LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

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VARIANTE AL PGT: GLI ULTIMI 10 ANNI DI PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE ED IL VOTO CONTRARIO MOTIVATO DELLA LEGA NORD

venerdì, novembre 4th, 2016

Prima di esprimere il giudizio definitivo sulla variante al PGT della giunta Caimi facciamo un breve excursus storico degli ultimi 10 anni mettendo a confronto le situazioni trovate a livello di programmazione territoriale dalla Lega Nord nel 2007 e dal PD nell’attuale quinquennio.

COSA TROVO’ LA LEGA NEL 2007: dalla giunta Forza Italia/Alleanza Nazionale ereditammo un documento d’inquadramento dei piani integrati che era un vero e proprio scempio per la città.

Circa 20 aree individuate come piani integrati compresi interventi su aree verdi in completa antitesi con il proposito dello strumento (recupero aree dismesse) senza alcuna o poche ricadute positive sul territorio.

Pochi ricordano che tra i primi atti urbanistici dell’amministrazione leghista ci fu la modifica del documento d’inquadramento (purtroppo molti interventi erano già partiti: Mascheroni, Baserga, San Fedele, Indipendenza, Solferino e via Adua (già adottato e da noi non approvato)…) e la modifica della modalità di approccio alle trattative di approvazione di detti piani cercando il massimo vantaggio a favore della collettività (si è chiesto talmente tanto per il pubblico che i piani non sono ancora partiti…Besana 1, Motta).

Trovò, inoltre, un ben pagato estensore ed una bozza di PGT che prevedeva la perequazione su tutto il territorio medese con l’ipotesi d’assegnazione di indici di edificabilità anche ai terreni interni al PLIS.

Il destino della Lega è stato di lavorare sempre di fretta come con la variante al PRG del 1994 per bloccare le lottizzazioni collinari.

COSA HA TROVATO IL PD NEL 2012: un PGT che è stata una buona base di partenza per la variante approvata in questi giorni che ne è un’evoluzione sotto diversi punti di vista.

La non negatività dell’eredità risulta anche dall’analisi dei 4 anni d’applicazione; le nuove edificazioni si contano sulle dita di una mano mentre pare centrato l’obiettivo del piano volto a valorizzare e sistemare il patrimonio edilizio esistente con l’avvio di molti interventi di recupero. Insomma non si è visto il tanto ripetuto “toglie poco a tanti per dare tanto a pochi ”.

L’avvio della trattativa/procedura, favorita dalla creazione dell’Area di Connessione Ecologica in zona cave, per inserire l’area del Plis di Meda nel parco regionale delle Groane.

PASSIAMO ALLA VALUTAZIONE DELLA VARIANTE: come dicevo, la vostra variante sviluppa e migliora norme del nostro PGT con percorsi che, fino ad allora, non erano state praticate per la presenza di forti resistenze di vecchia mentalità; il cambio di destinazione d’uso nel sistema casa/bottega, ad esempio, ora da voi giustamente estesa anche se, secondo noi, in maniera eccessivamente libera.

Pur nell’osservanza della legge regionale n. 31/2014, condividiamo l’aver optato per l’eliminazione delle aree di trasformazione su aree verdi ed per il mantenimento come tale; un’azione che il gruppo consiliare della Lega Nord non riuscì ad imporre nel quinquennio leghista ma che sfocio, nel 2013, nel semestre leghista, in una delibera che impegnava in questo senso la futura variante al PGT.

COSA RESTA IN SOSPESO: non è ancora stata risolta, nonostante la forte spinta dei cittadini e della Lega Nord, la decennale problematica della presenza dei lotti edificati all’interno del PLIS individuati come area agricola; una forte discriminazione nei confronti di alcuni cittadini medesi.

COSA NON CI PIACE: in primis l’area di trasformazione AT1 (ex Medaspan); un’area di trasformazione completamente diversa da quella ipotizzata dalla Lega Nord. Un punto strategico è ora divenuto la mera sistemazione di un’area industriale sostituita da un intervento commerciale di grandi dimensioni con annessi enormi problemi di viabilità rilevati dalla stessa Regione Lombardia.

