Pubblichiamo, di seguito, l’intervento fatto dal capogruppo della Lega Nord Meda, Luca Santambrogio, relativo alla relazione sul costo della Meda Servizi Pubblici a seguito della sua dismissione e al termine della procedura di concordato preventivo presentata durante il consiglio comunale del 29.11.2012 dall’assessore al bilancio, Furio Cecchetti (PD). Durante la serata, l’intervento del capogruppo è stato preceduto da quelli di Colombo (Sinistra e Ambiente), Galimberti (Con Buraschi per Meda) e Busnelli (Meda per tutti) contenenti molte inesattezze tecniche sulle leggi che regolano la materia e interpretazioni personali su istituti giuridici e procedure fallimentari cui, nel discorso, troverete risposta volutamente senza riferimento al soggetto cui la replica è riferita.
Servirebbero giornate intere per approfondire la questione…ma non possiamo non rituffarci nella situazione iniziale, i primi anni 90. Una città, Meda, umiliata da una sottomissione a Seregno, all’AMSP di Seregno, voluta dalla classe politica che precedette l’avvento della Lega, tanto che vorrei comprendere, dai pochi “sopravvissuti” in questo consiglio di quell’esperienza, ancora non l’ho capito, il perché di quella “resa” con, anche, un’opposizione che fece poco o nulla per fermarla.
Alla base della nascita della Meda Servizi sta il concetto giuridico, di diritto internazionale, del” in house providing”: un’azienda che si occupa dell’erogazione di più servizi pubblici acquisendo la gestione dei servizi secondo il modello della gestione in proprio (“in house providing“). Scivolando poi, negli anni, con la mutazione della legislazione comunitaria e, quindi, nazionale, relativa agli affidamenti di alcuni servizi (gas ed acqua), la Meda Servizi che, tra le poche in Italia, era a capitale misto pubblico/privato, avrebbe dovuto acquisire i servizi partecipando a gara; mutazione che, quindi, proprio all’inizio del nuovo millennio stava portando ad una sua trasformazione obbligatoria.
Fatta questa dovuta premessa storica, non voglio, e ringrazio l’assessore che non l’ha fatto, entrare nella diatriba delle responsabilità, anche perchè, per la prima volta, siamo in un consiglio comunale in cui mancano gli attori principali di questa vicenda….diatriba troppo complicata fors’anche per la magistratura che potrà essere l’unica a dirci qualcosa…
Ciò che alla fine resterà, permettetemelo, è la buona fede di una persona e di un gruppo che aveva la volontà di dare a Meda qualcosa di buono, che la rendesse innovativa e competitiva con la realtà di allora e l’agire di altri che avevano dei progetti diversi per Meda…
Dovessimo entrare nell’analisi dei numeri, ciò che balza all’occhio anche del più inesperto contabile è la differenza tra il presunto debito rilevato al termine della gestione della Meda Servizi nel 2002 ed il debito finale al termine della gestione di azienda in essere prima ed in liquidazione poi durante il periodo 2003-2007…si parte da quei 3mln di euro di deficit, figli tra le altre cose, ricordiamo la sentenza 2284/04, di un bilancio giudicato sostanzialmente falso. Tre milioni che, citando la ricostruzione fatta da Cecchetti, hanno al loro interno anche un patrimonio ora passato al comune di circa 2mln di euro (piscine e fontana) e circa 1,5 milioni di euro di opere fatte per Meda dalla Meda Servizi, non riconosciuti dal comune e, stranamente senza perseguire gli interessi dell’azienda, cancellati dall’allora presidente (quel milione e mezzo di euro sono opere quali estensioni di rete acqua e gas)….dicevamo dai 3 milioni fino ad arrivare ai circa 9mln finali…capite che il grande problema nasce qui; come ha potuto una società resa improduttiva perchè spogliata di tutti i servizi ad accrescere le sue perdite dopo essere stata ricapitalizzata?
