LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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MONDIALI IN ARRIVO…

martedì, giugno 8th, 2010

da www.repubblica.it

VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (MASSA CARRARA) – Si apre un nuovo capitolo della “battaglia” leghista contro le grandi cifre del calcio. Sulla scia della proposta del ministro Roberto Calderoli di far tirare la cinghia anche al mondo del pallone, a Villafranca Lunigiana (Massa Carrara) un consigliere comunale della Lega Nord, Roberto Malaspina, ha promosso una petizione popolare per ridurre gli ingaggi dei calciatori di serie A e B e per tagliare i premi per la nazionale di Lippi. “Buffon e Cannavaro dovrebbero vergognarsi per aver criticato Calderoli – ha detto Malaspina – perché in Italia migliaia di famiglie non arrivano a fine mese, e i giocatori vivono nel lusso con ingaggi da nababbi e premi stratosferici. Bisogna intervenire anche nei confronti della Figc, che elargisce queste magnificenze riprovevoli”. Secondo il consigliere leghista, la riduzione degli ingaggi e il taglio dei premi dovrebbero alimentare “un fondo di solidarietà per disoccupati, cassintegrati e famiglie in povertà”. Con la promessa di discutere con lo stesso Calderoli su come estendere la petizione a tutta l’Italia, Malaspina ha ribadito che “bisogna darsi tutti una regolata”, invitando i calciatori a fare la loro parte. Il consigliere leghista, 54 anni ed ex-sindaco di Mulazzo, non è nuovo a iniziative di questo genere. Nei giorni scorsi aveva scritto a sindaci, assessori, consiglieri dei comuni della provincia di Massa Carrara e ai rappresentanti delle aziende partecipate per ridursi le indennità del 10% e far affluire i soldi pubblici risparmiati nel costituendo fondo di solidarietà.

SALVINI “NON SO PER CHI TIFERÒ, MA NON PER L’ITALIA” – “Calcisticamente parlando conosco solo il rosso e il nero. Gioisco, soffro e mi incazzo solo per il Milan. Al limite per il Brescia, il Verona o il Torino. Per le nazionali non ho mai avuto un grande interesse, anche se in passato l’Italia ha vinto meritatamente e sono stato contento. Quest’anno però la squadra mi sembra piuttosto scarsa. Quindi, siccome mi piace il bel gioco, devo ancora decidere se fare il tifo per il Brasile, l’Argentina, la Germania o la Repubblica Federale Elvetica. Certo non per l’Italia”. Queste le parole dell’europarlamentare della Lega Nord Matteo Salvini, che aggiunge un altro tassello alla polemica di questi giorni tra la nazionale italiana e il partito che fa capo a Umberto Bossi.

DONADI: “CALDEROLI TENTA DISTRAZIONE DI MASSA” – “Calcio e politica, binomio perfetto per tentare un’operazione di distrazione di massa. Calderoli ha lanciato una proposta per conquistare un pò di spazio mediatico e per tentare di distrarre gli italiani dai pesantissimi tagli della manovra e dai veri problemi del Paese”. Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. “E’ vero – ha continuato – che alcuni stipendi suonano offensivi, così come è vero che il giro di denaro nel calcio è eccessivo in alcuni casi, ma la politica in questo momento difficile deve occuparsi di cose più serie. La manovra così com’è concepita è pessima, punisce e chiede sacrifici sempre agli stessi che hanno già pagato e non prende di mira evasori e speculatori. E’ priva di misure strutturali e per il rilancio dell’economia. Il governo si occupi di questo”.

ENRICO LETTA: “IL MINISTRO SI OCCUPI D’ALTRO” – “Che nel calcio ci sia bisogno di tagliare e di maggiore autorità è un fatto noto a tutti. Ma Calderoli è il ministro della Semplificazione, e dovrebbe occuparsi di altre cose”. A sostenerlo, a margine di un incontro su calcio ed economia, è l’esponente del Pd Enrico Letta, secondo cui il sistema calcio “non è un mondo a parte” e, in una situazione economica difficile come quella attuale può rappresentare una “ripartenza” da sfruttare a vantaggio di tutti, “per la competitività, per creare posti di lavoro, per attirare investimenti anche dall’estero”. E il punto cruciale di questa ripartenza sono gli impianti, gli stadi: “una questione centrale ed essenziale”.

