, non dovrebbero entrare in aula”. Questo lo scambio di battute di giovedì sera. Venerdì mattina, però, i discorsi politici si sono concentrati su altro.

Roberto Saviano cita Desio. Lo fa in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, in attesa dell’ultima puntata di “Vieni via con me” stasera su Rai Tre. Lo scrittore di Gomorra parla del “caso Desio”, in riferimento alle polemiche col ministro Maroni, dopo il suo intervento in tv, in cui aveva parlato di collegamenti tra la mafia e la Lega Nord.

“La ndrangheta – dice Saviano – interloquisce con i poteri del Nord: dove c’è la Lega si rivolge alla Lega. Il problema principale del Nord non sono certo gli immigrati, come vogliono fare credere. Ma l’alleanza impresa-politica-criminalità- Il caso Desio lo dimostra. La Lega ha abbandonato la giunta dopo che un’inchiesta ha dimostrato che una parte di quella maggioranza faceva affari con la ‘ndrangheta. E prima? Ignoravano? Il Nord Italia è sempre più infiltrato. Piaccia o non piacca alla Lega”.

da www.ilcittadinomb.it/

LEZIONE DI MARONI A SAVIANO

mercoledì, novembre 24th, 2010

Questa volta in cattedra a “Vieni via con me” ci è andato Roberto Maroni, il grande protagonista della lotta alla criminalità organizzata in Italia. Con Maroni ministro dell’Interno, lo Stato comincia a pensare di poter di liquidare il fenomeno delle mafie in Italia: non accadeva dai tempi del fascismo. Decisive sono state le mosse del titolare del Viminale: rafforzare, col Pacchetto sicurezza, il carcere duro ai mafiosi, tagliando i collegamenti dei boss detenuti con i picciotti; sequestrare a a tappeto tutti i beni in odore di mafia, anche quelli gestiti da prestanome; stabilire la tracciabilità degli appalti; intensificare la caccia ai latitanti. Incredibile il bilancio di questa campagna antimafia: in media 8 arresti al giorno da quando Maroni è ministro, montagne di miliardi confiscati, presi 28 dei 30 boss superlatitanti.

IL CERCHIO SI STRINGE. Questo bilancio, illustrato lunedì sera, è la risposta a Roberto Saviano che, nella precedente puntata della trasmissione se ne era uscito con un “al nord la ‘ndrangheta interloquisce con la Lega”. Maroni si è detto offeso per questa affermazione priva di fondamento e ha preteso di poter andare in quella trasmissione a raccontare la verità. “Le mafie – ha spiegato il ministro – si combattono dando la caccia ai superlalitanti. Giuseppe Setola, Salvatore Strangio, Antonio Pelle, Domenico Raccuglia e Antonio Iovine sono solo alcuni dei 28 superboss presi e sottoposti al carcere duro. Ne mancano solo due: Zagaria e Messina Denaro. Ma il cerchio si sta stringendo anche attorno a loro”.

PATRIMONI DELLA MALAVITA Ed ha aggiunto: “La mafia si combatte sequestrando i patrimoni della malavita, colpiamo il cuore patrimoniale della mafia e lo facciamo soprattutto al Nord. Sono stati sequestrati oltre 35 mila beni per un valore di 18 miliardi di euro, un risultato senza precedenti. La mafia al nord da almeno tre decenni, non è una novità”. Poi la risposta diretta. “L’affermazione di Saviano – ha chiarito Maroni – è ingiusta e offensiva per chi contrasta da sempre l’illegalità e smentita dalle recenti operazioni fatte in Lombardia contro la ‘ndrangheta, operazioni che hanno visti l’arresto di esponenti di altri partiti e non della Lega”.

