FINALMENTE LA GIUNTA CAIMI BATTE UN COLPO…CONCESSO IL PALAZZETTO DI VIA CIALDINI PER CHIUSURA RAMADAN
luglio 31st, 2014 at 8:31Caro lettore, un consiglio, non fermarti al titolo…se riesci leggi fino in fondo per comprendere appieno le nostre ragioni….
Premettiamo una cosa: noi della Lega di Meda rispettiamo la libertà di religione e l’associazionismo in generale, come l’associazione dei mussulmani medesi che è formata, ne siamo certi, da gente onesta ed operosa e non ci interessa di sapere se il palazzetto sia stato concesso gratuitamente o a pagamento.
Partendo dal principio, da noi da sempre sostenuto, che, nel caso in questione, è fondamentale che, perché le parti abbiano uguali diritti, vi sia una reciprocità, cioè che da noi si possa fare ciò che si può fare anche nei loro paesi, ciò che contestiamo con forza è il fatto che determinati importanti passaggi vanno compiuti con un’attività ben chiara di avvicineranno e di conoscenza reciproca e non di nascosto nella speranza di non creare polveroni.
Un vecchio parroco di Meda, parlando dell’arrivo anche a Meda di molti mussulmani, diceva che il grosso problema era la mancanza di conoscenza da entrambe la parti, ma soprattutto da parte di noi ospitanti.
La scelta dell’amministrazione Caimi (per intenderci guidata da quel Partito Democratico che a livello nazionale sta permettendo, per fini a noi ancora non noti, una vera e propria invasione del nostro paese anche sfruttando le disgrazie di questi poveri migranti) di concedere uno spazio pubblico per la chiusura del Ramadan è sbagliata sotto molti punti di vista:
– un’assenza di confronto con la popolazione medese al punto che si sa dell’avvenimento x la sola presenza di cartelli e per articoli di giornali;
– il fatto di dare un luogo pubblico adibito allo sport per una manifestazione religiosa senza adeguato controllo dell’adunanza (cosa che viene invece imposta a qualsiasi associazione che affitta luoghi pubblici per manifestazione: antincendio, sicurezza…).
Va bene, già lo sappiamo; i soliti falsi buonisti leggendo queste nostre osservazioni ci daranno dei razzisti. Ma allora, lo ripetiamo ancora una volta, perché fare le cose di nascosto? Il Ramadan è iniziato il 29 giugno e la richiesta da parte dell’associazione sarà giunta in quel periodo; perché non informare i cittadini e condividere con tutti noi il percorso che si voleva attuare?
Riteniamo sacrosanto concedere un luogo pubblico ad un’associazione, ma riteniamo sbagliato concederlo per manifestazioni religiose, di qualsiasi credo esse siano, appellandoci a quella laicità dello stato e dei luoghi pubblici richiamata proprio in una delibera della giunta Caimi a giustificazione della rimozione di una statua della madonna dal cortile del comune.
È importante parlare di integrazione: integrazione non è qualcosa che può essere imposto per legge, decreto o regolamentata; non è ricommettere errori del passato o attuali volti alla supremazia di un gruppo religioso rispetto all’altro; l’integrazione può nascere solo dalla convivenza e dalla volontà di entrambe le parti, cosa che, obiettivamente, per molti fattori anche esterni ora manca.
Fu, per fare un esempio, la nostra amministrazione che con la decisione di attivare i centri estivi presso gli oratori medesi vide nelle famiglie mussulmane la volontà d’integrarsi facendo partecipare i propri figli anche se erano in luoghi “cattolici”…pensate che il mal di pancia non venne a cittadini stranieri ma a qualche residuato “comunista” locale che si lamento e non iscrisse i propri figli ai centri.
Non sarebbe forse occasione di integrazione, nel caso in questione, se, trattandosi di festa di chiusura del Ramadan, si facesse un avvenimento cui tutti possono partecipare per “conoscersi”? Ma qui l’amministrazione Caimi ha peccato dimostrando totale assenza di volontà e gestendo di nascosto un evento che secondo loro, probabilmente, poteva “scottare” e forse dimostrandosi non pronti, come il governo italiano da loro stessi guidato, a creare vicinanza fra le parti e non ad allontanarle.
Fare le cose non alla luce del sole non è, forse, sbagliato sia nei confronti della comunità mussulmana di cui pare si vogliano tener nascoste le attività e sia, soprattutto, nei confronti dei medesi che vengono tenuti ignari di ciò? Quello dell’amministrazione Caimi è un “silenzio istituzionale assordante”, con il quale il Sindaco ha dribblato non solo il Consiglio Comunale, ma ha eluso qualsiasi confronto “democratico” con i cittadini.
Prendendo come punto di partenza questo avvenimento locale, passiamo ad un discorso di più ampio raggio che sta caratterizzando il periodo che stiamo vivendo: il “renzismo”.
Gli ultimi governi italiani, targati PD, stanno imponendo agli italiani un’invasione non controllata e con la totale assenza di prospettive e volontà di poterla controllare. Il comportamento tenuto da governo e da alcune realtà locali stanno facendo l’esatto contrario di un percorso d’integrazione volto a dare uguali diritti e doveri a tutti; al contrario con decisioni completamente sbilanciate da una parte (visione, naturalmente, accresciuta dal grande periodo di crisi economica) sta avendo l’effetto di allontanare sempre di più le parti in campo. È un errore storico il quale, se non si pone subito una pezza ed una soluzione, potrà portare a scontri culturali già in corso in molte parti del mondo.
L’apparente “faciloneria” nella gestione di queste importanti questioni nasconde o no qualcosa? Se la risposta è no siamo di fronte a “dilettanti allo sbaraglio”.