LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Archive for the ‘Politica’ Category

CATELLI: OFFESO DA SPOT CHE DENIGRA IL DIALETTO LOMBARDO

lunedì, gennaio 24th, 2011

“Ho appena assistito a un vergognoso spot della Rai stupidamente offensivo nei confronti dei lombardi, in cui si denigra il nostro dialetto”. Lo dichiara il vice ministro della Lega Nord, Roberto Castelli. “Nello spot -spiega- evidentemente di autore romanesco, un prete sposa due personaggi parlando in dialetto lombardo, i quali non capiscono cosa dica il prete”.

“Intanto io l’ho capito perfettamente e mi sento offeso perche’ il mio dialetto viene denigrato. In secondo luogo rilevo che non e’ stato scelto ne’ il dialetto romano ne’ quello napoletano, le due lingue ufficiali della Rai. Se questo deve essere il modo per festeggiare l’unita’ d’Italia -conclude Castelli- da oggi mi metto il lutto al braccio”.

 

da http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=653233

INCONTRO CON DON AYAD YAKO MANSOUR

venerdì, gennaio 21st, 2011

Domani sera alle ore 20.30 presso il salone Parrocchiale San Giuseppe si terrà un incontro con don Ayad Yako Mansour, sacerdote cattolico iracheno, il quale illustrerà la situazione dei cristiani in Iraq con testimonianze dirette.

L’unicità dell’incontro è d’aiuto per la conoscenza della dura realtà delle comunità cristiano cattoliche nel mondo

http://www.comune.meda.mi.it/eventi_culturali/pdf/2011_01_22_ayad.pdf

BATTISTI: CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA, VA ESTRADATO

venerdì, gennaio 21st, 2011

”Sostegno all’azione del governo” ma anche un invito a studiare e mettere in pratica ”qualsiasi tipo di azione” pur di ottenere l’estradizione dal Brasile di Cesare Battisti, il terrorista dell’organizzazione eversiva ”Proletari armati per il comunismo” condannato a quattro ergastoli.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato oggi pomeriggio all’unanimita’ due mozioni presentate rispettivamente da PdL (primo firmatario Vittorio Pesato) e Lega Nord (primo firmatario Davide Boni) con le quali l’Assemblea regionale ribadisce che lo ”Stato brasiliano non puo’ considerare come rifugiato politico un terrorista che deve scontare una giusta pena” e che tale vicenda ”rischia di avere ricadute negative tra i due Paesi nonostante i sentimenti di antica e sincera amicizia che legano i popoli di Italia e Brasile”.

Durante il dibattito sono intervenuti Vittorio Pesato, Romano La Russa e Carlo Saffioti per la PdL, Massimilano Orsatti per la Lega Nord, Alessandro Alfieri, Luca Gaffuri e Filippo Penati per il Pd, Chiara Cremonesi di SeL, Stefano Zamponi dell’Italia dei Valori e Valerio Bettoni dell’Udc.

Inizialmente, i due documenti invitavano anche a sospendere le intese in corso con il Brasile. Nel dibattito, su sollecitazione dello schieramento di centro sinistra, si e’ poi invece arrivati ad ammorbidire il passaggio al blocco delle intese con un ”a valutare la possibilita’ di sospendere l’intesa in corso con il Brasile” per evitare che eventuali tali decisioni possano toccare anche gli interventi di cooperazione destinati a costruire strade, ospedali e altri interventi di tipo medico e sociale.