PADANIA ANTIMAFIA. Nell’intervento di Maroni è mancata una sola precisazione: quella che in Padania il fenomeno sociale “mafia” non esiste, non vi è alcun radicamento tra la gente come invece accade al Mezzogiorno, e che purtroppo la presenza dei mafiosi è soltanto uno dei regali dell’immigrazione. Per la cronca, la terza puntata del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano ha registrato ieri 9 milioni 600 mila telespettatori pari al 31.60% di share: record della trasmissione. Nella prossima puntata, però, Maroni non ci sarà più e i padani sono vivamente consigliati di cambiare canale.

da www.ilpadano.com

STASERA MARONI DA FABIO FAZIO

lunedì, novembre 22nd, 2010

Tutto confermato. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sarà ospite lunedì sera, 22 novembre, a “Vieni via con me”, la trasmissione televisiva di Fabio Fazio, con ospite fisso Roberto Saviano. Seguendo così l’invito del direttore di Rai3, Paolo Ruffini. Come fanno tutti gli ospiti del programma, anche Maroni leggerà un suo elenco .

Maroni avrà quindi spazio per fornire il suo contradditorio a quanto sostenuto da Saviano nella precedente puntata in merito alle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord, dopo avere già criticato lo scrittore campano all’indomani della seconda puntata di lunedì 15 novembre, aggiungendo però, ospite alla trasmissione di Canale 5 Matrix «lo stimo, deponga le armi». Il ministro si è detto soddisfatto spiegando che «è la soluzione più ragionevole».

Ma cosa dirà? C’é chi anticipa che Maroni elencherà i suoi successì contro la criminalità organizzata, con tanto di cifre dei due anni di viminale: 29 superlatitanti catturati, beni sequestrati per 18 miliardi, 6.700 mafiosi arrestati.

Sul tema, intanto, sono scoppiate scintille tra i i politici. Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio di Pietro ha pubblicato uno slogan su Facebook: «La penso come Saviano, Maroni quereli anche me» raccogliendo già ventimila adesioni. «Noi stiamo con Saviano, e con tutte quelle persone che hanno il coraggio di dire quali sono le responsabilità di questo paese», ha aggiunto Susanna Camusso, neo segretario generale cgil.

Schermaglie che seguono il duro botta e risposta di ieri, 19 novembre, tra il numero uno della Lega Nord, Umberto Bossi, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. «Non capisco come ci si possa indignare se qualcuno dice che la mafia c’è anche al Nord», ha detto Fini in un convegno sulla legalità. Bossi da Montecitorio ha risposto senza mezze misure con un «fanculo» garantendo che dalla mafia «la lega é lontana: non riescono ad avere agganci con noi». E poi c’è il giornalista Vittorio Feltri che contro Saviano ha avviato una raccolta di firme.

C’è anche chi, però, non partecipa alla bagarre

manifestando il proprio apprezzamento sugli altri temi toccati dalla trasmissione nell’ultima puntata (andata in onda lunedì 15 novembre). Per il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, ha commentato con toni positivi, a margine del suo intervento all’assemblea del partito a Milano, la decisione di Saviano di portare le testimonianze dei casi di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro per difendere il diritto all’eutanasia «Saviano deve dare la parola a quanti rifiutano la dolce morte perchè vogliono vivere, e a chi con la sua straordinaria esperienza umana canta ogni giorno un inno alla vita».

www.ilsole24ore.com

LETTERA A ROBERTO SAVIANO IN SETTE PUNTI

venerdì, novembre 19th, 2010

Lettera aperta della redazione di Affaritaliani indirizzata a Roberto Saviano dopo la polemica tra lo scrittore e il Ministro Roberto Maroni.

