Premessa fondamentale: eravamo, siano e continueremo ad essere contrari ad un centro commerciale a Meda. Non siamo contro, altrimenti non avremmo previsto nel nostro PGT l’area AT1 e la sua riqualificazione, alla sistemazione dell’area ex Medaspan.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale abbiamo sentito dire che grazie all’attuale amministrazione ed alla loro gestione sono tornati gli investitori a Meda!!! Cari compagni del PD è giunta l’ora di riportarvi con i piedi per terra: gli investitori per l’area AT1 ci sono sempre stati, attendevano solo la giunta che gli permettesse di fare ciò che vogliono da 15 anni; il centro commerciale o altro nome che voi volete affibbiargli…
La dimostrazione di ciò è che, dopo 5 anni di incontri tra la nostra amministrazione e la proprietà se si fosse voluta chiudere la questione lo si sarebbe fatto ma non lo si è fatto perché non si voleva quel tipo di sviluppo dell’area AT1.
Quanto ad altri investitori, se ci riferiamo agli speculatori anche questi sono sempre stati presenti, protagonisti assoluti del quinquennio di giunta Asnaghi; speriamo non siano questi, quindi, gli investitori cui fate riferimento perché di loro la città di Meda non ha bisogno…Meda ha già dato….
Ma se la scelta della maggioranza attuale è di sbloccare lo stallo, dobbiamo entrare del merito della questione, analizzarla e dare del nostro (con una maggiore condivisione delle scelte sarebbe stato più semplice e costruttivo) perché Meda non subisca conseguenza troppo negative.
Entriamo nel vivo del discorso partendo proprio dalla questione “condivisione delle scelte”: qui, permettetecelo, balza all’occhio la prima differenza con un partito che ha nel suo nome il termine democratico ed un altro, la Lega, che è, per definizione altrui, poco democratica, populista….
Infatti, prima dell’approvazione delle VAS e dei documenti, l’antidemocratica Lega, di fronte alla scelta di porre l’area AT1 come punto nodale del nuovo piano di governo del territorio, decise di convocare più tavoli con tutto l’arco istituzionale e con le associazioni medesi per spiegare e condividere lo sviluppo di quell’area con il “polo delle stazioni”.
Al tavolo politico ricordo presenti per il PDL l’ex assessore Colombo e Bruno Molteni, per la Lista Buraschi Wilma Galimberti e Ceppi (anche in rappresentanza del comitato interramento), per il PD gli allora consiglieri Nava e Venier e il segretario di circolo Buraschi.
Sottolineo il termine CONDIVISIONE, quella che oggi sta mancando su molti fronti.
Allora le forza intervenute si espressero, seppur con dei distinguo, con favore rispetto alla scelta che prevedeva uno sblocco dell’area “Franchini” (AT1) con un progetto, nei contenuti, simile a quello di oggi, ma vincolato alla realizzazione del polo delle stazioni si che l’area da riqualificare sarebbe stata polo dei servizi collegati all’infrastruttura.
Oggi il discorso è completamente diverso, come ben sottolineato dalla stessa Antonina Vizzi, in rappresentanza dell’Unione Commercianti di Seveso (associazione allora coinvolta nel percorso), perché si va verso un semplice polo commerciale con servizi connessi: un centro commerciale. Possiamo chiamarlo polo del gusto, ma chi gestirà l’opera quanto starà attinente ai dettami che si danno?
La decisione, ormai certa, è però di sbloccare l’area AT1, quindi, riteniamo corretto portare il nostro apporto ponendo quattro questioni:
– l’impatto dell’opera e del traffico che comporterà sull’area già congestionata; qualsiasi simulazione di sistemazione dell’area veniva legata alla sistemazione del problema di superamento dello sbarramento della ferrovia con il sottopassaggio ottenuto da Pedemontana. Che impatto viabilistico avrà sulla zona quest’opera senza le infrastrutture previste? Quali contromisure si sono previste?
– Uno dei motivi dello stallo dell’area era che l’amministrazione leghista, oltre agli oneri, chiedeva opere aggiuntive, molto onerose ma in linea con la strategicità dell’area, per la città; l’attuale amministrazione ha fatto lo stesso?
– Altro aspetto è quello legato alla previsione della costruzione dell’albergo: che utenza potrà mai avere? Sono pronte contromisure per impedire un successiva trasformazione in residence e, sostanzialmente, in mini appartamenti?
– Ultima considerazione: si è posto un obbligo, per quanto possibile, volto ad agevolare l’assunzione di cittadini medesi all’interno delle attività che verranno aperte?
Permetteteci, però, di sottolineare una positività di qualsiasi intervento fatto sull’area ex Medaspan che era alla base del nostro progetto di riqualificazione dell’area AT1: l’area sarà completamente bonificata eliminando pericolosi agenti inquinanti e riducendo l’area costruita. Inoltre verrà eliminato il costruito esistente che è decisamente un brutto biglietto da visita in ingresso alla nostra città.
Detto ciò, molti permangono i dubbi sugli scenari futuri….
PS: come gruppo Lega Nord Meda, in considerazione dell’attuale gestione del consiglio comunale poco tutelante i diritti delle opposizioni, abbiamo deciso di non prendere parte al consiglio comunale di giovedì 30/07 in cui si discuterà dell’area in questione, ripromettendoci di mettere in atto azioni a tutela della città nel proseguo della procedura di approvazione.