La perequazione: la formula applicata è basata sulla lodevole scelta di porre quale merce di scambio l’acquisizione a patrimonio pubblico di aree verdi all’interno del tessuto edificato; il problema è la difficilissima possibilità che questa operazione abbia seguito per vari motivi tra cui la saturazione del territorio e il grande blocco del mercato mobiliare.

Di contro è incomprensibile la non applicazione della perequazione nel centro storico al fine di spostare volumi e recuperare spazi ed aree pubbliche.

Per ultimo, le norme, seppur ridotte nel numero e molto semplificate, contengono articoli troppo facili ad interpretazioni diverse e possibili applicazioni differenti.

Per queste ragioni il nostro voto contrario, basato su ciò che non ci piace della variante, non è da leggere come una bocciatura totale del lavoro fatto ma, piuttosto, frutto del non aver riscontrato, nello strumento, tutte le istanze che ci appartengono.

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SERE D’ESTATE MEDESI IN LEGA: GRANDE SUCCESSO DEGLI EVENTI DEL 13 e 20 LUGLIO

giovedì, luglio 21st, 2016

La nuova sezione di Meda, in attesa dell’inaugurazione ufficiale, è stata palcoscenico di due importanti incontri pubblici che hanno interessato molto comuni cittadini ed addetti lavori.

Due sere con la sezione piena e con gente fuori dalla porta ad ascoltare i relatori è, in questi tempi segnati da una forte disaffezione verso la politica, un segnale molto importante; grazie a tutti gli intervenuti ed ai militanti per l’enorme impegno profuso nell’organizzazione degli eventi in questione e per la bellissima sezione cui siamo fieri di appartenere.

Da sottolineare l’incontro del 20.07 con il professor Stefano Bruno Galli e Fabrizio Cecchetti che, con il primo che ha dato una spiegazione tecnica ed il secondo una visione politica, ci hanno spiegato la riforma della costituzione e ben argomentato le ragioni per cui dire convintamente NO al referendum che si terrà il prossimo autunno.  Un ringraziamento al gruppo medese di Fratelli d’Italia con cui condividiamo il percorso verso il referendum sulla riforma costituzionale.

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L’ANALISI DEI DOCUMENTI DELLA VARIANTE AL PGT DI MEDA

martedì, maggio 24th, 2016

Riportiamo, di seguito, estratto del parere motivato depositato in comune in data 16.05.2016, base dell’intervento politico sull’ordine del giorno relativo alla variante al PGT.

OGGETTO: parere motivato alla bozza dei documenti di variante al PGT vigente

[…]

Per prima cosa è giusto esprimere quali erano le intenzioni generali della Lega Nord Meda sulle quali basare la Variante al PGT vigente; con delibera di consiglio comunale n. 17 del 22 aprile 2013 (del. 17-2013) veniva approvata mozione del gruppo Lega Nord Meda con la quale, nel chiedere l’avvio della procedura di variante al PGT si stabilivano le seguenti linee guida:

  • Documento di Piano:
  1. Eliminazione delle aree di trasformazione previste su aree verdi al fine di proseguire nella politica di riduzione del consumo di suolo già avviata con l’attuale Piano di Governo del Territorio; ridefinizione dell’area di trasformazione ex Medaspan (AT1), con riduzione delle volumetrie massime negoziabili e delle restanti aree (AR3, AR1a, AR1b, AR2a, ATP);
  2. Previsione, all’interno del documento di piano del mantenimento della stazione ferroviaria sita in centro paese;
  3. Valutazione dell’eventuale applicazione della perequazione, in alcune zone ben definite del territorio, per favorire la creazione di zone maggiormente omogenee e come incentivo per la sistemazione del centro storico con la creazione di nuovi spazi urbani;
  4. Ridefinizione e revisione degli standard pubblici con verifica della strategicità e necessità di ognuna delle aree previste nello strumento urbanistico;
  5. […];
  • Piano delle regole:
  1. Attuazione di una politica di riduzione del consumo di suolo mediante modifica degli articoli del Piano, prevedendo lo sviluppo verticale delle costruzioni, mantenendo le stesse volumetrie previste nello strumento urbanistico vigente e regolamentando altezze differenziate a seconda della zona;
  2. Aumento delle formule volte a garantire agevolazioni ed incentivazioni per il rilancio del centro storico;
  3. Migliore definizione della possibilità di monetizzazione relativamente ai posti auto esterni in caso di ristrutturazione.