Il presidente del Consiglio regionale Davide Boni, che proprio ieri all’ufficio di Presidenza ha ricevuto Alberto Torregiani, ha espresso soddisfazione per il pronunciamento dell’Assemblea regionale lombarda. ”Con questo voto il Consiglio – ha sottolineato il Presidente Boni – ha preso una posizione forte: era doveroso da parte delle istituzioni lombarde schierarsi coi familiari delle vittime di un terrorista come Battisti e chiedere giustizia”: ”Abbiamo sconfitto il terrorismo – ha detto da parte sua il Vicepresidente Filippo Penati – ma questo Paese non e’ ancora riuscito ad avere giustizia. Penso alle tante stragi, rimaste senza colpevoli. Oggi il Consiglio regionale della Lombardia chiede giustizia. Lo chiede per il rispetto delle vittime e la dignita’ di questo Paese”.

da http://www.asca.it/regioni-BATTISTI__CONSIGLIO_REGIONALE_LOMBARDIA__VA_ESTRADATO-571411-lombardia-10.html

SICUREZZA: BRICOLO (LN), PRESENTATI A MARONI NOSTRI EMENDAMENTI

giovedì, gennaio 20th, 2011

”Mentre altri si perdono in chiacchiere e in questioni assolutamente secondarie, noi della Lega Nord confermiamo il nostro impegno per aumentare la sicurezza dei cittadini contrastando con misure ancora piu’ dure e incisive la criminalita”’. Lo dichiara Federico Bricolo, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Madama, che ha partecipato oggi pomeriggio, insieme con il capogruppo in commissione giustizia Sandro Mazzatorta, all’incontro al Viminale con il ministro Roberto Maroni, il ministro Alfano e i rappresentanti del Pdl. Il vertice e’ stato occasione per la presentazione, da parte della Lega Nord, degli emendamenti al disegno di legge sulla sicurezza attualmente all’esame delle commissioni affari costituzionali e giustizia del Senato.

”Oltre a ulteriori norme per il contrasto alle mafie chiediamo – spiega Bricolo – l’estensione del 41 bis per i reati piu’ efferati, l’aumento delle pene per chi commette furti negli appartamenti, l’obbligo della videosorveglianza notturna nelle stazioni di servizio con spese a carico delle compagnie petrolifere, l’istituzione del referendum nelle zone dove si intende costruire una moschea o un altro luogo di culto di confessioni religiose non riconosciute e la creazione di una graduatoria differenziata che privilegi i residenti nell’assegnazione delle case popolari. Proporremo inoltre il ripristino del principio che prevede l’espulsione dei clandestini anche se senza reddito per superare gli effetti devastanti di una recente sentenza della Consulta”.

”Ringraziamo il ministro Maroni per aver convocato questo tavolo importante di discussione che e’ stato per noi occasione per ribadire l’assoluta fermezza nel mettere in campo ogni azione per combattere la delinquenza e la criminalita’. Al tempo stesso – conclude Bricolo – intendiamo portare avanti coerentemente con quanto abbiamo fatto fin’ora ogni sforzo per tutelare l’identita’ e i diritti dei nostri cittadini”.

da http://www.asca.it/news-SICUREZZA__BRICOLO_(LN)__PRESENTATI_A_MARONI_NOSTRI_EMENDAMENTI-983020-ORA-.html

SENZA FEDERALISMO SI VOTA

mercoledì, gennaio 19th, 2011

Senza federalismo si va subito a votare. Parola di Umberto Bossi, che torna a sottolineare la priorità numero uno per la Lega Nord. “Se non avviene l’approvazione della riforma federale – dice il leader leghista -, torniamo alle urne, ci facciamo dare il voto dagli italiani e ricominciamo a lavorare per farlo succedere. Il federalismo non può più aspettare: deve diventare operante, altrimenti l’Italia va a rotoli”.

In un’intervista al settimanale “Oggi” , Bossi incorona poi la Lega erede di Cavour e il federalismo come il “passo definitivo del Risorgimento”. “Cavour – spiega – è morto troppo presto e non ha fatto in tempo a finire tutto il disegno. Il Risorgimento è cominciato con lui, ma per completarlo ci voleva una forza come la Lega. E noi siamo arrivati. Un secolo dopo, ma siamo arrivati. Abbiamo capito che occorreva valorizzare il lavoro e il ruolo degli enti locali, la politica del territorio sul territorio”.

