L’angolo dell’approfondimento: IL “NUOVO” CHE AVANZA…
marzo 18th, 2014 at 12:59a cura di Marco Zanella…discorsi provocatori al fine di portare a discutere, sotto aspetti diversi, circa tematiche locali e di politica nazionale e mondiale….
Stiamo vedendo, in questi mesi, molti cittadini che, ormai depredati di buona parte dei loro risparmi e con poche speranze per il futuro, con grande euforia vedono nel nuovo presidente del consiglio, Matteo Renzi, il possibile salvatore della patria, trovando cosi linfa vitale per le loro aspettative; tale atmosfera “idilliaca” è, naturalmente, ben condita da un’intensa propaganda mediatica.
Abbiamo come presidente un giovane rampante, un tipo dinamico con un ottimo modo di comunicare (una buona parlantina capace d’incantare anche parlando del nulla); una squadra di governo con tanti giovani, qualcuno un po’ meno ed una parte considerevole di donne, tutte prerogative che in questo susseguirsi di colpi di scena, dichiarazioni di ottimismo e di fiducia, indurrebbero a vedere un ancora di salvezza per una barca, l’Italia, in balia del mare tempestoso.
Il giovane talento balzato alla ribalta come rottamatore di politici avrebbe, forse, potuto usare un termine un po’ meno accattivante e forte dato che si trattava di persone che con il loro passato politico hanno contribuito all’ascesa del boy-scout e continuano a sostenerlo; ma questi sono dettagli, elementi che caratterizzano questo personaggio, anche se, vedendo alcuni politici entrati in parlamento poco più che ragazzi e ritrovarli ancora li al solito posto dopo avere oltrepassato l’età della pensione, non si può dire che abbia tutti i torti. A lui ora il potere per fare una riforma che, come esiste per i comuni, limiti i mandati elettivi; verrà mai fatta?
Sono state promesse tante riforme, una al mese (la classica esuberanza giovanile o un sovraccarico di ormoni?); la riforma elettorale, la riforma fiscale, la riforma del mercato del lavoro.
Tutti grandi professori, pluri laureati, gente che sa come si fa, ma, purtroppo e per esperienza, anche noi sappiamo come agiscono, senza generalizzare, i professori e i pluri laureati; abbiamo visto la signora Fornero fare una riforma delle pensioni, a suo dire molto valida (guarda caso costituzionale e magari anche retroattiva per i lavoratori dipendenti ed artigiani e non per “elette” categorie), tanto convinta del suo operato da cominciare lei ad anticipare le lacrime che avrebbero poi versato i milioni di esodati e i futuri pensionati.
Non vorremmo che, allo stesso modo, ci trovassimo ad avere a che fare con un riformista del lavoro che con piglio deciso sforna una nuova legge (riforma) fatta solo di numeri, senza tenere presente che dietro i numeri ci sono persone con i loro problemi e le loro fatiche di una vita; il lavoro, è vero, nobilita, ma quando arriva sera si è stanchi e per alcuni tipi di lavoro particolarmente usuranti ci si sente molto stanchi. La paura è quella del paradosso del classico professore che non saprebbe riconoscere un cacciavite da uno apribottiglie.
Una nota di speranza, poca, sta nel fatto che il presidente non appartiene (magari né è un adulatore ed amico di alcuni!!!) a quel 10% di popolazione che detiene quasi il 50% della ricchezza del paese, del quale fa parte un suo predecessore, un po’ avanti con gli anni, attualmente pregiudicato (in attesa del pronunciamento della “Corte Europea”); sul “noto” predecessore si possono esprimere svariati giudizi e dire molte cose tranne che sia tanto sprovveduto (“fesso”) da fare una riforma che consenta a noi semplici cittadini, operai, impiegati, commercianti e piccoli artigiani di contribuire ad abbassare quella percentuale di ricchezza da pochi detenuta.