LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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Dal comune: NUOVA VIABILITA' – PARTITA LA SPERIMENTAZIONE

sabato, marzo 20th, 2010

Mercoledì sera è iniziato il periodo di sperimentazione, sottolineiamo “sperimentazione”, della serie di sensi unici fra le vie Indipendenza, Einaudi, Edison e Fermi.

La prima notizia positiva viene dal buon funzionamento della rotatoria Einaudi/Wagner. Un’attesa più che ventennale che finalmente dimostra essere la scelta giusta.

E’ fuori dubbio che la prima sera, complice anche la presenza degli operai che lo stavano applicando e dei lavori in corso, si è avuta molta confusione. Con il passare dei giorni la situazione della zona sta migliorando in maniera positiva.

Vi sono, tuttavia, dei nodi ancora da risolvere, primo fra tutti lo spostamento di traffico su via Edison e Fermi che causa il semaforo, crea, in orario di punta, code. I continui interventi di modifica dei tempi dell’impianto semaforico ci stanno portando a cercare la soluzione migliore.

Quello che chiediamo a residenti e automobilisti è un po’ di pazienza per i disagi che in questi giorni si stanno vivendo. Buona parte dei disagi è dettata, anche, dalla necessità che gli automobilisti comprendano la modifica e la assimilino. Quello del quadrilatero è un nodo da sempre di difficile gestione; i primi giorni di applicazione della nuova viabilità fanno ben sperare che, con le dovute modifiche, in particolare quelle suggerite dai residenti, si possa arrivare al giusto equilibrio.

Ciò che si nota è che talvolta si tende, nel vivere una nuova situazione, a dimenticare quella che era la situazione di paralisi precedente. Nelle foto allegate si può vedere come era la via Indipendenza, prima delle attuali modifiche,  in diverse ore del giorno: bloccata.

  

RIFORMA SCUOLA SUPERIORE – PRIME REAZIONI A CONFRONTO

venerdì, febbraio 5th, 2010

Come annunciato nei giorni scorsi, ecco questa mattina tutte le novità in merito alle riforma della scuola superiore nel nostro Paese. Sul sito del Ministero dell’Istruzione è consultabile e visibile l’intera riforma (clicca qui) approvata dal Consiglio dei Ministri, una riforma drastica che punterebbe alla qualità e alla modernizzazione, che andrà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico, quindi 2010-2011. Entro il 26 marzo 2010  le famiglie dovranno presentare le domande di iscrizione e il 1° settembre saranno avviati i Nuovi licei, i Nuovi tecnici e i Nuovi professionali.

Ecco nel dettaglio le principali novità:

– sei Nuovi Licei;

– nuovi Istituti Professionali con 2 Settori e 6 Indirizzi;

– nuovi Istituti Tecnici con 2 Settori e 11 Indirizzi;

– riduzione delle ore di lezione;

– più stretto collegamento con l’università e l’Alta Formazione.

Il Ministro Mariastella Gelmin ha così commentato la nuova Riforma ” non è una riforma per fare cassa, ma il frutto di un lavoro approfondito. Sono più di 50 anni che attendiamo la riforma della scuola superiore. L’Ocse proprio questa settimana ha ‘bastonato’ l’Italia per il numero eccessivo di ore, che si traduce in una richiesta di attenzione eccessiva rivolta ai ragazzi. Non è aumentando la quantità di ore che si migliora la didattica. Il nostro approccio è pertanto qualitativo”.

DUE OPINIONI A CONFRONTO: A FAVORE E CONTRO

“Puntiamo a un legame sempre più stretto con il territorio e i regolamenti appena approvati vanno in questa direzione”. Il senatore Mario Pittoni capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato e relatore in Commissione per quanto riguarda gli istituti professionali, esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dei regolamenti per la riforma della scuola secondaria superiore. ”Gli istituti tecnici e quelli professionali in particolare – spiega il parlamentare del Carroccio – avranno a disposizione notevoli spazi di flessibilità. Per i tecnici: il 30 % di autonomia nel secondo biennio e il 35% nel quinto anno, in aggiunta alla quota del 20% di cui già godono le scuole. Meglio ancora per i professionali: 25% in prima e seconda classe, 35% in terza e quarta, 40% in quinta, sempre in aggiunta al 20% di autonomia già previsto. Le quote di flessibilità potranno essere utilizzate per organizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale. Si va quindi – conclude il responsabile Istruzione della Lega al Senato – verso un’istruzione sempre più modellata sulle caratteristiche del territorio. In particolare per quanto riguarda l’insegnamento professionale, l’obiettivo è una gestione a carattere totalmente locale”.

“La cosiddetta riforma della scuola varata oggi dal consiglio dei Ministri è l’ennesima scatola vuota del governo Berlusconi. Ancora annunci trionfalistici e spot mentre non hanno voluto ascoltare le difficoltà del mondo della scuola, delle famiglie e degli studenti”. Lo ha detto Maria Coscia, deputata Pd in commissione cultura della Camera.

