QUANDO UNA NOTIZIA INESATTA E FALSA DEVE SVEGLIARE L’ORGOGLIO DI UNA CITTÀ MALTRATTATA
maggio 8th, 2015 at 8:12Cosa si deve fare di fronte ad un articolo palesemente inesatto al punto di riportare notizie false e lesive del nome della nostra città?
REAGIRE!!!
L’articolo in questione è apparso sul giornale Metro e si può leggere al link http://www.metronews.it/15/05/06/meda-scalo-fantasma-costato-due-milioni.html dal titolo ad effetto “MEDA SCALO FANTASMA COSTATO DUE MILIONI“.
Titolo infausto e lesivo di Meda, seguito da un articolo che è una giungla di inesattezze:
– si parla di riapertura della stazione il 27 aprile quando questa, anche durante i lavori, non è MAI stata chiusa;
– si parla di una chiusura dopo due giorni dalla riapertura ed anche ciò è falso: si sono ridotti i treni S2 ma la stazione, seppur sottoutilizzata, è sempre attiva;
– si dichiara il rifacimento inutile: ma come può essere inutile una riqualificazione di una stazione che ancora nel 2015 obbligava le persone ad attraversare pericolosamente i binari per raggiungere le banchine 2 e 3, o che, per assenza di pensiline, obbligava i pendolari, in caso di pioggia ad accalcarsi sotto le poche tettoie presenti o ad attendere il treno con l’ombrello?;
– si parla di collasso degli orari e maggiori tempi di attraversamento della stazione dovuti ai nuovi impianti tecnologici, imputando ciò all’eliminazione del capostazione che azionava manualmente i passaggi a livello: ma non sono 15 anni che ci raccontano la storiella che la chiusura dei passaggi a livello (a volte per tempi insopportabili) non avviene più per mano dei capostazione nella stazione di Meda ma con una gestione “tecnologica” che fa capo alla stazione di Seveso??? Ad esempio il problema “tecnologico” sul passaggio a livello di via Matteotti esiste dal 2006 e non dipende di certo dai lavori di riqualificazione della stazione; piuttosto si deve parlare dei problemi di gestione dei passaggi a livello a nord della stazione (con ritardi nella chiusura) quando manca il presidio “umano” che può comportare un ritardo dei treni per un’obbligata permanenza oltre il necessario dei treni in stazione.
Tutte queste inesattezza di contorno, nascondono l’unica parte reale e che sottolinea il disagio che Meda ed i pendolari della nostra stazione stanno vivendo: la dichiarazione del rappresentante dei pendolari della linea Milano Asso, Matteo Mambretti, che denuncia i disservizi «La vicenda è gravissima sotto diversi aspetti perché esiste un oggettivo disservizio, visto che sono stati tagliati 50 treni in barba al Contratto di servizio. Inoltre, si sono spesi 2 milioni inutilmente. E qui le possibilità sono due: o Ferrovie Nord Milano ha sbagliato i lavori, e allora deve risponderne, o la Regione ha sbagliato il capitolato. Infine, è intollerabile che Trenord abbia unilateralmente fermato i treni a Seveso, senza che l’assessore Sorte abbia detto beh!».
Certo, come sottolineato dal Mambretti errori di progettazione ci sono stati (in primis la non immediata realizzazione dell’abbattimento barriere architettoniche), ma non tali da pregiudicare la ripresa della normale circolazione dei treni.
Solo una cosa possiamo fare, avanzando in maniera compatta: REAGIRE, ma reagire alle ingiustizie che le politiche di Ferrovie Nord Milano e Trenord stanno facendo alla nostra città.
Come Lega Nord Meda, sentita nel dettaglio la spiegazione della situazione da parte di un rappresentante del comitato pendolari, ci siamo subito mossi per coinvolgere regione Lombardia perché, compreso quanto “conosca” delle politiche di gestione della linea, una volta resi edotti del grave disservizio creato a migliaia di persone, si attivi immediatamente per ripristinare una normale ed accettabile situazione rispetto alla scandalosa attuale.
Invitiamo il Sindaco (attraverso il suo gruppo in consiglio regionale ha fatto presentare un’interrogazione all’assessorato di competenza), che ne ha l’autorità, ad attivarsi subito con Ferrovie Nord Milano e Trenord per concludere la presa in giro, seguita alla sacrosanta riqualificazione della stazione, con importanti concessioni, con non pochi disagi, da parte della città (es: il restringimento di via Pace per mantenere i tre binari), accompagnata da promesse di mantenimento dei treni esistenti, messa in atto contro Meda, disponibili, in accordo con il comitato pendolari, anche ad azioni plateali volte a raggiungere l’obiettivo di tornare, quantomeno, alla “normalità”.
Qui è in gioco l’onore di una città bella, famosa nel mondo per i suoi prodotti di alto design e del mobile classico, che non merita un trattamento del genere da chi, seduto su una comoda poltrona, mette in atto decisioni non concordate con nessuno dei diretti interessati ma che influiscono sulla vita di migliaia di persone.