MELANDRI: “NON SA DI COSA PARLA” – Non si fermano le reazioni alle dichiarazioni del ministro Calderoli. Il deputato del Pd, ed ex ministro dello Sport, Giovanna Melandri, ha affermato che “forse la boutade sui premi ai calciatori serve proprio come diversivo per distogliere l’opinione pubblica da questa manovra, tanto ingiusta per ciò che contiene e tanto miope per ciò che non prevede, come una politica per la crescita”. Secondo la Melandri, “così dicendo il ministro dimostra di non volere affatto bene, come del resto il figlio di Bossi, alla nazionale italiana e, soprattutto di non conoscere minimamente ciò di cui parla, visto che non sa che i premi alla nazionale vengono definiti dalle risorse indicate dalla Fifa”. La democratica apre, invece, a un’eventuale riforma del calcio europeo, “finalizzata ad introdurre dei salary caps (dei tetti agli ingaggi dei singoli calciatori) come già avviene negli Stati Uniti per i giocatori di basket del Nba”. La Melandri ha poi ricordato che proprio in quella direzione si era già mosso il governo Prodi in Europa. “E’ questo ciò che intende dire Calderoli? Ciò presupporrebbe, però, un impegno serio di politica sportiva. Un impegno che questo governo difficlmente può assumersi con credibilità, visto – ha concluso la Melandi – che la prima misura che ha adottato è stata la soppressione del Ministero dello sport”.

CRIMI: “PREMI NON GRAVANO SU TASCHE ITALIANI” – “Come accaduto per il Mondiale del 2006, l’eventuale premio ai giocatori della Nazionale deriverebbe da un contributo della Fifa, e non graverebbe sulle tasche degli italiani. Piuttosto sono d’accordo con la proposta di Calderoli di porre un tetto agli ingaggi dei calciatori”. A dirlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi, che conferma così la tesi della Melandri secondo cui non ci sarebbe un collegamento diretto tra l’attuale crisi economica e i premi per gli azzurri.

RONCHI: “DICHIARAZIONI FUORI TEMPO E LUOGO” – A mostrare contrarietà nei confronti delle parole di Calderoli sono anche altri esponenti della maggioranza. “Trovo queste dichiarazioni fuori tempo e fuori luogo”, ha detto il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi. “La risposta più significativa l’ha data l’allenatore del Palermo Delio Rossi: nel calcio ci sono stipendi folli e un’eccessiva esterofilia che fa molto danno al calcio e blocca moltissimo i giovani italiani. Non c’è da stupirsi se abbiamo una nazionale di vecchi. La moralizzazione è dunque giusta, tuttavia avrei preferito un appello all’Italia perchè possa vincere i Mondiali e sperare nella grande vittoria del tricolore”, ha proseguito Ronchi. “Credo che il calcio – ha concluso il ministro – debba trovare qualche forma di solidarietà consona al momento economico difficile, ma data la vicinanza delle polemiche sul 2 giugno, mi lascia perplesso la continua presa di distanza della Lega da tutto ciò che distingue l’Italia come nazione”.

FORMIGONI: “UNA PROPOSTA STRANA” – “Francamente mi sembra un pò strana la proposta di Calderoli”. Sono le parole del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, a margine dell’assemblea di Federchimica. “Premesso che mi sembra giusto che anche i calciatori debbano sopportare la loro parte di sacrifici – ha detto – mi sembra un pò strano entrare in un rapporto tra privati come quello tra calciatori e società, che regolano il loro rapporto come meglio credono”.

