Approfondimenti e riflessioni: IN PRINCIPIO DIO CREO’ LA TERRA…
gennaio 16th, 2013 at 8:36a cura di Marco Zanella
Zoca di pirutit…… giustizia è fatta?
Con la recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato si è, forse, chiusa definitivamente la vicenda dell’acquisizione della Zoca, una storia che durava dai primi anni settanta.
Tutto inizio quando un gruppo di amici (più precisamente una società di pescatori) prese a cuore quello che adesso è un bellissimo laghetto ma che in principio era poco più che una pozza meglio nota come Zoca di Pirutit; questo gruppo, con molto lavoro, riuscì a creare un bellissimo ambiente naturale, “il più bel posto di Meda”, dove ritrovarsi per trascorrere dei piacevoli momenti immersi nella natura. Questo luogo rappresentava anche una valida alternativa per i tanti pensionati che, piuttosto di passare le giornate nei vari bar del paese (il centro anziani ancora non esisteva), preferivano fare passeggiate, cercare funghi, castagne e quant’altro può offrire la meraviglia del creato; il tutto senza dimenticare le numerose famiglie che affollavano il posto la domenica.
Per diversi anni sono state organizzate gare di pesca per i ragazzi delle scuole e per disabili, il tutto a dimostrare la funzione ludico sociale che i “gestori” avevano dato a quel luogo.
Via via che il tempo passava il posto veniva sempre più attrezzato; venne creata un struttura fissa, dove potere organizzare cene, un piccolo campo di bocce, tavoli e panchine.
Tutto questo fino ai primi anni novanta quando la proprietà cominciò a rivendicare “legittimamente” l’utilizzo del luogo per fare un non ben definito maneggio o qualcosa di similare e, come previsto dall’allora strumento urbanistico, molti metri cubi di cemento residenziale.
Fu proprio allora che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Taveggia, succeduta alla più che quarantennale esperienza governativa DC e PSI, decise di tentare, dopo trattative tra le parti non giunte ad alcuna conclusione, un esproprio del suolo per farne un luogo di pubblico utilizzo; in effetti era quello l’uso che veniva fatto di quel luogo, mettendo in essere un azione che altri avrebbero chiamato “esproprio proletario”.
Tutto questo discorso prescinde e non vuole entrare nel merito se la procedura intrapresa (esproprio) a suo tempo fosse quella giusta oppure no e senza volere condannare la proprietà che nel sua volontà di riappropriarsi di quel luogo rivendicava un suo legittimo diritto.
È pur vero che sarei curioso di sapere come siano stati acquisiti quei terreni dai primissimi proprietari (non dimentichiamo che adesso sono gli eredi la parte in causa) conoscendo come avvenivano le dispute nei secoli più remoti; guerre, battaglie, sottrazione delle proprietà, matrimoni imposti per convenienza ecc, ecc.
Ciò che è certo è che tutto questo avveniva a discapito della povera gente, anche perché ai tempi non esistevano avvocati e processi imparziali.
Proviamo ad immaginare se per esempio tutti i proprietari di boschi e prati, montagne, laghi e piagge decidessero di recintarle: la gente (famiglie e pensionati) si ritroverebbe a passeggiare, ad andare per funghi nelle aiuole spartitraffico o nei giardini comunali oppure nei centri commerciali…che tristezza!!!
Dio (per chi ci crede) ha creato il mondo per tutti, non solo per qualche migliaio di persone molto agiate economicamente e per altre anche molto furbe.
Siamo solo agli inizi del terzo millennio ed alcune scelte del passato cominciano a mostrare le loro storture, principalmente relative al consumo di suolo con tutti i problemi che comporta; ed allora, dopo tutto ciò, non sarà forse il caso di ripensare ad un altro concetto della proprietà privata per delle aree di particolare bellezza ed importanza ambientale?
Per la serie:
Solo gli imbecilli non hanno dubbi.