Da comunista a leghista. Cgil, Cisl e Uil? La rovina
febbraio 24th, 2012 at 8:34Riportiamo lettera aperta pubblicata sul giornale on-line “Affari Italiani” giovedì 23 febbraio 2012 indirizzata al direttore della testata, Perrino.
Gentile direttore Perrino,
è la prima volta che scrivo ad un giornale e mi sento di rivolgermi ad Affari Italiani in quanto lo ritengo libero e indipendente. Sono un milanese doc di 81 anni, classe 1931, ho vissuto il Fascismo, Mussolini, la guerra e la ricostruzione di quest’Italia che ora sembra allo sfascio. Sono stato Figlio della Lupa durante il Ventennio e ho aiutato dei giovani sedicenni a fuggire e a nascondersi per non essere mandati a morire in Russia. Ma non voglio annoiarla troppo. Dopo la guerra, visto che ero orfano di padre e con una sorella da mantenere, ho iniziato a lavorare a 15 anni. Ho sempre creduto nell’ideale comunista, partecipando alle feste dell’Unità compresa quella storica internazionale dell’inizio degli anni ’50. Ricordo tutti i capi del Pci, compreso un giovane Giorgio Napolitano. Da operaio, in un’azienda piccola, mi sono battuto per i diritti dei lavoratori, lottando con i padroni.
Con l’inquadramento unico del 1973 sono diventato sindacalista. La mia esperienza è quindi quella di un tipico proletario comunista. Ma dopo la famosa nascita della cosiddetta Triplice sindacale, nata per uccidere il proletariato, ho stracciato la tessera e sono uscito dalla Cgil. Ho capito che contavano gli interessi personale e la carriera all’interno del sindacato che i diritti dei lavoratori. Per molti anni non ho votato per nessuno, deluso dai comunisti.
Una sera sono andato a un comizio della Lega per curiosità. Ho ascoltato un giovane Umberto Bossi parlare con il cuore. Ho cominciato a seguire la Lega con interesse, ma mai da iscritto. Oggi con la nascita del governo Monti e con il Pd lontano anni luce da quegli ideali di giustizia sociale in cui credevo e lottavo da giovane e con un Pdl attaccato alle poltrone mi sento rappresentato unicamente dalla Lega. Pur considerando i numerosi errori fatti Bossi, come la CrediEuronord e il troppo innamoramento di Berlusconi, credo che sia l’unico movimento capace di parlare al cuore della gente. E anche dei lavoratori e dei pensionati (come sono io attualmente, con 43 anni di contributi).
Non mi aspetto grandi cose il futuro, ma se penso ai miei nipoti spero che quest’Europa dei banchieri e dei burocrati non ci faccia fare la fine dei fratelli greci. Leggendo una vecchia biografia del Socialismo, forse aveva ragione Karl Marx quando diceva che potrebbe nascere il Quarto Reich. Non più con una guerra ma con la finanza. Comunque, posso solo dirle che nella Lega ho trovato quello spirito che negli ’50 mi aveva fatto avvicinare al Pci partecipando attivamente alle feste dell’Unità. Sono stato in Toscana alle feste del Pd e ho visto poche bandiere, nessun politico e poca voglia di partecipare. Credevo nella sinistra, nella libertà e nell’uguaglianza. Oggi il Pd, come il Pdl, è solo banche, Draghi e Monti. Per questi signori della casta, caro direttore, i cittadini sono solo – e mi permetta di dirlo nel mio dialetto – bulldog de schiscia sota i pe’ (cani bulldog da schiacciare sotto i piedi).
Se ritiene pubblichi pure queste mie considerazioni, altrimenti grazie per l’attenzione e buon lavoro
Con stima
Gianfranco Rossi