CAMPANA: “DISCORSO DEMAGOGICO” – “A me sembra che l’intervento di Calderoli abbia molto di demagogico. Bisogna essere molto informati prima di dare giudizi di questo tipo”. Sergio Campana, presidente dell’Assocalciatori, risponde così al ministro Roberto Calderoli, che ieri ha esortato il mondo del calcio a rinunciare ai premi e tagliare gli stipendi. “Forse il ministro non sa che in Italia ci sono 5000 professionisti del calcio, e i miliardari probabilmente sono meno dell’1%”, ha detto Campana, ricordando che negli ultimi anni ci sono stati “ridimensionamenti notevoli, per non parlare della serie B e della prima e seconda divisione dove ci sono stipendi assolutamente normali”, e che i calciatori sugli stipendi pagano le tasse. Il presidente di Assocalciatori ha poi aggiunto che a tirare la cinghia dovrebbero essere anche altre categorie, tra cui i protagonisti dello spettacolo (come attori e conduttori televisivi) e, per restare in ambito sportivo, anche i grandi campioni della F1 e del golf. “Ma fare un discorso sui calciatori dà sempre molta più popolarità. Calderoli sapeva benissimo che parlare in un certo modo del calcio avrebbe dato visibilità e attenzione, quindi non ha sbagliato i suoi calcoli”, ha concluso Campana.

PESCANTE: “ECCESSO DI POPULISMO” – D’accordo con Campana anche il vicepresidente del Cio Mario Pescante: “Stavolta credo che Calderoli, persona che stimo moltissimo, abbia ecceduto un pò in demagogia e in populismo”. Ma Pescante frena subito e trova una giustificazione alle parole del ministro. “E’ comprensibile – ha detto – che da parte di chi riveste un ruolo istituzionale ci sia un tentativo di responsabilizzare un pò tutte le categorie in un momento difficile, tenuto conto che sono stati imposti sacrifici agli italiani. Quando parliamo di calcio a questi livelli, parliamo di spettacolo, e nel mondo dello spettacolo c’è chi ottiene retribuzioni sicuramente di importo non minore. Nel calcio, poi, si tratta di denaro che arriva dal settore privato. Io rafforzerei piuttosto l’appello destinato ai settori dello spettacolo che ricevono denaro pubblico. Mi concentrerei su altre categorie”. Pescante ha poi voluto concludere con un avvertimento: “Se le retribuzioni dei calciatori scendono in Italia, i giocatori di primo livello se ne vanno in altri paesi. Non so quanto questo argomento sia persuasivo tra i tifosi”.

LOTITO: “FEDERAZIONE STA GIA’ CAMBIANDO” – Secondo il presidente della Lazio Claudio Lotito, “in un momento di grande difficoltà economica globale ognuno deve fare la propria parte: bisogna che diano dei messaggi innanzitutto quei campioni che devono essere tali prima nel mondo civile che nel calcio. La Federazione, però, ha già intrapreso un percorso di cambiamento per cercare di riportare le persone con i piedi per terra, attraverso degli adempimenti obbligatori per tutte le squadre”.

PETRUCCI: “CALCIO PRIVATISTICO E AUTOSUFFICIENTE” – E’ dello stesso parere anche il presidente del Coni Gianni Petrucci. “Rispetto le idee di tutti, anche quelle di Calderoli. Il Coni e le altre federazioni – ha ricordato – hanno già applicato un contenimento dei costi. Ma il calcio è un mondo privatistico, dove vige la legge della domanda e dell’offerta, e dove le società pagano le tasse allo Stato per un valore del 50%. E’ un mondo autosufficiente che non mi permetto di giudicare”.

PRIMI COMMENTI SULLA FINANZIARIA

giovedì, maggio 27th, 2010

“Ci sono alcune province che non sono toccabili, bisogna trovare la via possibile. Se mi toccano la provincia di Bergamo dobbiamo fare la guerra civile”. Così il ministro delle Riforme Umberto Bossi, con accanto il bergamasco Roberto Calderoli, replica ai cronisti che gli chiedono se è possibile arrivare all’abolizione di tutte le province.

