LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Posts Tagged ‘afghanistan’

AFGHANISTAN: LEGA NORD IN ATTESA, TRA REALPOLITIK E VECCHIE RESISTENZE

lunedì, ottobre 18th, 2010

p style=text-align: justify;Non siamo guerrafondai, ma neppure pacifisti. Siamo semmai elastici democratici. Dicono di stare in una sorta di terra di mezzo, i leghisti, sul fronte Afghanistan e, piu in generale, sul versante missioni estere. Di certo, a favore di telecamere, non si agitano piu come un tempo per chiedere un immediato ritiro delle nostre truppe, anche se ogni tanto qualcuno non trattiene il proprio mal di pancia. Vedi lex ministro e obiettore di coscienza, Luca Zaia, poche ore dopo lultimo attentato mortale costato la vita a quattro alpini: In ogni vicenda ce un inizio, ma deve esserci anche una fine, perche la nostra presenza a Kabul e dintorni – ha rimarcato il governatore veneto – si sta trasformando per lItalia in un nuovo, tragico Vietnam. Voce isolata, come fu quella di Roberto Calderoli, lo scorso 17 maggio, quando altri due soldati (sono 34 in totale dallinizio delloperazione) morirono a causa dellennesimo attentato: Al di la della perdita di vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono. Anche in quelloccasione, a tacitare i malumori del Carroccio ci penso direttamente il Senatur: Non possiamo scappare da Kabul, la missione e necessaria, va confermata, anche perche se il terrorismo non si blocca dove nasce si espande./p
p style=text-align: justify;Insomma, la Lega non tradisce e non fara mai mancare il suo apporto alla maggioranza, per quella che viene definita dal premier una delle priorita del governo, assicurano ancora oggi gli uomini di Umberto Bossi. Consapevoli dellimportante posta in gioco: E un punto saldo nei rapporti con gli Stati Uniti. Non a caso (era il 5 dicembre 2009), il ministro per le Riforme faceva notare: AllAmerica non si puo dire di no…. Ma se il Cavaliere non puo permettersi darretrare dun millimetro, qual e lobiettivo della Lega? Perche di recente preferisce tenere un profilo basso? A noi, onestamente, non importa poi cosi tanto delle missioni allestero, tante vero che non ci siamo mai riuniti come gruppo parlamentare per discutere della materia nello specifico, premette un deputato di lungo corso – garantito dallanonimato -, convinto che i problemi della gente a cui dobbiamo dare risposta sono altri. Al contempo, pero, sappiamo bene che non possiamo tornare a casa in un giorno, anche se lo vorremmo, per non continuare a spendere miliardi e miliardi come gli Stati Uniti, che ha altri obiettivi rispetto ai nostri. E allora? Anche la Lega ha la sua realpolitik./p
p style=text-align: justify;Realpolitik si, ma con un obiettivo ben preciso, insinuano nellopposizione: scaricare gli eventuali disimpegni economici sul fronte universita e ricerca ai costi militari e non allattuazione del federalismo fiscale./p
p style=text-align: justify;Sarebbe questo, anche per alcuni pidiellini, la ratio di fondo delle dichiarazioni rilasciate tre giorni fa da Bossi a Montecitorio: O si impiegano i soldi per la Ricerca e lUniversita o per le bombe sgli aerei in Afghanistan./p
p style=text-align: justify;Delle due luna. Quindi, meglio la Ricerca…./p
p style=text-align: justify;Per capirci, non inganni il silenzio disincantato del Carroccio, allineato negli ultimi mesi sulle posizioni del Pdl, ma le cui pulsioni non certo patriottiche rimangono e potrebbero riesplodere quanto prima. Basti pensare alle nette prese di posizione di Bossi in materia di identita di popolo e contro il multilateralismo: vedi ad esempio la collocazione nel Parlamento Ue, nel gruppo Europa della Liberta e della Democrazia, insieme alle altre forze piu euroscettiche e indipendentiste nel panorama continentale (dai britannici dellUkip ai greci del Laos, passando per i nazionalisti slovacchi, francesi, olandesi, finlandesi), spesso accusate di xenofobia per le loro posizioni oltranziste, in materia di integrazione e non solo. E senza dimenticare pure le amicizie considerate politicamente scorrette, in ambito internazionale, tenute da Bossi negli anni addietro./p
p style=text-align: justify;Amicizie, come quella con Milosevic, rivendicata pure nei giorni scorsi: I serbi sono un grande popolo, sono andato li a portargli i medicinali durante la guerra del 98…./p
p style=text-align: justify;Insomma, bisogna anche valutare laspetto identitario, oltre a quello economico, se si vuole inquadrare al meglio la posizione leghista sulle missioni militari allestero, anche alla luce del rinnovato impegno del governo, garantito agli alleati impegnati nella missione in Afghanistan. Per adesso, pero, la linea guida di Bossi e quella di non alzare nuovi polveroni, allo scopo di portare a compimento la missione a cui tiene di piu, la madre di tutte le battaglie: il federalismo. Ma in caso contrario, ce chi scommette che il Senatur, come un tempo, tornera a chiedere subito con forza lexit strategy. Senza voler attendere a lungo un piano concordato con le altre forze Isaf./p
p style=text-align: justify;da a href=http://www.asca.itwww.asca.it/a/p

