LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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BONI (LEGA), SU LISTA CIVICA IMMIGRATI CHIEDO LA MASSIMA VIGILANZA

venerdì, dicembre 3rd, 2010

Massima vigilanza da parte delle sitituzioni sulla lista civica islamica presentata questa mattina a Milano da Abdel Hamid Shaari candidato alle prossime elezioni comunali. A chiederla e’ il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni. “Non posso certo chiedere al ministro dell’Interno o a quello della Giustizia di intervenire -sottolinea Boni- ma posso chiedere di vigilare”. La presentazione di una lista civica islamica, secondo l’esponente della Lega “e’ la risposta all’incapacita’ e al lassimo di alcune formazioni politiche che hanno come parola d’ordine ‘vietato vietare'”. Il diritto di voto, spiega Boni “e’ garantito dalla nostra Costituzione a tutti i cittadini italiani non perche’ pagano le tasse ma perche’ condividono i valori di questo Paese. Qui siamo di fronte ad una formazione politica che nulla ha a che fare con il nostro territorio e crea disparita’ nel tessuto sociale lombardo e milanese”. “Ritengo sia fortemente pericoloso -aggiunge Boni- soprattutto perche’ questa lista si dice aperta agli italiani. Questo vuol dire che lavora contro gli italiani. Non vorrei -conclude Boni- trovarmi negli anni futuri a dover combattere formazioni politiche estremiste, come quelle di acuni paesi dove il fondamentalismo ha avuto la forza di controllare il territorio”.

da http://www.davideboni.org/portale/

IN ARRIVO LA LEGGE ANTI BURQA

lunedì, settembre 20th, 2010

59 le firme degli esponenti della Lega Nord, in accompagnamento al testo del ddl presentato oggi in Parlamento che vorrebbe vietare il burqa anche in Italia, così come recentemente è stato fatto dai cugini francesi doltralpe. Indumenti lesivi della dignità della donna è possibile leggere nel documento; lo stesso prevederebbe sanzioni penali, per chiunque costringa uno o più soggetti alloccultamento del volto con minacce molestie o in modo tale da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura mediante tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione praticate con mezzi materiali o psicologici. Fino ad un anno di carcere e 30.000 euro di multa, con pena aumentata della metà se leventuale vessazione è operata su disabili o minori. Nessuna sanzione penale quindi per quelle donne che indosseranno Burqa e Niquab di loro spontanea volontà ( laccertamento dei motivi potrebbe però risultare talvolta molto complesso), ma una multa che andrebbe dai 150 e i 300 euro, con la possibilità di essere trasformata in attività non retribuite di pubblica utilità, a discrezione dellautorità giudiziaria. Secondo Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera della Lega il testo redatto è la fedele traduzione del documento approvato dal Senato francese rubato ai cugini per sposare il principio introdotto da uno stato laico che professa la parità fra uomo e donna spiega ancora Reguzzoni al Sole24 ore. Nel testo – aggiunge – cè un principio innovativo che prevede sanzioni penali per chi costringe o crea le condizioni psicologiche per far portare il burqa. E offensivo per la dignità della donna incalza la vice-presidente del gruppo Carolina Lussana, che critica il segretario PD, Bersani per aver sostenuto che la legge anti-burqa non fosse certo una priorità. Su tale legge, si è favorevolmente espresso però anche il Presidente della Camera, Gianfranco Fini; doveroso tutelare le donne – ha spiegato – vivere la Repubblica a volto scoperto è una questione di dignità e di eguaglianza.