Caro Saviano, qualche tempo fa, in unintervista, dicevi che Roberto Maroni è il miglior Ministro degli Interni di sempre, di tutti i tempi. Per la sua lotta alla mafia, perché ha azzerato il clan dei Casalesi. E invece hai pensato bene, nel corso della trasmissione Vieni Via con me, di sparare a zero sul suo partito, la Lega. Hai accusato, anzi calunniato con leggerezza, perché gli oltre nove milioni di italiani incollati davanti alla tv capissero esattamente il contrario. E cioè che il partito di Maroni, al nord, ha agganci con la ndrangheta. Dimenticando proprio che il ministro di cui parli è quello che di più ha fatto per sconfiggere la criminalità organizzata. Trascurando che dal 2008 (quando si è insediato il governo), ad oggi, sono stati confiscati alla mafia beni per 15 miliardi di euro./p
p style=text-align: justify;2. La mafia al Nord esiste da sempre. Il boss Saverio Morabito raccontava di quando, da bambino, era emigrato al Nord insieme ai conterranei di Platì, con i quali faceva rapine, furti, sequestri, spaccio di droga. Insomma, tutto il repertorio. Verrebbe da chiedersi, caro Roberto, dove stia la notizia. La mafia al Nord esiste da sempre, e in tutti gli schieramenti. Dovresti sapere, ad esempio, che Tiziano Butturini, sindaco del Pd di Trezzano sul Naviglio, è stato arrestato nellambito di uninchiesta sulla ndrangheta. A Borgarello, poi, è finito dentro un sindaco di centrodestra. Sempre per rapporti con la ndrangheta. Dunque, la ndrangheta al Nord è arrivata ben prima della Lega Nord, purtroppo./p
p style=text-align: justify;3. E veniamo alla storia che hai tirato in ballo in televisione, davanti a nove milioni di persone. Riguarda un consigliere regionale, Angelo Ciocca, eletto con il record di 18mila preferenze. Il numero fece stupire un po tutti gli addetti ai lavori., anche noi. E anche il Senatùr, secondo indiscrezioni di stampa, nellambito di un party per festeggiare il risultato delle elezioni regionali, avrebbe puntato il dito verso Ciocca dicendogli nel suo tipico tono scherzoso ma non troppo: Quante preferenze! Tu sei un tipo pericoloso…. Successivamente, nelle cronache politiche locali si dava conto dettagliatamente di come il partito stesse facendo accurate analisi e indagini sul conto di Ciocca. Tutto questo, caro Roberto, per farti capire che il Carroccio non ha coperto Ciocca. Anzi, ha cercato di fare chiarezza. Dove sta la novità? Abbiamo letto tutto, sappiamo tutto. Sappiamo anche, ed è bene ricordarlo, che Ciocca non è neppure indagato./p
p style=text-align: justify;4. Hai accusato Gianfranco Miglio di aver teorizzato listituzionalizzazione di Cosa Nostra, della Camorra e della Ndrangheta. Ma ti sembra corretto estrapolare una frase di un apprezzato teorico e accademico del diritto e usarla al di fuori del contesto dei suoi scritti e dei suoi studi? Miglio è stato lideologo della Lega, anche se poi sulla divisione dellItalia in tre macro regioni è stato abbandonato da Umberto Bossi negli ultimi periodi della sua vita. E tu, quando Miglio scriveva le sue teorie, non eri neanche nato. La maggior parte dei nove milioni di spettatori, probabilmente, non sanno nemmeno chi sia Miglio. Comè possibile dunque accusare il Carroccio per una frase estrapolata non da un esponente ufficiale del partito (peraltro morto e quindi senza possibilità di difesa) e da lì costruire un teorema senza tener conto delle decine di libri di politologia che lideologo del federalismo, erede di Cattaneo e Salvemini, ha prodotto nella sua vita?/p
p style=text-align: justify;5. E quella fotografia, che hai sbandierato agli italiani come dimostrazione che i contatti tra la Lega e la ndrangheta ci sono, eccome. Quellimmagine del boss Pino Neri e il leghista Angelo Ciocca. Bè, come ha detto Gerardo DAmbrosio. magistrato milanese autore di grandi inchieste (da quella della strage di Piazza Fontana a quella di Mani Pulite) e oggi parlamentare dellopposizione (non certo un amico di Maroni ne della Lega) ad Affaritaliani.it, quella foto non costituisce in alcun modo una prova. Perché a tutti può capitare di essere fotografati o avere contatti involontari e casuali con un mafioso senza saperlo. Non esistono, ad oggi, prove che le infiltrazioni della mafia nel nord siano avvenute grazie alla Lega. Cè la foto in cui Ciocca parla con un boss. E allora? Gli archivi sono pieni di foto di persone normali insieme a personaggi malavitosi. Se Ciocca sarà indagato, se sarà accusato e se una sentenza lo riterrà colpevole, allora la penseremo come te. Ma prima di avanzare ipotesi in un programma televisivo in prima serata davanti a nove milioni di persone, sarebbe opportuno avere qualcosa di più concreto in mano./p
p style=text-align: justify;6. Ma c’è di più. Sempre un po di tempo fa tu, che sembri nel frattempo diventato un tele-imbonitore (e non uno scrittore) dicevi esattamente il contrario di quanto detto in tv: Il centrosinistra ha responsabilità enormi nella collusione con le organizzazioni criminali: le due regioni con più comuni sciolti per mafia sono Campania e Calabria. E chi le ha amministrate negli ultimi 12 anni? Il centrosinistra. Cosa è cambiato dunque nella tua mente? Probabilmente le tue simpatie verso Gianfranco Fini, che nel frattempo ha lasciato il governo./p
p style=text-align: justify;7. E cosa dire di Loris Mazzetti, responsabile del programma Vieni Via con Me, che si permette di dare il benservito al ministro Maroni, non dandogli la possibilità di replicare quando, proprio da Saviano, viene accostato al nome di Schiavone detto Sandokan, uno dei peggiori mafiosi mai esistiti. Replica che invece, sostiene sempre lo stesso Mazzetti, può essere fatta con un video registrato. Insomma, il ministro chiede di guardare negli occhi lautore degli insulti e non gliene viene data la possibilità. Chiede di poter rispondere alle parole ingiuriose dette contro di lui e la possibilità gli viene negata. Possibile che proprio in un programma di una tv pubblica la democrazia sia diventata un optional? Cancellato dalla Rai il diritto di replica. Assurdo./p
p style=text-align: justify;Conclusione. Visto che gli italiani conoscono molto poco di quello che abbiamo detto e scritto in questi punti, visto che gli italiani ignorano le indagini della Boccassini, ignorano chi sia Miglio, non sanno che tu pochi mesi fa hai osannato il ministro degli Interni Maroni, e meno ancora sanno del fatto che una fotografia con un boss non è la prova del rapporto di un politico con la mafia… Visto tutto questo e visto che il tuo monologo è stato seguito da quasi dieci milioni di persone non perfettamente al corrente degli accadimenti e quindi incapaci di farsi unopinione circostanziata e oggettiva dei atti di cui in oggetto, possiamo concludere che nei tuoi monologhi si possono ravvisare forme, magari involontarie, dicirconvenzione di incapace?