Partendo dall’analisi della bozza di variante relativa al documento di piano, si sottolinea l’eliminazione dell’ambizioso progetto di interscambio non sostituito da altri progetti dal potenziale ambizioso ed attrattivo per  Meda (tale, sarebbe stato ad esempio, il mantenimento del progetto “Medamuseo – museo diffuso” che approfondiremo trattando il Piano dei Servizi).

Giudichiamo positivamente, perché auspicato anche nella mozione del 22 aprile 2013, l’eliminazione degli ambiti di trasformazione previsti su aree verdi, quindi non dismesse, pur sollevando perplessità circa il mantenimento di un indice di edificabilità sull’area ricompresa tra le vie Lombardia e San Giorgio che, mantenuta a verde, potrebbe essere un’importante area attrezzata in una zona densamente edificata e con la compresenza di produttivo e residenziale.

Il piano delle regole, seppur migliorativo sotto l’aspetto della facilità di lettura e dello sviluppo delle tematiche rispetto al documento in vigore, con una schematicità condivisibile, non risolve alcune annose questioni aperte e apre nuovi fronti che possono avere un’influenza negativa sulla vocazione produttiva della nostra città.

Una problematica che continua a non essere risolta è relativa alla zona B3; prosegue il mancato riconoscimento di uguale diritti a tutti gli edifici esistenti all’interno del parco non azzonando, in zona B3, tutti i lotti edificati all’interno del parco (azzonati, invece, in zona E1 “aree agricole di tutela paesaggistica). Questa scelta non porterebbe a nuove edificazioni ma uniformerebbe la possibilità di intervento a tutti gli edifici contenuti all’interno del parco sovraccomunale. Opinabile, inoltre, la scelta di suddividere la zona B3 in due sottozone (B3.1 “aree ricadenti all’interno del parco” e B3.2 “aree precollinari”) con un ulteriore diversificazione degli interventi previsti come, ad esempio, la non previsione del recupero del sottotetto nella prima delle due zone invece prevista nelle seconda più densamente edificata.

Nella stessa zona, discorso analogo vale per la risoluzione dell’annosa questione del produttivo, considerato incompatibile con le destinazioni del parco, che non trova una soluzione definitiva che ponga in equilibrio l’interesse privato con quello pubblico permettendo, finalmente, uno sblocco della situazione.

Per quanto riguarda la gestione delle zone miste, caratterizzanti la nostra città, si denota la prosecuzione , con la sistemazione di punti in sospeso, del percorso già intrapreso dal PGT vigente; denotiamo, però, a nostro parere, un’eccessiva spinta verso un sempre più semplice “cambio di destinazione d’uso” favorito anche da un azzonamento unico che non prevede più una suddivisione del territorio fra ambiti misti nei quali si possa identificare la destinazione prevalente, e che potrebbe snaturare la vocazione produttiva/artigianale della nostra città.

L’introduzione della perequazione, auspicata nella sopraccitata mozione approvata in consiglio comunale nel corso del mese di aprile 2013 da parte del gruppo Lega Nord Meda come strumento per il rilancio del centro storico, è legato, invece, a creare un vantaggio diretto alla Pubblica Amministrazione in tema di acquisizione di aree verdi ben identificare ma ha, di contro, il forte aumento delle volumetrie massime nelle aree interessate dalla perequazione con indici che passano da 0,50/0,70 mc/mq a potenziali 1,20/1,50 mc/mq andando, quindi, ulteriormente ad appesantire una città già altamente edificata (pur rilevando che, in molte zone della città, la volumetria massima potenziale è già stata raggiunta se non superata creando, quindi, difficile l’applicazione della perequazione).

Avremmo preferito vedere un uso della perequazione indirizzato maggiormente alla sistemazione del centro storico (principalmente, ad esempio, per eliminare i volumi produttivi ancora presenti nel centro cittadino creano spazi aperti di fruibilità pubblica) e per lo scambio di volumetrie produttive/residenziali volto a meglio uniformare le zone miste riconoscendo una prevalenza di una destinazione sull’altra.

