LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Posts Tagged ‘renzo bossi’

ARRIVA FACEPADANIA

venerdì, dicembre 17th, 2010

di Alberto Giuffrè

Renzo Bossi, detto “Il trota”, come Mark Zuckerberg? A guardare la pagina che annuncia la nascita di Facepadania, l’associazione tra i due verrebbe (quasi) spontanea. In realtà in via Bellerio a Milano, sede nazionale della Lega Nord sembrano non sapere nulla del “primo social network per gente del Nord” che minaccia di sbarcare sul web a partire da febbraio del 2011. La grafica del sito ricalca la pagina iniziale del social network più famoso del mondo. L’unica differenza è il colore sullo sfondo: verde, naturalmente.

“Per discutere di argomenti padani” – Mentre Facebook con i suoi oltre 500 milioni di iscritti ha abbattuto, almeno virtualmente, i confini nazionali, Facepadania va in controtendenza pubblicando una cartina del nostro Paese spaccato a metà. Per avere la certezza che il Carroccio non c’entri nulla basta guardare la mappa, in cui la linea di separazione va ben al di sotto del fiume Po, punto di riferimento invalicabile per ogni militante leghista che si rispetti. Il sole delle alpi invece campeggia su tutte le regioni presenti sulla cartina, fatta eccezione per la Valle D’Aosta. Ma al di là del disegno è il testo a spiegare meglio l’operazione.

“Incontra i tuoi amici padani – si legge – per parlare di cibo, arte, moda, argomenti padani”. Per il lancio bisognerà aspettare ancora un paio di mesi ma nell’attesa di capire quale universo si nasconda dietro la dicitura “argomenti padani” i gestori della pagina avvisano: “Il sito non vuole essere una provocazione a sfondo razzista”. E per la serie “la Padania siamo noi, nessuno si senta escluso” si aggiunge anche che “sono ben accetti persone non Padane purché rispettino le regole del sito”. Stando sempre alle prime informazioni pare che l’Italiano non sarà una lingua contemplata. L’impostazione della home page prevede infatti solo due versioni: “lingua padana” e “English”.

Chi c’è dietro – Del “social network per gente del nord” si sa ancora poco. La pagina di presentazione è raggiungibile su un cosiddetto dominio di secondo livello che rende difficile risalire al responsabile. E’ curioso però notare come altri due indirizzi simili, “facepadania.it” e “facepadania.com” siano stati registrati il 15 dicembre. A occuparli è stato Roberto Marzialetti un giovane imprenditore marchigiano che opera sul web, già titolare degli indirizzi Milanolavora.info, Torinolavora.info e MiglioriIncontri.com. E sul web più di un blogger sospetta che si tratti solo di un’operazione pubblicitaria.

“Face”, marchio registrato – Bufala o progetto serio? Difficile dirlo ma è certo che andando avanti l’operazione potrebbe scontrarsi con gli avvocati di Zuckerberg che a novembre ha registrato il marchio “face”. Non ci sarà materiale sufficiente per girare il sequel di “The Social Network” ma è comunque interessante vedere come andrà a finire

da http://tg24.sky.it/tg24/politica/2010/12/16/facepadania_facebook_social_network_padania.html

IL TROTA, IL BALILLA E LE IRE DI FLI

lunedì, dicembre 6th, 2010

«La Lega come Balilla ha portato il cambiamento». Parole di Renzo Bossi, «il Trota» (nella foto) ieri a Genova con gli esponenti liguri del Carroccio per celebrare la figura di Giovanni Battista Perasso, il «Balilla», il ragazzino che secondo la tradizione nel 1746 diede vita alla rivolta dei genovesi contro gli austriaci invasori. Ma a Genova il fatto che la Lega Nord abbia voluto inserire tra le sue figure simbolo quella del giovane Balilla ha mandato su tutte le furie i rappresentati locali di Futuro e Libertà che hanno gridato al ratto dell’eroe: «Balilla non è padano ma futurista» hanno attaccato. Siamo sicuri non si tratti di altri, più recenti, Balilla?

da www.ilgiornale.it

ORA LA LEGA VUOLE LA LOMBARDIA. E LA STORIA INSEGNA CHE VA PRESA SUL SERIO

mercoledì, ottobre 13th, 2010

Nel 1992 un avvocato di Varese, tastierista per diletto, e un medico ospedaliero bergamasco, consigliere comunale, entrano per la prima volta alla Camera dei deputati. Quando si candidarono, pochi avrebbero scommesso sulla loro elezione al Palazzo. E quando annunciarono la scalata al potere romano, dicendo di voler diventare ministri per realizzare federalismo e secessione, in molti risero. A distanza di quasi venti anni, Roberto Maroni e Roberto Calderoli hanno dimostrato di aver visto giusto e che, per quanto possano sembrare strampalate, le mire della Lega vanno prese sul serio. Così, oggi, gli obiettivi del Carroccio, anche quelli che appaiono irrealizzabili, vengono tenuti in considerazione dagli avversari politici. E temuti dagli alleati. Pdl in primis. Che ha imparato sulla propria pelle come il popolo di Umberto Bossi quando vuole una cosa la ottiene.

Per questo c’è un po’ di nervosismo in Lombardia ultimamente. Il senatùr ha cominciato a immaginarsi il Nord guidato dalla Lega. Conquistati nelle urne il Piemonte e il Veneto, con Roberto Cota e Luca Zaia, rimane la Lombardia, oggi in mano a Roberto Formigoni, eletto nel Pdl ma che autonomamente riesce a muovere un buon bacino di elettori tra le fila di Cl e l’imprenditoria moderata di matrice cattolica. Per questo ad Arcore, qualunque accordo il premier intenda prendere con il senatùr non può prescindere da un coinvolgimento diretto dell’interessato.