MEGLIO USARE I SOLDI PER LA RICERCA PIUTTOSTO CHE IN AFGHANISTAN

venerdì, ottobre 15th, 2010

Sulla scelta di armare gli aerei italiani in Afghanistan Umberto Bossi ha manifestato più che un dubbio: «Meglio destinare soldi alla ricerca che alle bombe». «Quando arriva a Tremonti, se non ha i soldi, finisce tutto lì…». Così il leader della Lega ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se fosse d’accordo sulla possibilità di dotare gli aerei militari italiani di bombe, dopo l’attentato subito in Afghanistan dalle nostre forze in cui sono morti quattro alpini. Con i giornalisti Bossi parla anche del ddl sull’Università e dello stop da parte del Tesoro: «O diamo i soldi all’Università o li diamo alle bombe. È una bella scelta», osserva Bossi. Vicino al leader del Carroccio c’è una parlamentare della Lega che si dice favorevole a che i soldi vadano per la ricerca e Bossi annuisce.

LA RUSSA: «DECISIONE DOPO IL VERTICE NATO» – L’eventuale decisione di armare di bombe gli aerei italiani in Afghanistan sarà «mia e solo mia, così come è stata mia la decisione di non armare i Tornado per evitare il rischio di colpire civili». Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di Sky Tg24. I militari – ha spiegato il ministro – mi chiedono di non dover più richiedere l’aiuto degli aerei americani, francesi ed inglesi e io non me la sono sentita di rispondere subito da solo, prima voglio consultarmi con le commissioni parlamentari». La decisione, ha aggiunto, «la prenderò comunque solo dopo che a Lisbona, al vertice Nato del mese prossimo, avrò verificato con gli alleati la situazione in teatro. Se ci fosse un miglioramento anche piccolo della sicurezza dei nostri militari darò l’ok». Il ministro ha infine spiegato che non saranno armati di missili i Predator, gli aerei senza pilota presenti in Afghanistan, «perché tecnicamente è impossibile montare le bombe».