Sulla perequazione, così concepita per raggiungere l’acquisizione di aree a proprietà pubblica, tuttavia, si sollevano dal nostro gruppo grosse perplessità di riuscita anche in virtù dell’analisi dell’insuccesso dello strumento nelle realtà nelle quali è stata applicata, complice la crisi del comparto edilizia e dell’economia in generale.

Questa scelta, unita alla presenza ed alla natura degli ambiti di trasformazione, fa concludere che non siamo in presenza di una variante al PGT a consumo zero di suolo.

La scelta, in parte anche da noi auspicata, di aumentare l’altezza prevista per gli edifici a favore di una riduzione dell’occupazione di suolo, in considerazione dell’alta edificazione dell’abitato, ci pare eccessiva passando dagli attuali 7,5 mt ai previsti 13,5 mt, quasi raddoppiando la previsione; sarebbe stato auspicabile differenziare le altezze a seconda dell’azzonamento, cosa fatta solo con riferimento alla zona B3.

Altro punto sottolineato in commissione è l’assenza della regolamentazione della metratura minima delle nuove unità abitative; l’attuale strumento prevedeva una misura minima di 45 mq, ora, facendo riferimento alla normativa nazionale, si scende a 28 mq.  Avremmo preferito vedere una conferma con forte presa di posizione politica su questo punto anche in contrasto con la normativa nazionale ma a sostegno di una migliore vivibilità degli spazi.

Discutibile, secondo noi, anche la scelta di eliminare la previsione, per le nuove edificazioni, di un posto auto esterno.

Relativamente alla zona A (centro storico) abbiamo sottolineato nella commissione competente la scomparsa di qualsiasi riferimento alla delibera di giunta regionale n. 8/9211 del 30.03.2009 con la quale si riconosce un vincolo paesaggistico sul comparto storico monumentale di piazza Vittorio Veneto con allegata la disciplina degli interventi in questa zona; riteniamo di fondamentale importanza il richiamo di detta deliberazione nell’articolo 12 del piano delle regole.

Il piano dei servizi risulta ben scritto ma povero di contenuti e, soprattutto, di propositi ambiziosi per la città.

Causa lo spostamento di alcune tematiche (es: piano delle mobilità ciclabile, politiche di riduzione dell’inquinamento) su altri strumenti come il piano del traffico, si denota il rafforzamento, già presente, dell’obiettivo di rigenerazione ambientale delle sponde del torrente Tarò, ma balza agli occhi l’eliminazione di qualsiasi riferimento al progetto “Medamuseo – museo diffuso” che ben si legherebbe ad alcune scelte proposte negli ambiti di trasformazione di mantenimento di porzioni di edifici industriali. Nessun accenno, rispetto all’attuale strumento, alla tutela dei percorsi storici che interessano il nostro comune; ci riferiamo in particolare al Cammino di San Pietro Martire (antica via Canturina).

Auspichiamo, relativamente agli errori presenti nella cartografia evidenziati nel corso della trattazione dell’argomento nelle sedute di commissione territorio ambiente, la correzione delle bozze si da avere una documentazione definitiva in adozione priva dei principali errori.

Le osservazioni puntuali sopra esposte sono state da noi selezionate per la valenza politica insita nella scelta circa le modalità di pianificazione poste in essere dall’amministrazione comunale, tuttavia non possiamo non segnalare la nostra criticità anche su altri aspetti contenuti nel piano quali le modalità (non chiare) di calcolo del numero massimo di abitanti insediabili, il recupero dei sottotetti, la pianificazione dei servizi.

