BILANCIO CONSUNTIVO 2015: LEGA NORD MEDA CONVINTAMENTE CONTRARIA
giugno 9th, 2016 at 22:18Nel 2016, come dovremmo tutti sapere, gli enti locali approvano il bilancio di previsione triennale, secondo lo schema di cui all’allegato n. 9 al D.Lgs.n. 118/2011.
In sostanza è soppressa la distinzione tra il bilancio annuale e il bilancio pluriennale e viene meno l’obbligo di predisporre bilanci e rendiconto secondo un doppio schema (conoscitivo e autorizzatorio). Il rendiconto della gestione 2015 è redatto secondo i vecchi schemi, affiancato dallo schema per missioni e programmi (con funzione conoscitiva). Quindi con oggi dovremmo salutare questo schema di bilancio consuntivo.
Il riformismo della struttura di bilancio delle pubbliche amministrazioni in generale ha conosciuto negli ultimi trent’anni almeno tre significative stagioni tutte inquadrate nella costituzione di forme indigene di “Planning Programming Budgeting System”.
A seguito della legga 42/2009 sul federalismo fiscale, oggi si sta vivendo l’inizio della quarta fase della PPBS, che, stante le norme a essa successive, solo nella sua intitolazione indirizza verso una nuova autonomia degli enti territoriali, mentre la realtà registra una CENTRALIZZAZIONE sempre più forte delle leve di controllo sulla finanza pubblica, conseguenza degli effetti della crisi economica internazionale del 2009.
Questa analisi è tratta da un corso di studio sulla finanza locale, non è frutto di mie considerazioni.
A far tacere ancor di più che da anni fa dichiarazioni di voto sul bilancio legate al fatto che questi strumenti dimostrerebbero l’insuccesso del federalismo, aggiungo un estratto di un’intervista di questi giorni al professor Massimo Cacciari, già esponente del partito Democratico, che intervistato sulla riforma della costituzione risponde così a due domande pertinenti sull’argomento:
Perché questa scelta (riferito al tipo di riforma dell costituzione messa in atto)?
«Perché Renzi, come Berlusconi prima di lui e come tutta la sinistra, è profondamente centralista. Guardava a Roma già quando faceva il sindaco di Firenze».
Il federalismo però ha fallito…
«Non ha fallito, non è mai stato tentato».
Il bilancio, il consuntivo più che il preventivo, è argomento di primaria importanza in quanto rappresenta il principale strumento con il quale vengono destinate le risorse economiche ai diversi servizi da offrire alla cittadinanza ed, in particolare, il consuntivo da le risultanze delle politiche attuate nel corso dell’anno chiusosi che, per quanto detto sopra, subisce sempre più questo ritorno alla centralizzazione voluto dagli ultimi governi.
Di recente abbiamo lanciato a tutti un invito: ripensare alle priorità, in tema di lavori pubblici (anche a seguito dell’approvazione del D.Lgs. 5o/2016, nuovo codice degli appalti) e, di conseguenza di bilancio, ma vediamo ancor lontana in questi documenti la possibilità di coinvolgere attivamente la popolazione tutta, all’analisi del bilancio per la realizzazione di un documento partecipato con i cittadini, finalizzato a renderli partecipi della scelta di servizi, il più possibile conformi alle esigenze degli stessi, rilevata l’elevata entità degli importi espressi in bilancio.
Il motivo principale che ci vede contrari all’approvazione di questo bilancio consuntivo è data dal fatto che la pressione fiscale cui sono sottoposti i cittadini di Meda anche nel 2015 ha proseguito ad essere la più alta possibile, come dimostrato dall’aliquota massima applicata per la TASI e per l’IMU, nonché l’elevata percentuale dell’addizionale comunale e, non da ultima, la tassa sui rifiuti, che aumenta anno dopo anno nonostante i risultati più volte proclamati dal sindaco relativi all’aumento costante percentuale di differenziazione raggiunta dai cittadini, a fronte della quale ogni cittadino si aspetterebbe una riduzione anziché un aumento.
Nonostante l’elevata pressione fiscale non vediamo alcuno sforzo da parte di questa amministrazione nel porre in essere un attenta analisi dei costi per individuare strategie volte alla riduzione degli stessi, oppure ad un più efficiente impiego delle risorse disponibili. Dall’analisi del bilancio emerge che non è negli obiettivi di questa maggioranza indirizzare le risorse economiche su settori di primaria importanza quali:
Tutela dell’ambiente
Decoro urbano
Vita sociale ed attività culturali
Coinvolgimento dei cittadini alla vita pubblica
Abbiamo notato inoltre una scarsa disponibilità di alcuni uffici comunali, nonostante il massimo impegno dei dipendenti, che ha influito negativamente sulla possibilità di effettuare una più completa analisi di questo bilancio, ad esempio:
– mancata risposta alla richiesta del 07-03-2016 relativo alle sanzioni stradali, per i quali chiedevamo: l’entità e la suddivisione delle multe per divieto di sosta suddivise per aree del territorio.
A tutt’oggi non abbiamo avuto alcuna risposta a detta richiesta che sarebbe stata interessante da analizzare anche per impostare nel bilancio di previsione eventuali accorgimenti relativamente ai parcheggi pubblici ed alla loro disciplina.
Ricordiamo che ogni consigliere comunale, al fine di espletare il suo mandato, ha il diritto di accedere agli atti e ricevere la documentazione richiesta tramite protocollo, diritto che nel caso citato è stato disatteso.
Per concludere samo consapevoli di essere in un periodo molto difficile per gli enti locali e per i comuni in particolare, che si trovano a far quadrare i numeri del bilancio e a dover affrontare le necessità dei cittadini con sempre minori risorse (risultato frutto delle politiche nazionali degli ultimi anni), inoltre la crescente contrazione dei trasferimenti statali e l’aumento dell’elusione, anche per difficoltà dovuta a fragilità economica, dei tributi comunali mettono a dura prova la gestione contabile.
Abbiamo valutato ed analizzato tutti i documenti allegati: in particolare, oltre al bilancio consuntivo 2015, la contabilità economica, il referto di controllo di gestione e la relazione dell’Organo di Revisione.
Apprezzabile il voler mantenere i conti a posto e l’aver garantito il rispetto del patto di stabilità interno per il 2015, ma la città non si può saziare con ciò.
Non condividiamo, infatti, l’attuazione di un programma amministrativo che non ci appartiene: siamo stati contrari all’aumento della tassazione locale degli scorsi anni, quali TARI, TASI, IMU e addizionale comunale all’IRPEF; non condividiamo, inoltre, la pianificazione del territorio, la gestione e manutenzione del patrimonio, le scelte urbanistiche e l’assetto edilizio.
Il motivo del nostro voto non è sicuramente ascrivibile alla parte contabile, ma alle scelte effettuate dall’amministrazione e contestualmente portate avanti”.
Per questo esprimiamo parere convintamente contrario.