“Abbiamo capito che occorreva valorizzare il lavoro e il ruolo degli Enti locali, la politica del territorio sul territorio – conclude il Senatur – Ecco: per me, l’attuazione del Federalismo è il passo definitivo del Risorgimento. Il Risorgimento degli Enti Locali, finalmente. Sono fiducioso”.

da http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo500880.shtml

MORATTI SINDACO:BOSSI FRENA

martedì, gennaio 18th, 2011

Umberto Bossi
Per decidere chi sarà il candidato sindaco del centrodestra per le prossime elezioni comunali di Milano dobbiamo ancora parlare con Berlusconi. Umberto Bossi frena sulla ricandidatura di Letizia Moratti. Settimana calda per la politica milanese. Sul tavolo non cè solo il candidato sindaco del centrodestra ma anche le alleanze, si parla dellarrivo de La Destra, le sorti dellassessore dellUdc, Verga, il Polo della Nazioni, martedì arrica Casini a Milano, e le liste civiche.

Ma a tenere banco è il candidato sindaco del Centrodestra a Milano. Bossi non scioglie la riserva e aspetta lincontro con il premier a Roma, dove si discutono le grandi questioni non solo nazionali. Fonti interne alle Lega contattate da Affaritaliani.it rivelano che non è esclusa una candidatura leghista ma sui nomi vige ancora il massimo riserbo. Non si tratta di un tentativo di alzare la posta su new entry leghiste in giunta. Il Senatur vuole avere le mani libere anche in vista delle possibili alleanze nel Centrodestra. SullUdc il Carroccio non transige e aspetta di vedere quale sarà latteggiamento o meglio il voto dei centristi a Roma sul federalismo fiscale. In Via Bellerio non credono al colpo di scena e non si aspettano un voto favorevole.

IL CAMINETTO DEL PDL. Lanalisi della situazione politica, limminente mobilitazione a sostegno del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del suo Governo nonché lesame degli impegni elettorali da affrontare nei capoluoghi Milano e Varese, in altri 224 Comuni lombardi e nelle Province di Pavia e di Mantova risulteranno al centro del Tavolo Pdl Lombardia convocato per le 15 a Palazzo Isimbardi.

Allincontro parteciperanno il coordinatore regionale del partito, Guido Podestà, il vicario, Massimo Corsaro, il coordinatore nazionale, Ignazio La Russa, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e i ministri e i sottosegretari lombardi. Nellambito del Tavolo Pdl Lombardia – ha dichiarato in serata il coordinatore regionale, On. Guido Podestà -, pianificheremo lorganizzazione delle azioni che, già dal prossimo fine settimana, promuoveremo in tutte le piazze della regione per manifestare la vicinanza e il sostegno di dirigenti, iscritti e simpatizzanti al presidente Berlusconi e al suo esecutivo.

Il centrodestra ha le carte in regola per vincere di nuovo semplicemente perchè in questi anni a Milano ha fatto bene. E i numeri lo confermano. Ma il mio appello è di non tralasciare lopportunità di allargamento della coalizione, in modo di centrare lobiettivo già al primo turno. Evitando corse sul filo di lana. La squadra cè, ma non vedo perchè non renderla più robusta se cè questa possibilità. Ad affermarlo è il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato parlando delle prossime elezioni amministrative di maggio. De Corato risponde anche a Piero Fassino affermando che a Fassino i vaticini non portano bene. Il giudizio apocalittico di una destra non più allaltezza era già stato espresso alle recenti elezioni regionali in Piemonte. E la profezia è andata male. Ora ci riprova con Milano. E se la tradizione si mantiene, cè solo da essere ottimisti.