VARIANTE AL PGT VIGENTE – MEDA: LA LEGA NORD VOTA CONTRO

lunedì, maggio 23rd, 2016

Nel comunicare il voto contrario del gruppo Lega Nord Meda ai documenti della Variante al PGT, si motiva di seguito detta decisione:

Questa variante al PGT ha una doppia faccia; partendo dalla constatazione che i documenti sono stilisticamente ben fatti, è addentrandoci nei contenuti che troviamo forti contraddizioni. La variante è da un lato priva di coraggio nell’imporre un vero e totale, nonché, definitivo cambiamento negli ambiti in cui se ne ha la necessità. Dall’altra è audace oltre il limite nell’aumentare, con l’introduzione, con una disciplina molto opinabile, della perequazione, le volumetrie potenziali sul 60% del territorio medese, nel ridurre il supporto all’artigianato locale e non incentivando il commercio che è settore, anche storicamente parlando, tutt’altro che secondario a Meda. In particolare le volumetrie vengono potenzialmente più che raddoppiate rispetto alla previsione del PGT vigente. Ciò fa concludere, con l’analisi anche degli ambiti di trasformazione, che questa variante non è a consumo di suolo zero.
Se volete conoscere nel dettaglio la nostra analisi dei documenti della variante del PGT, leggete il post che pubblicheremo nei prossimi giorni dal titolo “LA NOSTRA ANALISI DELLA VARIANTE AL PGT DI MEDA”

NON E’ IL CASO DI RIPENSARE LE PRIORITA’ DELLA CITTA’?

giovedì, maggio 19th, 2016

Sempre più concittadini, incontrati ai gazebo o in giro per Meda, ci portano le loro lamentele per lo stato d’incuria in cui versa il cimitero e per l’assenza, in generale, di decoro urbano in tutta la città (pulizia e verde in primis).

La situazione descritta dai medesi è visibile a chiunque viva la città e, a questo punto, ci domandiamo, chiedendo a tutti una riflessione nel merito, se non sia il caso di ripensare le priorità dei lavori pubblici medesi. Un esempio è, in considerazione di come sono cambiati i tempi rispetto al 2010 quando la nostra giunta approvò il progetto, pur ritenuto valido ed in prospettiva necessario, se fosse il caso, a questo punto, di avviare il rifacimento della piazza municipio e, soprattutto, del cortile interno del comune e non dirottare, invece, queste risorse su manutenzioni ordinarie e straordinarie di cui la città è carente ed ha estrema necessità.

Dettò ciò invitiamo i concittadini a recarsi presso i nostri gazebo (il prossimo è sabato 21.05 alla fontana dalle ore 9.30 per la sottoscrizione della proposta di legge sulla “Legittima difesa”) ed a segnalarci tutti i disservizi che rilevano a Meda al fine di poter partecipare a migliorare la situazione.

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I “VEZZI” PEGGIORI DELLA PRIMA E DELLA SECONDA REPUBBLICA IN VERMONDO BUSNELLI….

lunedì, maggio 2nd, 2016

A sentirlo parlare in consiglio comunale pare di sentire un “attempato” componente dei Cinque Stelle (passateci il termine in considerazione della bassa età media del movimento grillino), ma nei fatti è un concentrato delle peggiori abitudini della prima e seconda repubblica trasformato in rappresentante di una lista civica. Insomma, si comporta come alcuni rappresentanti di quei partiti dai quali si dichiara tanto lontano.

Quella dell’assunzione dei meriti per la partenza dei lavori della stazione è solo l’ultima  “auto celebrazione” del consigliere Vermondo Busnelli.

Su questo punto i fatti non sono assolutamente andati come ha detto il consigliere Busnelli, essendo stato, quello di far partire i lavori del terzo lotto della stazione, un grosso sforzo comune; un lavoro di concerto fra più forze politiche, tra le quali, sicuramente, ha giocato un ruolo anche la lista civica con la sua raccolta firme.

Ma i due soggetti principali della vicenda, perché ci piace essere obiettivi, sono stati la pressione costante del Comitato pendolari della Milano Asso e la Regione Lombardia che ha finanziato e fatto la gara d’appalto per poi, a breve, avviare i lavori.

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VARIANTE AREA AT1: FRA CENTRO COMMERCIATE E SOTTOPASSO ALLE FNM

giovedì, febbraio 4th, 2016

Il titolo può ai più apparire poco chiaro ma, se leggete attentamente gli atti della delibera di approvazione della variante all’AT1 (approvazione avvenuta nel corso del consiglio comunale del 25.01.2016 e che ha visto il voto contrario del gruppo Lega Nord), potrete capire come il destino della nuova area commerciale medese sia strettamente legata alla realizzazione del sottopassaggio alle Ferrovie Nord Milano di via Seveso/Cadorna.