SAVIANO CONTRO LA LEGA (E MARONI)

mercoledì, novembre 17th, 2010

Le attese non sono state deluse e Vieni via con me, il programma di Fazio e Saviano in onda su Raitre, ha scatenato una raffica di polemiche. “Come ministro e ancora di più come leghista mi sento offeso e indignato dalle parole infamanti di Roberto Saviano, animate da un evidente pregiudizio contro la Lega”. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, commenta con durezza le critiche alla Lega nel monologo dello scrittore ieri sera nel programma su Raitre Vieni via con me. Per questo motivo, riferiscono fonti del Viminale, Maroni chiede al cda della Rai il “diritto di replica alle incredibili accuse” lanciate nel corso della trasmissione. Accuse “infamanti” e “senza contraddittorio”, rileva il ministro.

Mazzetti: Maroni può replicare altrove “Maroni è un ministro della Repubblica e ha disposizione telegiornali e altri programmi di approfondimento politico per replicare. Il nostro è una programma culturale, dove i politici vengono solo se sono funzionali al racconto delle puntate”. È quanto afferma il capostruttura di Raitre e responsabile di Vieni via con me, Loris Mazzetti. “Se poi abbiamo insultato qualcuno o detto cose non vere, c’è sempre la magistratura a cui rivolgersi – aggiunge Mazzetti – Io penso che l’onestà intellettuale di Saviano non possa vivere di condizionamenti. La cronaca ci racconta di episodi di criminalità in cui sono coinvolti esponenti leghisti e se Saviano non ne avesse parlato, si sarebbe autocensurato”.

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