da www.corriere.it

ANCORA MORTE IN AFGHANISTAN

domenica, ottobre 10th, 2010

Quattro militari italiani sono morti e uno è rimasto gravemente ferito in un attentato in Afghanistan, nella zona di Farah. Erano tutti in forza al 7° reggimento alpini di stanza a Belluno, inquadrato nella brigata Julia. L’esplosione ha investito il blindato Lince sul quale viaggiavano alle 9.45 locali, nel distretto di Gulistan. Le quattro vittime sono a il primo caporal maggiore Gianmarco Manca (nato ad Alghero il 24 settembre 1978), il primo caporal maggiore Francesco Vannozzi (nato a Pisa il 27 marzo 1984), il primo caporal maggiore Sebastiano Ville (nato a Lentini, provincia di Siracusa, il 17 settembre 1983) e il caporal maggiore Marco Pedone (nato a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, il 14 aprile 1987). Il militare rimasto ferito è il caporal maggiore scelto Luca Cornacchia (nato a Pescina, in provincia dell’Aquila, il 18 marzo 1972), il quale è cosciente, ha riportato ferite a un piede e traumi da esplosione ma non versa in pericolo di vita. Attualmente si trova ricoverato presso l’ospedale da campo statunitense di Delaram, da dove ha raggiunto telefonicamente la moglie per aggiornarla sulle proprie condizioni. Da quanto si è appreso, circa la metà dei militari del 7/o Reggimento Alpini, composto da 800 persone e comandato dal colonnello Sfarra, si trova in Afghanistan nel distretto di Bakwa. Partiti circa tre mesi fa la loro missione avrebbe dovuto finire a febbraio 2011.

“Desidero esprimere, anche a nome di tutto il gruppo della Lega Nord al Senato, i miei sentimenti di profondo dolore e cordoglio prima di tutto ai familiari dei quattro alpini che oggi hanno perso la vita eroicamente nello svolgimento del loro dovere. Al militare ferito gli auguri di una pronta guarigione. Voglio anche esprimere, in questo tragico giorno, la massima vicinanza agli alpini e a tutti i militari presenti nella missione afghana”. Lo dichiara Federico Bricolo, capogruppo della Lega Nord al Senato.

MORTI IN AFGHANISTAN: RESTARE O TORNARE?

martedì, maggio 18th, 2010

Militari italiani ancora nel mirino in Afghanistan: due sono stati uccisi e altri due sono stati gravemente feriti alle gambe, anche se non sono in pericolo di vita, in seguito ad un attentato nel Nord Est del Paese, nella zona vicino a Herat controllata dalle forze italiane dell’Isaf.

Le due vittime sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. La soldatessa ferita è Cristina Buonacucina, caporale del 32.esimo reggimento Genio “Taurinense”, originaria di Foligno. Il secondo militare ferito è Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia, un comune in provincia di Palermo.

Non appena venuto a conoscenza dell’agguato il ministro bergamasco Roberto Calderoli ha espresso ad alta voce i propri dubbi sulla missione in Afghanistan: “Spesso abbiamo espresso perplessità sull’esportazione della democrazia, ma ogni decisione va presa insieme al resto, non può essere unilaterale. Vedremo a livello internazionale. Al di là della perdita di vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se i sacrifici servono”.

Ma poco più tardi Umberto Bossi, il leader della Lega, ha in parte smentito il proprio collega: “Io non penso che possiamo scappare. Questa decisione sarebbe sentita dal mondo occidentale come una fuga difficilmente spiegabile e probabilmente avrebbe delle conseguenze gravi sul governo. Le guerre non sono mai una bella cosa perché poi ci sono i morti. Però questo è un governo che guarda alle cose come sono, che ha degli alleati e che mantiene la parola data”. Il leader della Lega ha quindi ammesso “sono molto preoccupato e molto triste perché tornano i morti e bisogna ricordare chi muore per una causa giusta e importante”.

___________________________________________________________

I militari morti ieri non sono i primi e forse non saranno gli ultimi…Cosa ne pensate riguardo le opinioni di Bossi e Calderoli?E’ giusto rimanere per portare a termine la missione di pace oppure tornare abbandonando chi la pace non ce l’ha?Ed è giusto dover mettere a repentaglio ogni giorno la propria vita senza nemmeno la possibilità di potersi difendere?