Fin dall’adozione del piano (parliamo di luglio 2015) il nostro gruppo, oltre ad esprimere contrarietà alla variante dell’area AT1 per l’inserimento dei una grande struttura di vendita prima non prevista (nulla in contrario, invece sia sotto il profilo della bonifica dell’area, nè sotto il profilo architettonico del manufatto), ha espresso il proprio disaccordo rispetto alla scelta della maggioranza PD di prevedere questo progetto per le gravi ripercussioni in termini viabilistici e di traffico che si sarebbero riversati sull’area che arrivammo a definire “Triangolo delle Bermuda” medese: passaggio a livello FNM, svincolo Milano-Meda/Pedemontana, centro commerciale.

Abbiamo fin da subito sottolineato l’insostenibilità, da parte della rete viaria, di questo intervento senza la risoluzione del problema del superamento delle Ferrovie Nord Milano con la realizzazione del sottopassaggio ottenuto dalla nostra amministrazione nel quinquennio 2007/2012 (assieme ad altre importanti opere dislocate su tutto il territorio comunale) a compensazione dei disagi creati dalla realizzazione dell’autostrada Pedemontana.

Regione Lombardia, dimostrando di conoscere molto bene la situazione medese, nelle sue prescrizioni/osservazioni alla variante dell’area AT1 ha, nella sostanza, affermato che, anche in caso di realizzazione dell’area commerciale, propedeutica alla possibilità di apertura di questa è la risoluzione del nodo viabilistico rappresentato dal passaggio a livello di via Seveso/Cadorna; tradotto in parole povere, il centro commerciale si apre solo dopo che si è realizzato il sottopassaggio in questione.

L’osservazione è totalmente in linea con quanto sottolineato, fin dal principio, dal gruppo Lega Nord Meda.

SCUOLA TRAVERSI: UN GRAN BEL LAVORO….PECCATO NON…..

sabato, dicembre 12th, 2015

Gran bel lavoro!!!

Non si può dire altro, ma ne eravamo certi perché sapevamo come si sarebbe concluso.

Il rammarico: “Peccato non averlo potuto portare a conclusione noi….

Era l’inizio del 2011 quando, terminato il primo lotto di riqualificazione della scuola Traversi (estate 2010), che prevedeva la sostituzione del tetto in eternit, il rifacimento dei serramenti dell’ultimo piano e l’installazione dell’impianto fotovoltaico, si approvava il progetto esecutivo del secondo lotto (serramenti e cortile interno, quello che vediamo oggi realizzato).
Reperito il finanziamento e con atti di gara già predisposti si dovette interrompere il tutto (come anche la riqualificazione di piazza Municipio e del cortile interno al comune e la sistemazione di viale Brianza) per l’irrigidimento del “maledetto” patto di stabilità….
Comunque siano andate le cose, l’importante, oggi, è veder concluso il processo di riqualificazione della scuola Traversi!!!
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CONSIGLIO COMUNALE DEL 29.10.2015 – LE POSIZIONI ASSUNTE DALLA LEGA SUI PRINCIPALI PUNTI TRATTATI.

venerdì, ottobre 30th, 2015

MOZIONE LOTTIZZAZIONE FARGA

Dopo una dovuta ricostruzione della situazione dell’area, abbiamo sottolineato il fatto che la mozione ha come obiettivo quello di riaccendere i fari su una questione che troppo spesso è finita nel dimenticatoio e che deve vedere il comune tutelare i residenti che in buona fede hanno acquistato casa in questa zona.

la lottizzazione è datata 1986….meglio non dire cosa c’era dietro questa lottizzazione che non sarebbe mai dovuta sorgere….Durante la seconda giunta leghista si avviano le pratiche per sbloccare la situazione che finiscono nel dimenticatoio durante la giunta Asnaghi. Con il ritorno della giunta leghista dal 2007 la pratica torna all’ordine del giorno con incontri con i residenti, raccolta informazioni e documenti e, nel 2009, avvio pratiche per abusi edilizi. Il passo successivo, prima mai fatto, è stato l’inserimento nell’elenco opere pubbliche della sistemazione dell’area come secondo lotto della riqualificazione di via Martesana.”

