IL CASO FEDERICO ADROVANDI
aprile 10th, 2013 at 9:39Riceviamo e pubblichiamo
In una notte di quasi otto anni fa si spense la vita di un ragazzo di solo diciotto anni il quale, tornando a casa a piedi e da solo, ebbe la “sfortuna” di incontrare sul suo cammino una pattuglia della Polizia con a bordo due agenti che, sentendo di avere addosso la responsabilità di garantire la sicurezza della cittadinanza, pensarono di effettuare un controllo nei confronti del giovane Federico Adrovandi e, durante gli accertamenti, si accorsero che il ragazzo aveva fatto uso di sostanze stupefacenti.
I due agenti, essendo loro per mansione i garanti della “sicurezza” di noi tutti, si presero la premura
di fermare quel “pericoloso” criminale; ma siccome quell’individuo era dotato di una forza esagerata chiamarono dei colleghi in quanto necessitavano di aiuto.
E fu cosi che quattro agenti, tra cui una donna, magari madre, con molta fatica riuscirono ad immobilizzare il ragazzo……per sempre!
Leggendo la cronaca dei fatti viene spontaneo domandarsi se i quattro, trovandosi di fronte ad un pericoloso latitante capo mafia oppure ad un ricco finanziere truffaldino avrebbero trovato il coraggio di riservargli lo stesso trattamento.
I quattro agenti responsabili di quel crimine sono stati giustamente condannati a passare qualche anno di detenzione in carcere; i loro colleghi che hanno manifestato davanti alla madre della vittima hanno commesso un atto di bestialità umana, in quanto loro dovrebbero essere i garanti della tutela di tutti noi, lavoro per cui noi gli siamo grati, ma, purtroppo, alcuni di loro fanno abuso della fiducia che la popolazione ripone nei loro confronti e con il senso di potere che la divisa può dare compiono gesti di inaudita criminalità non degni di un paese civile nel quale noi riteniamo di vivere. È in funzione di questi gesti e del ruolo che dovrebbero ricoprire che sono da ritenersi maggiormente colpevoli.
Il parlamentare Carlo Giovanardi da Modena, terra di Lambrusco (vino amabile leggermente alcolico; forse questo potrebbe spiegare alcune cose?) nel suo tentativo di difendere i quattro
agenti, ricostruì la scena dell’incidente descrivendo il giovane come una furia indomabile; provate voi a fermare un simile individuo in preda ad una follia aggressiva, non è mica semplice richiede un uso spropositato della forza.
In pratica il tutto si potrebbe risolvere come un incidente sul lavoro e, in funzione di ciò, i quattro agenti non devono restare in carcere; purtroppo “sono cose che capitano”…
L’onorevole Giovanardi và capito; provate voi a ragionare con lui! Non è un privilegio per tutti, richiede uno sforzo di intelletto notevole e non è facile comprendere la sua filosofia di pensiero,
lui che è un attento analista delle varie espressioni della società. Quello che desta maggiore
stupore è che nella sua presunta capacità di intendere e di volere, questi ragionamenti, cosi
profondi, riesce a farli senza l’assunzione di sostanze stupefacenti.
Carlo Giovanardi nato a Modena il 15/01/1950 ex ministro della Repubblica….
Carlo Giovanardi, laureato in giurisprudenza; se questo può essere di consolazione per gli analfabeti e per quelli che laureati non sono…
Federico Aldrovandi, morto il 25/09/2005 a Ferrara per mano di chi ci dovrebbe tutelare ed
aiutarci a comprendere i nostri errori.
Riposa in pace Federico Aldrovandi vittima dell’imbecillità umana.