“La controriforma Gelmini approvata oggi – ha proseguito coscia -, non tiene conto della richiesta di attesa per un anno, avanzata dal mondo della scuola e dalle Camere, per poter mettere mano alle moltissime criticità contenute nel progetto del Governo. Se il governo avesse aspettato, studenti e famiglie avrebbero potuto scegliere sulla base di informazioni certe il percorso di studi superiori. Un anno sarebbe stato necessario anche per garantire alle istituzioni coinvolte il tempo adeguato per adempiere agli atti dovuti, come la predisposizione degli organici e consentire così un sereno avvio del prossimo anno scolastico. Il riordino – prosegue Coscia – enfatizza il saper fare sul sapere e separa nettamente i percorsi di istruzione, senza peraltro garantire a tutti i ragazzi entro l’età dell’obbligo di istruzione, i saperi e le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza e adeguati strumenti l’età adulta. Chi avrà mezzi accedrà al liceo, chi non se lo potrà permettere dovrà accontentarsi degli istituti tecnici e professionali. Nell’età della conoscenza e della tecnologia, il governo italiano nega all’istruzione tecnica la dignità di un percorso che consente di conseguire i diritti di cittadinanza, come invece accade al percorso liceale. Resta il rammarico per un riordino che si è trasformato in un’occasione mancata di ascolto delle voci della scuola e della società”.

Divieto di burqa, bene l'iniziativa francese

martedì, gennaio 26th, 2010

“La proposta della commissione parlamentare francese sul divieto di utilizzare il burqa in luoghi pubblici rappresenta un’iniziativa positiva in quanto la liberta’ individuale, compresa quella religiosa, deve essere sempre bilanciata con le esigenze di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico. Ricordo che a casa nostra esiste gia’ una normativa a riguardo, che deve essere pero’ completata come suggerito dalla proposta della Lega Nord, presentata lo scorso ottobre dal capogruppo Roberto Cota alla Camera dei Deputati, proposta che impedisce la possibilita’ di aggiramento della suddetta norma. Questa necessita’ di impedire l’utilizzo del burqa in luoghi pubblici e’ confermata anche dal fatto che altri Paesi europei, come la Danimarca e l’Olanda, hanno allo studio misure analoghe a quelle francesi”. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

da www.leganord.org

LE NUOVE REGOLE PER L’IMMIGRAZIONE – L'integrazione degli islamici

martedì, gennaio 12th, 2010

Pubblichiamo l’editoriale del prof. Giovanni Sartori apparso sul Corriere della Sera del 20.12.2009 che ha suscitato un ampio e variegato dibattito su un tema di “costante” attualità.

 

In tempi brevi la Ca­mera dovrà pronun­ciarsi sulla cittadi­nanza e quindi, an­che, sull’«italianizzazio­ne» di chi, bene o male, si è accasato in casa no­stra. Il problema viene combattuto, di regola, a colpi di ingiurie, in chia­ve di «razzismo». Io dirò, più pacatamente, che chi non gradisce lo straniero che sente estraneo è uno «xenofobo», mentre chi lo gradisce è uno «xenofi­lo ». E che non c’è intrinse­camente niente di male in nessuna delle due rea­zioni.

Chi più avversa l’immi­grazione è da sempre la Lega; ma a suo tempo, nel 2002, anche Fini fir­mò, con Bossi, una legge molto restrittiva. Ora, in­vece, Fini si è trasformato in un acceso sostenitore dell’italianizzazione rapi­da. Chissà perché. Fini è un tattico e il suo dire è «asciutto»: troppo asciut­to per chi vorrebbe capi­re. Ma a parte questa gira­volta, il fronte è da tempo lo stesso. Berlusconi ap­poggia Bossi (per esserne appoggiato in contrac­cambio nelle cose che lo interessano). Invece il fronte «accogliente» è co­stituito dalla Chiesa e dal­la sinistra. La Chiesa deve essere, si sa, misericordio­sa, mentre la xenofilia del­la sinistra è soltanto un «politicamente corretto» che finora è restato male approfondito e spiegato.

Due premesse. Primo, che la questione non è tra bianchi, neri e gialli, non è sul colore della pelle, ma invece sulla «integra­bilità» dell’islamico. Se­condo, che a fini pratici (il da fare ora e qui) non serve leggere il Corano ma imparare dall’espe­rienza. La domanda è allo­ra se la storia ci racconti di casi, dal 630 d.C. in poi, di integrazione degli islamici, o comunque di una loro riuscita incorpo­razione etico-politica (nei valori del sistema politi­co), in società non islami­che. La risposta è sconfor­tante: no.

Il caso esemplare è l’In­dia, dove le armate di Al­lah si affacciarono agli ini­zi del 1500, insediarono l’impero dei Moghul, e per due secoli dominaro­no l’intero Paese. Si avver­ta: gli indiani «indigeni» sono buddisti e quindi pa­ciosi, pacifici; e la maggio­ranza è indù, e cioè poli­teista capace di accoglie­re nel suo pantheon di di­vinità persino un Mao­metto. Eppure quando gli inglesi abbandonarono l’India dovettero inventa­re il Pakistan, per evitare che cinque secoli di coesi­stenza in cagnesco finisse­ro in un mare di sangue. Conosco, s’intende, an­che altri casi e varianti: dalla Indonesia alla Tur­chia. Tutti casi che rivela­no un ritorno a una mag­giore islamizzazione, e non (come si sperava al­meno per la Turchia) l’av­vento di una popolazione musulmana che accetta lo Stato laico.