Si parla sempre di possibili responsabilità in negativo, poco di quelle positive; la Giunta Taveggia nel 2007 stoppò l’assurda azione della precedente Giunta che, come colpo di coda il giorno stesso dello spoglio dei risultati del ballottaggio, consegno i libri in tribunale (dopo aver tenuto la società in liquidazione per anni) decretandone il fallimento…la giunta Taveggia è riuscita, con non pochi problemi, a trasformare la procedura di fallimento in concordato preventivo e far accettare ai creditori la riduzione del 45% del debito; è stato un mezzo miracolo perché non è mai avvenuto che la Cassa depositi e prestiti accettasse una soluzione del genere – per inciso, al concordato, guarda caso, si oppose il solo comune di Seregno…e la sua azienda…gli unici ad aver sempre guadagnato in questa vicenda. A chi dice, ancora oggi e risultati alla mano, di non essere in accordo con la scelta della procedura del concordato preventivo, rispondo che, facendo come avrebbero fatto loro, quindi, mantenendo il fallimento, si sarebbero dovuti pagare quasi 3 milioni di euro in più.
Il secondo aspetto positivo, alla fine il più importante, è relativo al modo di svolgere i servizi ed al grado di soddisfacente di noi utenti…nel periodo di gestione delle Meda Spa, ogni servizio fatto era ben prestato, più immediato….in soli 10 anni questa società ha prodotto per Meda più di quanto fatto nei precedenti 40 anni nei suoi campi…(pensiamo, ad esempio, alla conversione delle caldaie da gasolio a metano…che con AMSP non erano mai state neppure prese in considerazione…ciò, oltre ad un risparmio economico, comporta una riduzione di inquinamento…)
Altro dato di confronto…Meda Servizi, con il ramo d’azienda Gas e Acqua, negli anni di gestione ha versato al comune quale canone circa € 500.000 all’anno per un totale di 2,5 milioni di euro…avessimo mantenuto la precedente gestione in capo ad AMSP, frutto del già citato accordo umiliante del 1988… fosse rimasto in essere il contratto con AMSP Seregno avremmo continuato a portare a casa 14.459,00 euro all’anno (neanche 100.000 euro in 5 anni).
Un’ultima considerazione: la perizia del tribunale di Monza datata 8.8.2003, decisa dalla giunta Asnaghi per stabilire il valore complessivo delle attività della Meda Servizi Pubblici Spa, generato in un periodo di circa 10 anni, ha dato un valore di 3.009.447 (a cui oggi, probabilmente dopo l’arbitrato dovremo aggiungere altri 200.000 euro a dimostrazione che non avevamo visto male e che è stato giusto avviare una causa per riconoscere il giusto valore a Meda ) che portarono una partecipazione azionaria in AEB pari a 16.957 azioni, il 2,058%. Il conferimento del comune di Meda, quello prodotto prima dell’avvento di Meda Servizi, è stato valutato 3.848.843 pari a 21.687 azioni, il 2,632%.
Mi pare anche questo un dato molto chiaro ed incisivo che non si legge, giustamente, nella relazione dell’assessore…..
Ma la questione è ben più complessa e articolata…impossibile da gestire in 5 minuti e che meriterebbe essere riscritta dal principio in un libro in maniera coerente e non di parte ma secondo verità… Uno potrebbe “ascoltare”, ciò che non si è mai fatto su questa vicenda, la nostra versione e quella del PDL, ma sentirebbe versioni di parte; per comprendere e farsi una propria idea ci si dovrebbe prendere l’impegno di accedere al corposo fascicolo ed analizzarlo.
Abbiamo ragionato molto, come gruppo, sulla necessità di fare o meno un intervento su questa relazione e sul suo tenore. Ho, insieme alle nuove e vecchie leve unite, tutt’oggi, dalla condivisione della passione e dall’impegno per ciò in cui si crede (merce rara nella politica odierna), deciso di fare questo intervento perché la Lega Nord Meda si è sempre assunta le proprie responsabilità sul discorso Meda Servizi difendendo fino in fondo le proprie ragioni ed in rispetto di tutte quelle persone che in questo progetto hanno creduto e che si sono spese per questo senza aver mai avuto paura di metterci la faccia, a differenza di altri che la faccia l’hanno messa solo quando c’erano “buone nuove”….