LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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LA RIVOLTA DI MILANO

lunedì, febbraio 15th, 2010

Milano come Coccaglio. Invece di «White Christmas» si potrebbe parlare di «White Carnival». Cambia il nome, la sostanza è la stessa. All’indomani della guerriglia urbana scatenatasi a Milano in via Padova, quartiere interetnico pochi chilometri a nord del Duomo, Matteo Salvini, europarlamentare e capogruppo della Lega Nord in Comune propone controlli ed espulsioni porta a porta, casa per casa. Un annuncio che fa venire i brividi ad alcuni, a partire dagli stranieri che ieri pomeriggio hanno strappato i manifesti elettorali del Carroccio al grido di «razzisti, xenofobi», ma piace ad altri, soprattutto ai cittadini della zona, esasperati. E secondo un sondaggio di Sky Tg24, il 67% degli italiani si dice favorevole all’iniziativa.

Salvini, non le sembra di esagerare? L’accusa di deriva razzista è già ripartita.

«Io ho solo chiesto, come prevede la legge, che il sindaco si occupi di inviare vigili a controllare la regolarità delle condizioni di residenza dell’intera zona di via Padova. Come è già stato fatto nel Bresciano dal sindaco di Coccaglio».

A cosa serve?

«A far rispettare la legge. Io tra poco cambierò residenza e un vigile verrà a controllare. Un mese fa, in qualità di presidente della commissione sicurezza del Comune, ho fatto un sopralluogo in via Crespi, non molto lontano da via Padova: ho visto anche venti persone ammassate in monolocali da 30 metri quadrati».

Il fatto che stranieri vivano in condizioni disumane, non giustifica la caccia porta a porta.

«La prima cosa che un sindaco dovrebbe fare è controllare chi vive in queste case, chi è in regola e chi no».

In che misura crede che il sovraffollamento di stranieri negli appartamenti abbia inciso sugli scontri di sabato sera?

«Il problema è la densità abitativa. In via Padova e in tutte le vie limitrofe abitano troppi stranieri».

Che fino a ora avevano convissuto in pace.

«No, due giorni fa ci è scappato il morto, ma è un continuo di intimidazioni, scippi, violenze. La metà di queste persone non ha diritto di abitare a Milano».

Sei mesi fa proprio lei aveva chiesto posti riservati ai milanesi sui mezzi pubblici. Una dichiarazione bollata da più parti come razzista…

«Io avevo solo detto, e lo ripeto: “non vorrei che tra vent’anni fossero i milanesi a chiedere il permesso per sedersi”. In via Padova gli italiani devono chiedere il permesso per camminare sul marciapiede. Lo ripeto, il problema è il sovraffollamento di stranieri nel quartiere».

E pensa che i controlli possano risolvere la situazione?

«Sono certo che la metà delle case si svuoterebbe… In Svizzera una legge federale, la Lex Koller, prevede forti restrizioni, per chi non è cittadino svizzero, per l’acquisto di una casa o l’apertura di un’attività commerciale».

Quindi?

«Fermiamo per un anno le vendite di case e di attività commerciali a tutti gli extracomunitari».

Questo non c’entra molto con gli scontri di sabato.

«E invece sì. Il problema è che da una parte ci sono appartamenti affittati in nero e quindi illegalità, dall’altra stranieri irregolari, che hanno colonizzato interi quartieri. È una questione di numeri e di cultura».

Non teme, con le sue parole, di scatenare violenza fai da te e caccia allo straniero da parte dei cittadini esasperati?

«La mia preoccupazione è che se non si fa nulla si rischia che la situazione peggiori».

Una «boutade» per finire in prima pagina?

«Non ho nessun bisogno di finire in prima pagina e ne farei volentieri a meno».

In via Padova erano stati inviati i militari…

«Con il ministro Maroni stiamo valutando quanti agenti di polizia possa inviare il governo sul territorio».

Venerdì è prevista una fiaccolata della Lega e un consiglio comunale straordinario.

«La ragione è semplice: non possiamo permettere che nel giro di qualche giorno l’emergenza finisca nel dimenticatoio».

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‘I rastrellamenti lasciamoli stare’ dice il ministro delle riforme Umberto Bossi dopo l’intervento di Matteo Salvini sul caso di Milano.