Non appena saremo in possesso del testo, riporteremo la risposta della maggioranza di governo alla nostra interrogazione.

MOZIONE ANPI

Antefatto: la sezione medese dell’ANPI ha inviato, a tutti i gruppi rappresentati in consiglio comunale, lettera per aderire alla marcia della pace e mozione da presentare possibilmente da tutti condivisa in consiglio comunale.

La mozione risulta di tenore inaccettabile scivolando sulla denuncia del razzismo e della xenofobia relativa alla questione profughi e additando come produttori di “fandonie” coloro che hanno un’idea diversa dalla loro circa la questione che ha valenza mondiale.

Questa la nostra dichiarazione:

Da sempre consideriamo il consiglio comunale un luogo per discutere di faccende medesi riconoscendo che attualmente il problema emergenza immigrati, anche per scelta dell’amministrazione, non tange il nostro comune. Detto ciò la mozione è irricevibile: non puoi, infatti, chiedere l’adesione alla marcia della pace e poi presentare un documento che usa termini bellici, proponendo di imporre, quindi, le proprie idee con la forza. Ben altro dovrebbe fare un’associazione come l’ANPI e, cioè, pacificare, cercare una sintesi fra le parti.

Per questo motivo, per non far scivolare in inutili polemiche la discussione con strumentalizzazioni, generalizzazioni e “fandonie”, come gruppo Lega Nord non prenderemo parte alla discussione ed alla votazione.”

MOZIONE RIFORMA SISTEMA SANITARIO LOMBARDO – RIORGANIZZAZIONE TERRITORIALE

IL tema della mozione, emendato in serata poiché il testo era di fatto superato dalle decisioni prese in commissione regionale competente, verteva non sull’impianto della riforma (che ha raccolto, in consiglio comunale, i favori di quasi tutti gli intervenuti sottolineando in particolare il giudizio positivo del sindaco Caimi) ma sull’allegato 1 che va a ridisegnare la mappa delle ex ASL.

La nostra posizione è stata espressa dopo aver, per completezza d’informazione, esposto i punti cardine della riforma (di seguito due slide riassuntive):

“Il tema posto dalla mozione, rispetto all’impianto del riforma, è un non problema importante ma non ne è perno. Allegato 1, cui facciamo riferimento, è l’unica parte non tecnica della riforma ma influenzata da scelte politica e da campanilismi. 

La bontà dell’impianto della riforma sta nel fatto che, a regime e con le necessarie correzioni la riforma è già deciso che sarà estesa a livello nazionale.

E’ giusto togliere dal tavolo falsi luoghi comuni e atti di “terrorismo” psicologico: la riforma vede il nostro comune collegato, come azienda di riferimento agli ospedali di Seregno, Giussano, Carate e Vimercate; detto ciò, Desio non chiude (una “panzana” girata in questo periodo) e, per il principio di libertà di scelta del paziente, non saremo obbligati ad andare a Vimercate ed in caso di emergenza la destinazione ad un ospedale sarà legata alla valutazione del caso.

La scelta che vede il territorio del comune di Meda ricompreso sotto l’azienda ospedaliera di Vimercate è buona cosa poiché è un bacino d’utenza molto più piccolo rispetto a Monza con, quindi, un potenziale miglior servizio verso la cittadinanza.

Detto ciò resta la libertà di scelta per il cittadino che può liberamente scegliere l’ospedale in cui andare. Una nota statistica che sottolinea questo aspetto anche con l’attuale assetto: Desio è l’ospedale, tra quelli brianzoli, che meno attrae i cittadini ricompresi nel suo bacino d’utenza che, spesso, scelgono altri ospedali del territorio.

Inoltre, l’unione di Desio a Monza, che è un polo universitario, non può che far bene all’ospedale di Desio.