E sempre sull’abolizione delle Province interviene anche il ministro dell’Economia Tremonti, che alla riunione alla Camera con Silvio Berlusconi e i parlamentari del Pdl ha stoppato sul nascere una domanda sull’abolizione delle Province, spiazzando i presenti: “Non ci sarà l’abolizione delle Province”, ha detto il responsabile di via XX Settembre. “Ho letto cose false, quello che dovevo dire l’ho detto in conferenza stampa e con gli atti ufficiali”, ha aggiunto Tremonti, sempre parlando delle Province.

 

Tornando a Bossi, “Tremonti ha buttato sul campo una manovra dura, tanto che Berlusconi all’inizio era un po’ preoccupato. Ma ora dice che è la sua manovra”, aggiunge il Senatùr parlando con i cronisti in Transatlantico. Insomma, per Bossi la manovra è fatta di “sacrifici necessari, però è anche abbastanza equilibrata perchè tocca tutti”. Quanto alla possibilità di modificarla in qualche punto, “vediamo in Commissione, quello che ci mettono dentro e come intervengono anche gli altri”.

Il leader della Lega nega però malumori, soprattutto nel nord: “No, se è l’unica via per stare in piedi… E poi abbiamo anche l’Europa che ci costringe a intervenire”. Tuttavia “oggi anche all’Osce hanno detto che è una buona manovra, non muore nessuno”.

Un intervento necessario, per Bossi, soprattutto perchè “prima eravamo solo noi ad avere un debito così alto e a fare le aste dei titoli di Stato. Oggi le fanno tutti, e se l’Italia non è capace di ridurre le spese rischiamo che gli investitori vanno negli Usa o in Germania. Non potevamo farci tagliare fuori. E’ dura, ma bisogna passare di lì”.

“Di solito pagano quelli che è più facile prendere, poi sicuramente bisogna stare attenti a far pagare tutti, non solo i più poveri perchè è più facile prenderli…”, aggiunge poi Bossi.

 

da  http://quotidianonet.ilsole24ore.com

MORTI IN AFGHANISTAN: RESTARE O TORNARE?

martedì, maggio 18th, 2010

Militari italiani ancora nel mirino in Afghanistan: due sono stati uccisi e altri due sono stati gravemente feriti alle gambe, anche se non sono in pericolo di vita, in seguito ad un attentato nel Nord Est del Paese, nella zona vicino a Herat controllata dalle forze italiane dell’Isaf.

Le due vittime sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. La soldatessa ferita è Cristina Buonacucina, caporale del 32.esimo reggimento Genio “Taurinense”, originaria di Foligno. Il secondo militare ferito è Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia, un comune in provincia di Palermo.

Non appena venuto a conoscenza dell’agguato il ministro bergamasco Roberto Calderoli ha espresso ad alta voce i propri dubbi sulla missione in Afghanistan: “Spesso abbiamo espresso perplessità sull’esportazione della democrazia, ma ogni decisione va presa insieme al resto, non può essere unilaterale. Vedremo a livello internazionale. Al di là della perdita di vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se i sacrifici servono”.

Ma poco più tardi Umberto Bossi, il leader della Lega, ha in parte smentito il proprio collega: “Io non penso che possiamo scappare. Questa decisione sarebbe sentita dal mondo occidentale come una fuga difficilmente spiegabile e probabilmente avrebbe delle conseguenze gravi sul governo. Le guerre non sono mai una bella cosa perché poi ci sono i morti. Però questo è un governo che guarda alle cose come sono, che ha degli alleati e che mantiene la parola data”. Il leader della Lega ha quindi ammesso “sono molto preoccupato e molto triste perché tornano i morti e bisogna ricordare chi muore per una causa giusta e importante”.

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I militari morti ieri non sono i primi e forse non saranno gli ultimi…Cosa ne pensate riguardo le opinioni di Bossi e Calderoli?E’ giusto rimanere per portare a termine la missione di pace oppure tornare abbandonando chi la pace non ce l’ha?Ed è giusto dover mettere a repentaglio ogni giorno la propria vita senza nemmeno la possibilità di potersi difendere?