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Veniamo all’Europa. In­ghilterra e Francia si sono impegnate a fondo nel problema, eppure si ritro­vano con una terza gene­razione di giovani islami­ci più infervorati e incatti­viti che mai. Il fatto sor­prende perché cinesi, giapponesi, indiani, si ac­casano senza problemi nell’Occidente pur mante­nendo le loro rispettive identità culturali e religio­se. Ma — ecco la differen­za — l’Islam non è una re­ligione domestica; è inve­ce un invasivo monotei­smo teocratico che dopo un lungo ristagno si è ri­svegliato e si sta vieppiù infiammando. Illudersi di integrarlo «italianizzan­dolo » è un rischio da gi­ganteschi sprovveduti, un rischio da non rischia­re.

Giovanni Sartori

BUON ANNO 2010…A TUTTI….

giovedì, dicembre 31st, 2009

Un sincero augurio per un buon 2010 a tutti i visitatori del sito…a quelli abituali ed a quelli di passaggio.

La speranza e’ che l’anno nuovo sia migliore di quello che si sta chiudendo, a livello mondiale come a livello locale.

Nel darVi l’arrivederci al nuovo anno, lasciamo alla Vostra lettura un comunicato stampa del gruppo Sinistra ed Ambiente di Meda che riferisce circa l’importante votazione tenutasi durante il consiglio comunale del 22.12.2009 e relativo all’adesione al progetto per l’istituzione del Parco Regionale delle Brughiere. Una buona chiusura del 2009 con la speranza che il 2010 porti la conclusione di questo lungo, decennale, percorso.

Data l’importanza dell’argomento torneremo sullo stesso nelle prossime settimane.

Meda: il Consiglio Comunale dice SI alla proposta di PARCO REGIONALE della BRUGHIERA

Il 22/12/09, il Consiglio Comunale di Meda ha approvato una mozione d’indirizzo, proposta dalla Giunta, favorevole alla trasformazione del Parco Sovracomunale della Brughiera Briantea in Parco Regionale. Hanno votato si i consiglieri della Lega Nord, di Progetto Meda, della Lista Buraschi e del Partito Democratico.

Incomprensibilmente si sono astenuti i rappresentanti del PdL (FI e AN) e de la Destra.

E’ un primo segnale che va nella direzione di quanto auspicato sia dal Comitato per il Parco Regionale della Brughiera sia da Sinistra e Ambiente che è parte attiva dello stesso.

Su sollecitazione del Comitato l’assemblea del PLIS Brughiera aveva chiesto alle Amministrazioni comunali che ne fanno parte d’esprimersi in merito alla proposta istitutiva.

Meda è il primo Comune che lo fa con un atto pubblico in Consiglio Comunale, nel quale include il territorio comunale già compreso all’atto della istituzione del Parco nonché i  successivi ampliamenti. Evidenzia inoltre che, qualora il parere non abbia seguito, Meda potrebbe chiedere l’entrata nel Parco Regionale della Brughiera.

Questa parte, noi la leggiamo come un’elemento d’ulteriore sollecitazione, considerando l’assoluta priorità d’una tutela regionale sulle aree della Brughiera.

Il Comitato e in esso, Sinistra e Ambiente, hanno una proposta a più ampio spettro, auspicando l’istituzione del Parco Regionale sull’area originale che aveva raccolto l’adesione di 25 comuni.

Riteniamo però importante e positivo questo atto amministrativo, anche se è relativo all’attuale PLIS, perchè può dare l’avvio ad altri pronunciamenti in tal senso.

Prive di fondamento le motivazioni dell’astensione del PdL locale costruite attorno all’affermazione di un “mancato coinvolgimento della cittadinanza” ed ignorando così bellamente più di 20 anni di lavoro per l’istituzione del Parco Regionale di gruppi e associazioni, molte di queste medesi, spesso contrastato da chi oggi si astiene.

Dimenticano che il consiglio comunale di Meda si era già espresso a favore del Parco Regionale quando anche alcuni di loro amministravano la nostra città.

Fingono di non sapere che la proposta è ferma in Regione dal 1999 per veti che arrivano dai loro partiti di riferimento.

Forse non hanno ben capito che dopo le campagne informative ora è il momento di FARE IL PARCO REGIONALE per bloccare gli “appetiti” EDIFICATORI E SPECULATIVI che assediano l’ultimo polmone verde di questa porzione di Brianza, ridotta ormai ad un deserto d’asfalto e di cemento.

Probabilmente qualche loro referente politico a livello regionale e con ramificazioni locali ha interessi ben differenti dalla tutela del territorio e dell’ambiente.

Sinistra e Ambiente – Meda