L’europarlamentare leghista Salvini aveva affermato che bisognava andare casa per casa per le espulsioni. A proposito delle critiche del centrosinistra Bossi aggiunge: ‘Anche io critico la sinistra che ha fatto arrivare montagne di immigrati senza casa cosi’ poi sono nati i quartieri ghetto. Se Bersani ha ragione vincera’le elezioni, se ha torto perdera”.

 

Intervista da www.ilgiornale.it

Reazioni www.ansa.it

SANTORO: ROSARNO è COLPA DELLA LEGA

venerdì, gennaio 15th, 2010

Sta’ a vedere che la colpa degli scontri di Rosarno è dell’unico partito che non prende un voto in Calabria, cioè la Lega Nord. Che i calabresi sono razzisti, come gli italiani che votano Carroccio. E lo sono per colpa della legge Bossi-Fini. Il sistema-Santoro per una volta abbandona il bersaglio prediletto, cioè Silvio Berlusconi, e si sposta sul nuovo che avanza, sul suo alleato più fidato, quello che si prepara a governare qualche regione al Nord e detta la linea al governo in tema di sicurezza e criminalità. Si parla di Rosarno ad Annozero, si riportano in prima serata i volti disperati dei neri sfruttati dai caporali, le loro voci di protesta, le loro storie fatte di minacce e violenze subite.

Ma il dito di Annozero non si punta sulla criminalità organizzata, sulla ’ndrangheta che controlla il territorio, paesi e campagne, sul sistema politico locale che ignora le bidonville nere, le vecchie fabbriche trasformate in dormitori abusivi, le paghe da fame, le sprangate a chi non raccoglie abbastanza arance. Il problema è un altro: bombardare la Lega. Il gioco è palese nelle parole di Marco Travaglio, che apre il sermone del giovedì sera con «lo slogan ripetuto da anni a Pontida: rimandiamoli a casa. Siete al governo dal 2001, perché non lo fate sul serio e li rimpatriate tutti?». Ecco il vero problema di Rosarno: la Lega.

Ad Annozero c’è sempre un cireneo, uno che viene caricato della croce santoriana e la porta fino alla fine della trasmissione, e anche dopo. Un rappresentante del centrodestra messo al muro e fucilato dagli altri ospiti. Ieri sera è toccato a Roberto Cota, capogruppo leghista alla Camera e candidato del centrodestra a governatore del Piemonte. Il cireneo fa appena in tempo a esporre le sue ragioni, a ricordare la tolleranza delle autorità locali verso il degrado e lo sfruttamento, a sottolineare i mancati sgomberi, l’assenza di controlli sanitari che dovevano essere compiuti dalle aziende sanitarie, la vergognosa gestione delle risorse comunitarie destinate all’integrazione. Appena ricorda che la regione Calabria è governata dalla sinistra viene zittito da due giornalisti, Fabrizio Gatti dell’Espresso e Gad Lerner, nominati sul campo esperti unici dell’argomento immigrazione. Gatti scatta come una molla, minaccia querele, proclama che «manca la società civile, il mediatore culturale», e che questo è colpa della «Lega che racconta menzogne da 15 anni».

§Santoro ieri sera è sembrato il più moderato della pattuglia. Ha mostrato immagini trasmesse da Sciuscià dieci anni fa e sembravano registrate l’altro giorno, a documentare minacce, raid punitivi, baraccopoli dimenticate, braccianti pagati con soldi falsi. Sandro Ruotolo fa parlare i membri di alcune famiglie accusate di legami con la malavita organizzata, giovani ripresi al buio, che dicono e soprattutto non dicono, smozzicando mezze parole in mezzo alla strada. Ma il piatto forte è il «dagli al leghista». «Le ronde nascono così», pontifica Lerner accostando Rosarno all’Alabama degli anni ’50-60 dominata dal Ku-Klux-Klan. «Qui il problema più diffuso è l’abitudine al disprezzo dell’altro, la scorciatoia violenta per risolvere i problemi». «La responsabilità è della Bossi-Fini», insiste Gatti pubblicizzando il proprio reportage sull’Espresso in edicola.

L’onorevole Alessandra Mussolini punta il dito contro il datori di lavoro nero, «sono loro i veri delinquenti»: ma tiene a precisare che «non voglio scendere in una polemica tra centrodestra e centrosinistra». E Cota resta solo a parlare di rispetto delle leggi, regolarità, integrazione.

 

da www.ilgiornale.it