 

MA E' PROPRIO COSI'?

giovedì, marzo 18th, 2010

«Ragionevolezza». Addirittura, «moderazione». E che fine ha fatto la secessione? Dove hanno messo il celodurismo, le canottiere, la nazione padana, i riti celtici, l’acqua del Po? E tutto il campionario di invettive e intemperanze della Lega «dura e pura», in quale cassetto sono finiti? Il Carroccio, partito sempre meno di lotta e sempre più di governo, sta cambiando pelle. Basta prendere Umberto Bossi. Fino a poco tempo fa, dargli del moderato era quasi un insulto. Adesso con un linguaggio democristiano invita tutti, Silvio Berlusconi compreso, ad «abbassare i toni».

Basta sentirlo parlare il nuovo Senatùr, per valutare la profondità del cambiamento. «Ora finiamola, è il momento di abbassare la voce. Tutti continuano a gridare, ma nessuno è così sicuro di avere le carte in regola per poterlo fare. Stiamo dicendo cose che alla gente non interessano». E basta sfogliare la Padania, che da foglio gridato si è trasformato in un giornale «benpensante», riformista. «Lega tra la gente, lontana dalle liti», è il titolo di prima. Sommario: «Il Carroccio è sempre attivo sul territorio per risolvere i problemi dei cittadini». E dentro: «La Lega Nord è diversa», «La Lega del fare», «Stanchi delle liti di Palazzo». Concetti ripresi anche dai manifesti elettorali, dove si vede Alberto da Giussano che con la spada squarcia lo sfondo dividendo alcune storiacce, come il caso Marrazzo e lo scandalo escort, dal simbolo del partito: «Noi siamo un’altra cosa».

La svolta moderata del Carroccio in realtà non è cosa di oggi ma parte da lontano. Le liti e le polemiche con Carlo Azeglio Ciampi sul tricolore e sull’unità d’Italia sono un reperto archeologico: da quando al Quirinale c’è Giorgio Napolitano, non passa giorno senza che Roberto Calderoli, o lo stesso Bossi, non elogino «il grande equilibrio» del capo dello Stato. Ma il profilo, diciamo così, «istituzionale» della Lega, che è venuto a galla in questa legislatura, si è ancora di più marcato negli ultimi tempi. C’è un fondo di propaganda: alle Regionali mancano due settimane scarse e i leghisti puntano a fare man bassa di voti nel nord, in Veneto soprattutto, staccando il Pdl e contando di più in futuro nell’alleanza di governo.

Ma c’è pure un pragmatismo di fondo del movimento, il cui obbiettivo è quello di raggiungere dei risultati visibili, con il federalismo. Per arrivare alla meta, qualsiasi autobus è buono. I rapporti con Berlusconi, per carità, sono fuori discussione. «Noi siamo alleati fedeli – ripete il Senatùr ad ogni occasione – e l’abbiamo dimostrato più volte».

Per questo i leghisti saranno in piazza con Berlusconi, anche se senza troppo entusiasmo. «Delle regole – dice ancora Bossi – si sarebbe dovuto parlare da tempo. Ma prima: se non lo si è fatto, le liste bisognava presentarle bene. Certo, se agli uomini del Pdl è stato impedito di farlo, non è cosa da poco».

Quindi, conclude, è suonata l’ora del dialogo. Anche con Bersani? «Ora è troppo difficile, si rischia troppo di passare per traditori. Il fatto è che siamo partiti con il piede sinistro ma a far troppo casino non si risolve niente. Però con i partiti onesti bisogna parlare». E il Pd è onesto? «Direi si sì. Abbastanza. Vedremo che succederà con il federalismo. È difficile fare previsioni, perché certe beghe, certe polemiche lasciano sempre delle cicatrici».

da www.ilgiornale.it

PASSA IL DECRETO

sabato, marzo 6th, 2010

”Non si e’ cambiata nessuna regola del gioco. Si e’ data una corretta interpretazione a leggi e regolamenti che esistono gia’, che mal interpretate da chi doveva garantire il voto, hanno portato a delle esclusioni”. Lo ha dichiarato il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, in merito all’approvazione, da parte del consiglio dei ministri, del decreto interpretativo. ”Cosi’ si e’ garantito a tutti quello che e’ il fondamentale diritto-dovere del voto, che sarebbe stato impedito ad una popolazione di quasi 15 milioni di persone – ha continuato il ministro -. Rientrano cosi’ in corsa quelli che avevano titolo per farlo, perche’ non e’ stato riaperto alcun termine. Si e’ rimediato – ha concluso Calderoli – ad alcune violazioni delle leggi, dei regolamenti e delle istruzioni del ministero dell’Interno”.

