LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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ACQUA: LA LEGA E’ CON I CITTADINI

martedì, novembre 30th, 2010

Da tempo i nostri avversari diffondono tra i cittadini informazioni distorte sulle nostre posizioni. Se c’è un partito che ha a cuore le sorti dell’acqua ed è dalla parte dei cittadini e non dalla parte delle grandi aziende del settore, questo è la Lega Nord. L’acqua è un bene primario e noi vogliamo inserire nello Statuto regionale il suo riconoscimento come patrimonio universale e il diritto inviolabile alla stessa: ci deve essere la massima garanzia di accesso all’acqua, a costi ragionevoli, per tutti i cittadini.

Per noi, il principio della proprietà pubblica delle reti e degli impianti del servizio idrico non può essere messo in discussione. Tuttavia, dobbiamo fronteggiare la normativa europea che impone la liberalizzazione della gestione dei servizi pubblici locali ed anche dei servizi idrici. Ciò favorisce le grandi multinazionali, pertanto il decreto Ronchi, dl 135/09, non poteva quindi essere rimandato. Gli attuali affidamenti in essere dovranno essere rivisti entro la fine di un periodo transitorio e la Lega Nord si sta battendo in Parlamento per mettere dei paletti a queste liberalizzazioni, affinché l’acqua non subisca ingovernabili processi di privatizzazione, con il rischio di essere ceduta in mani straniere. Anche il periodo transitorio potrebbe vedere delle proroghe.

Mentre i nostri avversari parlano di “privatizzazione dei servizi” e si nascondono dietro a dei facili slogan, grazie alla Lega Nord, la nuova disciplina ha introdotto importanti precisazioni che sostengono gli affidamenti in house dei servizi idrici, vale a dire l’affidamento diretto a società a capitale pubblico. Il parere dell’Antitrust diventa ‘preventivo’ e non ‘vincolante’ o ‘obbligatorio’. La Lega Nord ha reso possibile l’ampliamento delle condizioni dell’affidamento in house a quasi la totalità del territorio nazionale, grazie al riferimento a peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale. L’affidamento in house diventa possibile, così come l’affidamento diretto a società miste pubblico private (Partenariato pubblico privato istituzionalizzato), dove il pubblico può arrivare al 60% della società. Vogliamo garantire ai cittadini una gestione efficiente dei servizi, economica e di qualità, permettendo dall’altra parte la crescita delle nostre imprese e rendendole competitive sul mercato.

Recentemente un emendamento della Lega Nord alla Camera ha abolito gli Ato idrici che hanno imbrigliato l’autonomia dei singoli comuni e hanno dato vita a gare pubbliche di importi molto consistenti che potenzialmente possono attirare l’attenzione delle grandi multinazionali estere. Ciò ha fatto irritare non poco i nostri avversari, che in realtà favoriscono proprio coloro che a parole vorrebbero contrastare.

Come sempre, di fronte ai proclami di chi è abituato da troppo tempo ad ingannare i cittadini, la Lega Nord preferisce i fatti.

da http://massacarrara.leganord.org

FORMIGONI CHIEDE MODIFICA DECRETO RONCHI SULL'ACQUA

giovedì, gennaio 14th, 2010

MILANO (MF-DJ)–In Lombardia sull’acqua si combatte una battaglia silenziosa che dura ormai da molte settimane. Il primo consiglio regionale del 2010 e’ stato dedicato quasi interamente alla privatizzazione del settore idrico. Dall’incontro e’ emerso un sostanziale smarcamento del Pdl lombardo da Palazzo Chigi.

“La Lombardia si è fatta capofila di tutte le regioni italiane nel chiedere una modifica del decreto Ronchi”, spiega l’assessore alle Reti, Massimo Buscami, in un articolo di MF. “La nostra regione ha gia’ una normativa all’avanguardia nel settore idrico e chiediamo al governo Berlusconi di tener conto di questa specificita’ nel decreto”. Insomma il Pdl difende la vecchia legge regionale del 2003 che prevede privatizzazioni molto piu’ soft rispetto al decreto Ronchi. In questa versione, infatti, i privati possono entrare in gioco soltanto sul fronte dell’erogazione con un’operazione di pura rendita che lascia al pubblico onori e oneri, come la manutenzione straordinaria e gli investimenti per l’ammodernamento della rete.

E’ probabile che Formigoni scelga di andare sino in fondo e presenti un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Ronchi. “Dal nostro punto di vista sarebbe senza dubbio un gesto forte ma necessario per combattere una normativa che danneggera’ la Regione Lombardia”, suggerisce Porcari. E sarebbe anche una mossa molto gradita alla Lega Nord, fanno sapere dai corridoi del Pirellone. La risposta del governo verra’ comunque entro il mese di febbraio. Non resta che aspettare ancora qualche settimana.

 

da http://www.borsaitaliana.it