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LA LEGA SPINGE PER LA BICICLETTA

mercoledì, ottobre 6th, 2010

Per la bicicletta -spiega Reguzzoni- è giunta lora della rivincita. Il mezzo di trasporto più ecologico che esiste, grazie anche al suo appeal senza tempo, è la nuova tendenza del mercato. Se ne accorgono le pubbliche amministrazioni che, se pur lentamente, aumentano la quota di piste ciclabili e incentivano gli acquisti con contributi pubblici. Le vendite crescono in maniera esponenziale e lo scorso maggio è finita la folle corsa degli incentivi a due ruote. Secondo le stime, per soddisfare le domande accumulate nei negozi nelle scorse settimane ci vorrebbero ancora 4 milioni di euro.

La spinta leghista allacquisto di bici ha senza dubbio una valenza ambientale, ma, al tempo stesso è stimolata dal fatto che la maggior parte delle aziende produttrici di biciclette si trovano al Nord, nel triangolo Veneto, Lombardia, Emilia Romagna.

I ciclisti in Italia, sottolinea Reguzzoni, sono circa 3 milioni, il 60% uomini e il 40% donne, appartenenti a tutte le fasce di età e ad ogni ceto sociale: la bicicletta viene utilizzata soprattutto per gli spostamenti in città (10%), per recarsi sul luogo di lavoro (20%), per divertirsi e per fare movimento (70%). Nel nostro Paese il ricorso alla bici per gli spostamenti in città e per recarsi al lavoro è in costante aumento, ma siamo ancora ben lontani dalle medie dei Paesi del centro e del nord Europa. Per raggiungere quei livelli occorrono specifiche politiche in favore della mobilità ciclistica e un forte intervento formativo e informativo a tutti i livelli, a cominciare dalle scuole.

Un incentivo allacquisto attraverso lo strumento della detrazione fiscale -osserva il capogruppo leghista a Montecitorio- permetterebbe di raggiungere entrambi gli obiettivi che finora ci si è posti in provvedimenti non organici: sviluppo della diffusione di mezzi di trasporto ecologici e sostegno alle imprese italiane che sono leader del settore per la qualità e per il design.

Per una politica efficace a sostegno della bici, occorre ragionare, sottolinea il Carroccio, in termini di rete: studiare cioè un insieme di percorsi ciclabili destinato in via prioritaria ai ciclisti principianti, le cosiddette tartarughe, ma utilizzabile anche da parte dei più esperti, le lepri.

Anche il settore privato, dice il primo firmatario di una delle due proposte di legge, Guido Dussin, può contribuire, ad esempio prevedendo lobbligo per le imprese di dotarsi di un piano di mobilità per i dipendenti promuovendo luso della bici.

In altri Paesi europei già si fa con indennizzi al chilometro, agevolazioni nellacquisto di una bicicletta, docce e spogliatori, bibite gratuite, tombole con premi speciali per i ciclisti ed altro ancora, spiega Dussin. Senza dimenticare che si risparmierebbe, e non poco, sul costo dei parcheggi per le auto o sul prezzo dei mezzi pubblici. Inoltre, incentivare luso della bici significa intervenire positivamente e concretamente ai fini della tutela ambientale e della lotta allinquinamento atmosferico ed acustico.

Non solo incentivi, ma anche iniziative mirate come semafori speciali per ciclisti; corsie separate per le due ruote; parcheggi con rastrelliere nei pressi di stazioni, fermate di autobus, scuole, negozi e centri culturali; scorciatoie ad uso e consumo dei ciclisti; spazi specifici e gratuti per il trasporto delle bici sui treni. Va da sé che con gli aiuti alla bici procede di pari passo, secondo la proposta leghista, lo sviluppo del cicloturismo.