BOSSI FRENA SULLE PROVINCE
maggio 28th, 2010 at 8:00E nella manovra di cui non si riesce a leggere il testo arriva anche il giallo serale. L’annunciata abolizione di 10 Province viene smentita a tarda sera davanti ai parlamentari del Pdl da Tremonti e Berlusconi: “E’ una notizia falsa. Nella manovra economica varata dal governo non ci sarà nessuna abolizione”, dice il ministro. E a lui si sarebbe unito il premier spiegando che per farlo ci vorrebbe una modifica costituzionale.
Contrordine, dunque. E cala la tensione nelle 10 Province delle quali si calcolava l’abolizione secondo quanto riportato dallo stesso sito del ministero dell’Economia nel quale si spiega che “sono abolite 10 piccole province, con meno di 220.000 abitanti, non ricadenti in Regioni a statuto speciale”. Secondo quanto si è appreso, le modalità di calcolo della popolazione per individuare quali sono le provincie interessate faranno riferimento alle statistiche Istat.
E’ proprio a questo che qualche ora prima si riferiva Umberto Bossi con l’aria di quello che un po’ sta scherzando, usando però l’espressione “guerra civile” che in una battuta ci sta stonata. Guerra civile “se toccano Bergamo”, dice infatti il Senatur dopo la conferenza stampa con la quale Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi hanno illustrato i contenuti della manovra. Il leader del Carroccio risponde ai cronisti che gli chiedono della proposta, avanzata dai parlamentari finiani con una lettera aperta sul Secolo d’Italia, di “tagliare” tutte le province (mentre la manovra si è fermata a quelle inferiori ai 220 mila abitanti con l’esclusione di quelle frontaliere). Ma sulla questione “non ci sono novità”, commenta Bossi, aggiungendo che “andare oltre sarà difficile” e che “se uno prova a tagliare la provincia di Bergamo, scoppia la guerra civile”.
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