Detto ciò, pochi hanno approfondito il fatto che la scelta della suddivisione in questo modo è anche legata alla necessità di tenere slegate le due uniche aziende consortili presenti nel territorio brianzolo: Consorzio Codebri a Desio e azienda speciale consortile “Offerta Sociale” di Vimercate.

Detto ciò la riforma è frutto di un ottimo lavoro condiviso dalla maggior parte dei partiti rappresentati in consiglio regionale.

La Lombardia, già eccellenza sanitaria in Europa dopo la riforma del 1997, soprattutto sotto il profilo ospedaliero, con questa riforma va a sistemare la rete territoriale con un progetto volto alla razionalizzazione delle risorse e con l’obiettivo principale della domiciliarietà delle cure principalmente per i malati cronici.

A regime e con la risoluzione di alcune tematiche come quelle legate ai medici di base (qui sta la vera novità della riforma con questi presidi territoriali che si vorrebbero aperti 24 su 24) si dovrebbe arrivare ad una sensibile riduzione dei tempi d’attesa per visite ed esami clinici.

Per dare un informazione completa ai cittadimi Medesi, il nostro comune farà parte della nuova ATS (Azienda di tutela della salute) Brianza che comprende Monza e Lecco.

Le polemiche sorte attorno alla riforma sono per la maggior parte spinte da chi rischia di perdere ruoli di potere o di dover tornare a ricoprire posti di lavoro più territoriali; si sappia, infatti, che le ASL passano dalle attuali 15 a 8 e che i risparmi derivanti da questa razionalizzazione saranno utilizzati per ridurre il costo dei ticket, le rette delle RSA e le liste d’attesa (in questo caso accogliendo richieste delle minoranze in consiglio regionale).”

La Lega Nord Meda sulla mozione, una volta ri-sottolineata la bontà della riforma, ha espresso un voto di astensione ritenendo sempre e comunque giusto il diritto del territorio ad avanzare questioni e proposte volte a tutelare i propri cittadini ed a partecipare al cammino delle riforme.

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IL SINDACO CAIMI E LA STORIELLA DELLE CASSE VUOTE CHE NON REGGE PIU’….

martedì, ottobre 6th, 2015

Leggiamo la risposta del Sindaco Caimi alla richiesta, sacrosanta, della cittadinanza di veder ripristinata la segnaletica orizzontale (le strisce sulle strade ndr) e ci poniamo una domanda: cosa si sarebbe potuto rispondere con buon senso ? Forse: “è in programma il rifacimento, provvederemo al più presto”.

Ma lo sappiamo bene: non è nelle volontà del sindaco Caimi dare una risposta così semplice, ma lo è il dover cercar sempre e comunque un colpevole per tutto quanto dalla sua amministrazione non viene fatto.

Ecco allora che, nonostante i proclami e le celebrazioni per aver sistemato i conti del comune, dopo più di tre anni siamo ancora a dare la colpa alla Lega del fatto che le cose non si fanno perché “c’erano le casse vuote”.

Questa scusa, da prima repubblica, può valere il primo anno di amministrazione (sempre che le casse fossero vuote o che, invece, buona parte del problema, dipendesse dalla politica nazionale di tagli ai comuni e di irrigidimento del “patto di stabilità”), non può valere dopo i sopraccitati auto-celebrativi proclami e, soprattutto, dopo aver portato a Meda le tasse locali al livello più alto possibile ed ad aver investito poco/nulla sul territorio, se non lavori finanziati con risorse esterne (fondi regionali/europei, fondi statali), nei primi tre abbondanti anni d’amministrazione.

Ed ecco, quindi, il nostro prode sindaco rispondere ai cittadini che chiedono il rifacimento delle strisce sulle strade: “[…] la mancanza di soldi nelle allora indebitate casse comunali (quindi vuol dire che ora ci sono! NDR), unitamente all’alternanza della Giunta del PD e della Lega, aveva impedito qualsiasi intervento […]”.

Una domanda ci sorge spontanea ed ora, dopo l’approvazione del bilancio nel mese di luglio è più che mai legittima: dove sono finiti i lavori per più di un milione di euro al mese, da luglio a fine anno 2015, “proclamati” ed annunciati dal sindaco a mezzo stampa? Un errore del giornalista che non ha capito bene?

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