SI' ALLA LEGGE ANTI CORRUZIONE, IL PDL FACCIA LISTE "PULITE"

lunedì, febbraio 22nd, 2010

‘”Bisogna fare una legge”. Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi lo ha detto parlando con i giornalisti a Milano in merito alle ultime vicende giudiziarie con tangenti venute alla ribalta. Secondo il ministro delle Riforme, si tratta di “fatti isolati. Sennò – ha spiegato – qualche segnale sarebbe giunto”. La Lega Nord, ha continuato Bossi, ha suggerito al Pdl “di non candidare chi è stato trovato con le mani nel sacco. Calderoli – ha proseguito Bossi – ha detto a Berlusconi: noi abbiamo fatto così, fate così anche voi, ci date una mano. La gente – ha aggiunto – è stufa della politica, ogni tanto c’è una mela marcia che crea confusione. Ma spero che i cittadini siano tanto maturi da non farsi confondere”.

Ecco Calderoli a proposito:

“Martedì mattina incontrerò i rappresentanti delle associazioni degli enti locali e le forze politiche, anche di opposizione, per illustrare la mia proposta e studiare la percorribilità per la presentazione di un emendamento al decreto legge sugli enti locali contenente il rafforzamento dei controlli interni degli stessi enti locali.

In questo modo le prime norme di contrasto alla corruzione, e di miglioramento dei servizi, potranno diventare legge già entro la metà del mese di marzo ovvero prima delle elezioni regionali.”

"CIAO MAURIZIO" Bossi con tutta la Lega Nord a Chiavari per l’ultimo saluto all’amico Balocchi

giovedì, febbraio 18th, 2010

Prima ha battuto tre volte con le nocche sulla bara quasi a saggiarne la consistenza, poi ha dato due colpi col palmo della mano sul feretro e ha salutato, «ciao Maurizio», l’amico e compagno di partito.

Il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha voluto stare vicino fino all’ultimo al sottosegretario alla presidenza del consiglio Maurizio Balocchi, uno dei fondatori del Carroccio, sepolto ieri nel cimitero di Chiavari dopo i funerali. Bossi ha accompagnato la bara fino al cimitero.

Nella basilica della Madonna dell’Orto c’erano i massimi esponenti nazionali del movimento, i ministri dell’Interno Roberto Maroni, delle politiche agricole Luca Zaia e della semplificazione normativa Roberto Calderoli, il viceministro dei trasporti Roberto Castelli, il capogruppo alla Camera e candidato alla presidenza della Regione Piemonte Roberto Cota. Presente anche la dirigenza locale del partito e molti militanti del Carroccio.

Divieto di burqa, bene l'iniziativa francese

martedì, gennaio 26th, 2010

“La proposta della commissione parlamentare francese sul divieto di utilizzare il burqa in luoghi pubblici rappresenta un’iniziativa positiva in quanto la liberta’ individuale, compresa quella religiosa, deve essere sempre bilanciata con le esigenze di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico. Ricordo che a casa nostra esiste gia’ una normativa a riguardo, che deve essere pero’ completata come suggerito dalla proposta della Lega Nord, presentata lo scorso ottobre dal capogruppo Roberto Cota alla Camera dei Deputati, proposta che impedisce la possibilita’ di aggiramento della suddetta norma. Questa necessita’ di impedire l’utilizzo del burqa in luoghi pubblici e’ confermata anche dal fatto che altri Paesi europei, come la Danimarca e l’Olanda, hanno allo studio misure analoghe a quelle francesi”. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

