LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Approfondimenti e riflessioni – LA STORIA SIAMO NOI…..

novembre 15th, 2012 at 13:39

a cura di Marco Zanella

Impariamo l’inno di Mameli ….va bene; cancelliamo le province, anche le più virtuose….va bene; poteri speciali per Roma capitale….va bene; svariati milioni di euro alla regione Sicilia…..va bene; aumentiamo l’iva……va bene; riforma delle pensioni…..va bene…

Taja de chi, taja de là…va tutscos ben; ma…. fino a quando?

In questo marasma generale dove i cittadini con il loro stipendio faticano ad arrivare alla metà del mese, le imprese chiudono baracca e i piccoli artigiani sono ormai arrivati alla canna del gas, questi politicanti si prendono premura di istruire gli studenti facendo loro scuola di italianità; l’ultima idea geniale è quella di insegnare l’inno scritto da Goffredo Mameli (1827 – 1849) ai ragazzi e, perché  no, magari alla mattina prima della campanella d’inizio lezioni una bella adunata in cortile al suono del’inno nazionale.

Non abbiano nulla contro l’inno nazionale, ci mancherebbe altro, tanto meno contro il paese Italia inteso come territorio geografico e culturale dove le tradizioni e i dialetti variano di regione in regione o da comune a comune, frutto di secoli di storia, di lotte e di invasioni; citando il grande giornalista Indro Montanelli (1909 – 2001) “l’italiano non è un popolo ma un accozzaglia di popoli”.

Insegnare la storia d’Italia è giusto, cosi come per la storia del mondo. Ma la storia va avanti, il tempo scorre, cammina e le lancette dell’orologio continuano a girare, non si fermano mai; ieri è già storia, è sempre stato cosi e cosi sarà per sempre.

Conoscere e ricordare è molto importante ed utile per valorizzare e migliorare ciò che di buono ci è stato fatto e tramandato da chi ci ha preceduto, ma serve anche per rimediare agli errori commessi in passato.

I signori politicanti con questa nuova legge sperano di crescere una generazione di cittadini amorevoli nei confronti della patria, orgogliosi e fieri di sentirsi italiani, senza rendersi conto che, in alcuni casi (sempre una minoranza per nostra fortuna), sono proprio loro la causa di questa disaffezione.

L’amore, la fiducia, il rispetto e l’orgoglio non si possono imporre per legge, si devono conquistare con fatica giorno per giorno ed in questi ultimi sessanta anni non sono stati molti i motivi per inorgoglirsi o per provare questi sentimenti; anzi, tutt’altro, considerando il fatto che in mezzo a tutto questo tripudio di bandiere tricolori, di parate militari, di orchestre che suonano musiche festanti, di atleti con le lacrime agli occhi sul gradino più alto del podio (probabilmente molto più felici per la vittoria ottenuta che non per l’amor di patria), dopo tutto questo lasso di tempo stiamo ancora discutendo sulla questione meridionale con tutti i suoi problemi, senza che i più si rendessero conto che esisteva anche una questione settentrionale che cominciava ad emergere, a prendere voce.

Essendo il settentrione d’Italia la locomotiva trainante della nazione, rivendicava e rivendica i suoi diritti; certamente anche al Nord si rileva qualche pecca, la perfezione assoluta non esiste, e come tutte le medaglie presentano un rovescio. Ma la disparità che divide le due parti d’Italia è evidentissima anche agli occhi dei più patriottici.

In tutto questo si evidenzia il fatto che qualche cosa (e forse anche di più) non ha funzionato nella politica fino ad ora intrapresa.

La Lega Nord propone da sempre un’altra forma di stato, uno stato federale formato da macroregioni, le quali possano godere di un ampia autonomia fiscale; uno stato dove le diversità culturali vengono valorizzate, dove non ci siano aree metropolitane….se vogliono se la creino a Roma, dove godono di poteri speciali e di buone entrate economiche, oppure a Napoli, a Bari…ma lascino in pace Milano, che potrebbe benissimo fare da se, e dove esistono le province, specialmente le più virtuose come Monza e Brianza .

Se poi, sistemato tutto quanto, nelle macroregioni vogliono alzare la bandiera tricolore si faccia pure; non sarà certo una bandiera a dare fastidio o ad essere fonte di problemi se tutto il resto iniziasse a funzionare come di deve..

Coraggio andiamo avanti, domani è un altro giorno e si vedrà.

Forse sarà tutta un’altra storia.

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>