RIFORMA SCUOLA SUPERIORE – PRIME REAZIONI A CONFRONTO
febbraio 5th, 2010 at 20:13Come annunciato nei giorni scorsi, ecco questa mattina tutte le novità in merito alle riforma della scuola superiore nel nostro Paese. Sul sito del Ministero dell’Istruzione è consultabile e visibile l’intera riforma (clicca qui) approvata dal Consiglio dei Ministri, una riforma drastica che punterebbe alla qualità e alla modernizzazione, che andrà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico, quindi 2010-2011. Entro il 26 marzo 2010 le famiglie dovranno presentare le domande di iscrizione e il 1° settembre saranno avviati i Nuovi licei, i Nuovi tecnici e i Nuovi professionali.
Ecco nel dettaglio le principali novità:
– sei Nuovi Licei;
– nuovi Istituti Professionali con 2 Settori e 6 Indirizzi;
– nuovi Istituti Tecnici con 2 Settori e 11 Indirizzi;
– riduzione delle ore di lezione;
– più stretto collegamento con l’università e l’Alta Formazione.
Il Ministro Mariastella Gelmin ha così commentato la nuova Riforma ” non è una riforma per fare cassa, ma il frutto di un lavoro approfondito. Sono più di 50 anni che attendiamo la riforma della scuola superiore. L’Ocse proprio questa settimana ha ‘bastonato’ l’Italia per il numero eccessivo di ore, che si traduce in una richiesta di attenzione eccessiva rivolta ai ragazzi. Non è aumentando la quantità di ore che si migliora la didattica. Il nostro approccio è pertanto qualitativo”.
DUE OPINIONI A CONFRONTO: A FAVORE E CONTRO
“Puntiamo a un legame sempre più stretto con il territorio e i regolamenti appena approvati vanno in questa direzione”. Il senatore Mario Pittoni capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato e relatore in Commissione per quanto riguarda gli istituti professionali, esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dei regolamenti per la riforma della scuola secondaria superiore. ”Gli istituti tecnici e quelli professionali in particolare – spiega il parlamentare del Carroccio – avranno a disposizione notevoli spazi di flessibilità. Per i tecnici: il 30 % di autonomia nel secondo biennio e il 35% nel quinto anno, in aggiunta alla quota del 20% di cui già godono le scuole. Meglio ancora per i professionali: 25% in prima e seconda classe, 35% in terza e quarta, 40% in quinta, sempre in aggiunta al 20% di autonomia già previsto. Le quote di flessibilità potranno essere utilizzate per organizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale. Si va quindi – conclude il responsabile Istruzione della Lega al Senato – verso un’istruzione sempre più modellata sulle caratteristiche del territorio. In particolare per quanto riguarda l’insegnamento professionale, l’obiettivo è una gestione a carattere totalmente locale”.
“La cosiddetta riforma della scuola varata oggi dal consiglio dei Ministri è l’ennesima scatola vuota del governo Berlusconi. Ancora annunci trionfalistici e spot mentre non hanno voluto ascoltare le difficoltà del mondo della scuola, delle famiglie e degli studenti”. Lo ha detto Maria Coscia, deputata Pd in commissione cultura della Camera.
“La controriforma Gelmini approvata oggi – ha proseguito coscia -, non tiene conto della richiesta di attesa per un anno, avanzata dal mondo della scuola e dalle Camere, per poter mettere mano alle moltissime criticità contenute nel progetto del Governo. Se il governo avesse aspettato, studenti e famiglie avrebbero potuto scegliere sulla base di informazioni certe il percorso di studi superiori. Un anno sarebbe stato necessario anche per garantire alle istituzioni coinvolte il tempo adeguato per adempiere agli atti dovuti, come la predisposizione degli organici e consentire così un sereno avvio del prossimo anno scolastico. Il riordino – prosegue Coscia – enfatizza il saper fare sul sapere e separa nettamente i percorsi di istruzione, senza peraltro garantire a tutti i ragazzi entro l’età dell’obbligo di istruzione, i saperi e le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza e adeguati strumenti l’età adulta. Chi avrà mezzi accedrà al liceo, chi non se lo potrà permettere dovrà accontentarsi degli istituti tecnici e professionali. Nell’età della conoscenza e della tecnologia, il governo italiano nega all’istruzione tecnica la dignità di un percorso che consente di conseguire i diritti di cittadinanza, come invece accade al percorso liceale. Resta il rammarico per un riordino che si è trasformato in un’occasione mancata di ascolto delle voci della scuola e della società”.
febbraio 8th, 2010 at 13:48
scusate se il mio intervento non c’entra molto con questo articolo.
pero sono scandalizzato dal fatto che bossi vuole candidare il figlio Renzo in regione lombardia!
1 alla faccia della meritocrazia
2 renzo è sulla bocca di tutti perche bocciato quattro!!!! volte alla maturità!!!
insomma! se viene candidato davvero io non votero lega! come del resto tanta gente con cui ne ho parlato!
vi sembra giusto??????????????? solo perche è il figlio di bossi????
grazie
gabriele