Consiglio comunale del 28.04.2013 – INTERVENTO DEL CAPOGRUPPO CONSIGLIARE LEGA NORD SUL CONTO CONSUNTIVO 2103
aprile 28th, 2014 at 21:58Non mi piace parlare di passato e quindi non cadrò nelle furbette provocazioni di quello che, da sempre, e seriamente riconosciamo come il miglior politico Medese, l’assessore Cecchetti, ritenendoci noi semplicemente degli amministratori poco avvezzi all’arte della politica.
Partiamo con l’analisi delle intenzioni: bella la teoria del facile consenso utilizzando, come permesso dalla legge e quindi fatto per anni da quasi tutti i comuni bianchi, rossi o verdi essi fossero, oneri su spese correnti (con una operazione di riduzione che era già stata avviata in maniera sostanziosa dall’amministrazione leghista)… tale questione è così attuale che a dispetto di una previsione di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per le sole spese d’investimento a partire dal primo gennaio 2013, con la legge n. 64 del 06/06/2013 (conversione D.L. N. 35/2013), si è spostata questa restrizione al 31/12/2014. Chi ha proposto ed approvato questo slittamento probabilmente comprendendo le difficoltà dei bilanci comunali? Il governo sostenuto in maggioranza dal Partito Democratico a guida Enrico Letta.
Ritengo, inoltre, e continuerò a ritenere un non delitto il concedere contributi alle associazioni o al diritto allo studio o l’agevolare le realtà sportive locali, il tutto sempre secondo una regolamentazione rigida dettata dai regolamenti comunali…il tutto finché, naturalmente, le casse comunali lo permettono…se non ci sono soldi non si possono stampare.
Una scelta politica coraggiosa, lo riconosco pure io, che, senza volere facili consensi, si poteva rinviare di qualche anno attendendo l’evoluzione della crisi e magari evitando di aumentare, oltre quanto già richiesto dai mancati trasferimenti dello stato, le tasse. Poi ci tocca sentire la solita favola del fallimento del federalismo (ho forse dormito per qualche anno e mi risveglio ora in uno stato federale?): è una ricorrenza annuale che non tiene conto del fatto che il federalismo fiscale in Italia non è mai stato attuato per assenza dei decreti e regolamenti attuativi, tant’è che le tasse vengono imposte e regolamentate anche nell’entità delle entrate dallo stato centrale e non, come dovrebbe essere secondo le regole federali,ma livello locale….Il risultato: siamo tornati al più alto tasso di centralismo dal secondo dopoguerra, alla faccia del federalismo e delle autonomie locali…
A livello di bilancio c’era una decisione importante da prendere e l’avete presa voi: le modalità di applicazione della Tares…e le scelte da voi fatte non erano in linea con quelle che avremmo fatto noi…a dimostrazione di ciò c’era stata la proposta di un nostro emendamento modificativo, bocciato dalla maggioranza, che aveva, come obiettivo, di ricalibrare il peso di questa tassazione fra famiglie ed artigiani/ditte…in effetti il risultato della tassazione secondo i vostri criteri di applicazione ha visto per lo più immutato, se non anche sensibilmente ridotto, il peso sulla prima categoria, ma con una penalizzazione eccessiva sulle imprese che sommata alla crisi è risultata essere un grande peso…siamo onesti dicendo che comunque, per i criteri imposti dal governo centrale, ci sarebbe stato un consistente aumento di pressione sulle imprese, ma con la seppur ridotta libertà di manovra del comune poteva essere un pó meno dura…sarà sul bilancio di previsione che finalmente potremo vedere una programmazione a vostro totale carico e meglio giudicare importanti scelte come, è ciò che ci auspichiamo, la ricalibrazione delle tassazioni che, pur con nomi differenti, da Roma continuano ad essere imposte ai comuni.
Queste sono, fondamentalmente, le ragioni per cui voteremo contro al conto consuntivo 2013.
a questo punto, per concludere, permettetemi una polemica politica di ampio raggio che andrà meglio approfondita nel bilancio di previsione: la giusta scelta di aumentare gli stipendi dei lavoratori dipendenti attraverso l’aumento delle detrazioni (i famosi 80 €)…che costo avrà se non si interviene in maniera forte sugli sprechi nazionali? La paura è che questi saranno tutti mangiati non da aumenti o nuove tassazioni nazionali, ma dagli ennesimi tagli agli enti locali (in primis le regioni con possibili ripercussioni sulla sanità cui appartiene la delega) che obbligheranno questi a ritoccare le aliquote o a ridurre ulteriormente i servizi offerti…