L’idea di Bossi, già illustrata a Silvio Berlusconi, è quella di accorpare alle elezioni amministrative di marzo anche le regionali in Lombardia. Ad appena un anno dal voto. Il premier ha accolto seriamente la proposta e sta valutando come e dove collocare Formigoni senza svilirne storia personale e spessore politico. Lui da sempre sogna il ministero degli Esteri. Se il Governo dovesse cadere e si andasse a elezioni anticipate, Formigoni non accetterebbe di lasciare la Regione in base a una promessa su un eventuale ministero in caso di vittoria. Ma se la crisi venisse scongiurata, un avvicendamento potrebbe essere plausibile anche per il governatore. Le pedine, però, le sposta Berlusconi. Che sta ridisegnando la struttura del Pdl tenendo in alta considerazione l’opinione di Formigoni.

Lo conferma la decisione sul coordinatore regionale del partito: il premier vorrebbe far tornare in Lombardia Mariastella Gelmini, l’unica che riuscì a mettere d’accordo tutti negli anni della sua gestione. Lei, diventata mamma, ha chiesto a Berlusconi di tornare vicino casa, a Bergamo. Quindi accetterebbe. Ma il “trasferimento” non è andato a buon fine perché l’attuale ministro dell’Istruzione è invisa all’ambiente di Comunione e Liberazione, che venne “arginata” in Forza Italia nel coordinamento Gelmini.

Intanto Formigoni con i suoi minimizza. A chi gli chiede un’opinione sulle mire leghiste risponde che non è “un’ipotesi all’ordine del giorno” ma, certo, “poi tutto può accadere”. Non è la prima volta che il governatore lombardo si trova a dover lottare contro presunti candidati del Carroccio. Nei mesi precedenti alle elezioni del 2010, sembrava che il candidato presidente per la maggioranza sarebbe stato Roberto Castelli, ex ministro delle Infrastrutture. Il leghista si diceva “pronto” e Formigoni non faceva una piega: “Potrei rinunciare per un incarico equivalente a Roma”. Perché, ricordava, “la Lombardia è più importante di molti ministeri”. E aggiungeva: “Il presidente del Consiglio deciderà il meglio per tutti, come sempre”. Ma un anno fa il Governo era saldo e la maggioranza compatta. Oggi il futuro appare incerto e la Lega è determinante. Per questo vengono prese sul serio le mire del Carroccio. Tutte. Anche quelle palesemente irrealizzabili.

Come le voci che vorrebbero Renzo Bossi possibile vicesindaco di Milano con Letizia Moratti. “Se ci danno la Regione – spiegano in via Bellerio – noi possiamo rinunciare al sindaco ma è certo che il grosso dei voti a Letizia Moratti glieli porterà la Lega, altrimenti dove va?”. E “vista così – dice un dirigente regionale del Pdl – non si può dar torto agli amici” del Carroccio. Non a caso Umberto Bossi ha improvvisamente frenato, dopo mesi di affondi, sulle elezioni anticipate: “Bisogna sempre interpretare il ministro Bossi: io ho la chiave interpretativa e quindi sono assolutamente tranquillo, la legislatura andrà fino in fondo”. Non quella della regione Lombardia.

da www.ilfattoquotidiano.it

PADANIA CAMPIONE

lunedì, giugno 7th, 2010

Per la terza volta consecutiva la squadra di calcio della Padania, guidata dal figlio di Umberto Bossi, Renzo (questa volta in panchina da solo), ha vinto il campionato mondiale dei «Popoli senza nazione» che si è svolto a Gozo, un’isoletta che fa parte della Repubblica di Malta. La Padania ha vinto battendo per uno a zero il Kurdistan, (che aveva disputato anche le due finali precedenti) che ha protestato con l’arbitro per un gol annullato in un fuorigioco tutto da dimostrare. La squadra di Bossi era arrivata in finale sconfiggendo per due a zero, venerdì, il Regno delle Due Sicilie.

…ABBASSANDO I TONI…

domenica, marzo 14th, 2010

Oggi vi proponiamo una notizia che poco ha a che fare con la politica, ma che ci riguarda – tutto sommato – da vicino…

 

Renzo Bossi, figlio del leader del Carroccio, è arrivato con oltre due ore di ritardo ieri sera a un comizio nel Bresciano perché è stato protagonista di un inseguimento e del blocco di un giovane pirata della strada che aveva causato un incidente fuggendo e che poi è stato fermato dai carabinieri. È accaduto intorno alle 20, vicino a Capodiponte (Brescia). Bossi jr., che aveva appena preso parte all’inaugurazione di una nuova sede della Lega, è salito in auto. Poco dopo ha visto due auto incidentate con persone che chiedevano aiuto. Un giovane, invadendo con la propria auto la corsia opposta, le aveva buttate fuori strada, causando anche il ferimento di due degli occupanti. Il giovane Bossi ha caricato in auto una delle persone rimaste coinvolte e ha inseguito chi aveva causato l’incidente, raggiungendolo a Ceto, dove il fuggitivo si è trovato bloccato in un vicolo chiuso. Nel frattempo erano stati avvisati i carabinieri che sono arrivati sul posto, mentre Renzo Bossi e l’altro occupante della vettura stavano convincendo il giovane a consegnarsi alle forze dell’ordine.