da www.leganord.org

CALDEROLI – FEDERALISMO: "BENE CHE ANCHE GATTUSO LO INDICHI COME STRUMENTO PER RILANCIO MEZZOGIORNO"

martedì, gennaio 5th, 2010

“È assolutamente positivo che un personaggio pubblico come Gennaro Gattuso, addirittura utilizzato come testimonial per la promozione turistica della sua regione, la Calabria, individui nel Federalismo, e nel Federalismo fiscale, lo strumento per il rilancio della sua regione e del Mezzogiorno in generale.

È una vita che lo sosteniamo e non può che farci piacere vedere che uno strumento, quale il Federalismo, che in passato veniva falsamente accusato di poter penalizzare il Mezzogiorno oggi venga invece individuato come un essenziale strumento di rilancio”

Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

AUGURI!

sabato, dicembre 19th, 2009

 

 

Venerdì 18 dicembre 2009

COORDINAMENTO SEGRETERIE NAZIONALI

Cari fratelli padani,

stiamo per mandare in archivio un 2009 che, per il nostro movimento è stato certamente positivo.

Alle elezioni Europee di giugno, come ben sapete, siamo andati in ‘doppia cifra’, sfondando oltre il 10% dei consensi elettorali, mentre nelle contestuali elezioni Amministrative abbiamo letteralmente fatto ‘strike’, trionfando in tutti i comuni e le province dove presentavamo un nostro candidato.

Non poteva andare meglio.

Senza considerare i tanti altri importanti risultati ottenuti grazie alla quotidiana azione dei nostri ministri e dei nostri parlamentari, a Roma, e dei nostri amministratori locali, sul territorio.

Risultati sotto gli occhi di tutti.

Basti pensare al drastico calo – meno 90% – degli sbarchi di clandestini o all’aumento della sicurezza nelle nostre città.

O al federalismo fiscale che il Parlamento, lo scorso aprile, ha approvato, definitivamente.

O alla difesa e salvaguardia delle nostre imprese, soprattutto quelle piccole e medie, dei nostri posti di lavoro e della nostra economia, nonostante la pesante crisi finanziaria internazionale che ha colpito tutti i Paesi occidentali.

O ancora alla protezione e alla valorizzazione del lavoro dei nostri allevatori e agricoltori, alla battaglia che ha permesso di introdurre il marchio doc ‘made in italy’ per tutelare i nostri prodotti oppure, per quanto concerne la lotta agli sprechi, il taglio di quasi 40 mila leggi inutili e l’approvazione del Codice per le Autonomie, che porterà all’eliminazione di circa 50 mila poltrone negli enti locali, cui seguirà un altrettanto drastico taglio del numero di deputati e senatori.

Risultati concreti, dagli effetti immediati, che hanno permesso di risparmiare risorse importanti, dando così risposte rapide alle richieste e ai bisogni dei cittadini, delle famiglie, dei lavoratori e del mondo produttivo.

E nel 2010 che sta per aprirsi – oltre a proseguire in questo cammino di cambiamento e di riforme – continueremo a combattere, con l’energia e l’ostinazione che da sempre contraddistinguono la Lega Nord e il nostro segretario Umberto Bossi, le nostre battaglie storiche in difesa della nostra identità e delle nostre tradizioni, a cominciare da quelle per preservare simboli come il crocifisso, il presepe o le feste di Natale, da chi pretenderebbe di farceli mettere in soffitta.

Ma nessuno di noi ha intenzione di rinunciare a questi valori!

Proprio per questa ragione l’augurio che rivolgo a tutti voi è quello di poter trascorrere serenamente queste sacre feste, con i propri cari, e di ritemprarvi in vista di un 2010 che si preannuncia intenso e ricco di impegni, a cominciare dalle elezioni Regionali del prossimo marzo: a breve, infatti, avremo i primi governatori leghisti.

Ancora auguri a tutti voi e ai vostri cari, per un Buon Natale e un felice 2010.

 Roberto Calderoli