LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Dal mare, là dove riappare il sole,
e adagia il grande rio che ti percorre,
Tu esci, odorosa mia terra di viole,
verde Padania, ove tornan deporre
allegre le rondini a primavera.
Ove ancor prospera, fiorisce e vive
fervida gente, capace e sincera;
da piani e colli, a di laghi le rive,
teste d’assalti e crudeli battaglie,
di progresso alfiere e novelle imprese,
ognor pronta a contrastare canaglie,
e… colonna portante del Bel Paese.
Se vai de l’Eden cercando la valle,
scendendo l’Alpe la puoi tu vedere.
Cime alte innevate son naturale
barriera  contro invernali bufere,
l’Appennino raffresca la sua estate,
l’almo tempran le sue nebbie d’autunno,
da ognun temute, e pur da tutti amate.
O d’Italia fratelli no,… nessuno
v’è in questa valle che aneli al distacco,
qui non si chiede che vera equità.
Uniamoci allora e diamo lo scacco
A chi non fa che sputar falsità.
Qui s’accese la fiamma di noi vanto,
qui grandi eroi piegaron Barbarossa,
e con nel petto dei lombardi il canto,
indussero noi tutti a la riscossa.
Insieme combattiamo or le calunnie
di chi, per vili e palesi interessi,
e son le antiche fameliche mummie,
desian sabotar le fertili messi.
Questi son versi dettati da un cuore
che il dialogo ama e ripudia le guerra,
ma pronto è sempre a difender l’onore
de la, fin mai calpestata, sua terra,
di sua gente operosa, se tacciata
per quel che mai fu e pur oggi non è.
E l’Italia amerà, dai mar baciata,
ancor di più e sempre più, allorché
odi e veleni saran dissipati,
parassiti, ladri e approfittatori,
umiliati, puniti e bistrattati,
d’onestà e impegno ripresi i valori.
Là dietro il monte, ove nasce il fiume
e il sol tramonta, non si perda invano
l’urlo, il grido e di speranza il lume
di questo palpitante cuor Padano.
Porti del grido l’eco in ogni valle,
propaghi il lume novel fuoco santo
di paese in città, di calle in calle,
sì come fu allor dei Lombardi il canto.