UNITA’ D’ITALIA:IN LOMBARDIA, LA LEGA VOTA CONTRO

lunedì, gennaio 17th, 2011

La commissione Cultura del Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge per sostenere le iniziative del territorio e il restauro di monumenti nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ma la Lega Nord ha votato, da sola, contro. Il provvedimento di iniziativa consiliare prevede uno stanziamento di 1 milione e 300 mila euro, che andrà adesso al vaglio della commissione Bilancio e quindi, il 22 febbraio, approderà in aula per la votazione finale.

I leghisti hanno tenuto a precisare che il ‘no’ espresso “non vuole essere una polemica politica – ha sostenuto il consigliere Massimiliano Orsatti – perché senza entrare nel merito dei festeggiamenti pensiamo si tratti di una legge tardiva, con risorse ridicole e che non ha tenuto in alcun conto le nostre richieste”. Si tratta di un milione e 300 mila euro, cifra inferiore ai cinque milioni previsti inizialmente, che la legge indirizzerà a iniziative sul territorio e al restauro dei monumenti legati al Risorgimento, attraverso un comitato.

Il Pd, con Fabio Pizzul, è intervenuto per dire che “non si tratta solo di una celebrazione formale, ma anche di fare dei passi ulteriori nella formazione della identità nazionale”. La Lega è intervenuta per apprezzare le parole di Napolitano, confermando però la linea di Umberto Bossi: “Festeggeremo anche noi quando sarà approvato il federalismo fiscale”. L’accordo, nonostante i tempi stringano, non si è comunque trovato. Il relatore Gianluca Rinaldin (Pdl) ha assicurato di aver dato nel comitato ad hoc “la massima apertura nella speranza di raggiungere l’unanimità”, rispedendo così al mittente i rilievi della presidente leghista Luciana Ruffinelli, secondo cui nessuna richiesta del suo partito, come quella di avere un elenco dei progetti da finanziare, è stata accolta.

Pdl e Pd hanno dunque respinto la richiesta di rinvio del Carroccio per valutare un’eventuale astensione, visto che ci sono altri passaggi utili. L’assessore Massimo Buscemi aveva fatto questo appello agli alleati, riconoscendo l’utilità della legge. Dalla quale trarrà vantaggio anche l’economia lombarda, ha aggiunto il collega Romano La Russa, secondo il quale dividere la maggioranza “non è certo un bel segnale di unità e concordia”.

da http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/01/13/news/unit_d_italia_la_lega_nord_vota_contro_la_legge_sulle_celebrazioni_in_lombardia-11194681/

VENTI AUTONOMISTI SULL’ITALIA

venerdì, gennaio 14th, 2011

Se sul piano parlamentare il federalismo arranca, la voglia di autonomia che arriva dal basso sembra invece rafforzarsi e contagia tutto il territorio nazionale.

Dal Nord a Sud pullulano le richieste di secessione o di adesione a nuovi territori seguendo un trend che pare divenuto inarrestabile.

Le ultime insofferenze verso lo status quo territoriale vengono dalla Puglia e dal Veneto. Ad alcuni salentini la terra delle tarante non sembra andare più bene; in particolare all’imprenditore televisivo (un altro) Paolo Pagliaro che ha fondato il movimento “Salento libero” e dalle frequenze della sua televisone locale, Telerama, diffonde l’idea che il territorio attorno a Lecce debba diventare una regione autonoma.

Dopo aver raccolto il consenso di 64 comuni su 146 fra le provincie di Lecce, Taranto e Brindisi, il movimento di Pagliaro ha avanzato richiesta in Cassazione per un referendum su una possibile separazione del Salento dalla Puglia, così da far lievitare il numero delle regioni italiane da 20 a 21.

Anche più a Nord, nella ex-Repubblica di Venezia, si registrano malumori. Nella provincia di Belluno, pur non chiedendo la creazione di una nuova entità territoriale, é forte la volontà di staccarsi dal Veneto per essere uniti al Trentino Alto Adige, così da godere di tutti i benefici fiscali che fanno ricca quella regione a statuto speciale. Niente magnati dei media in qui, l’iniziativa é stata presa in mano direttamente dalla giunta provinciale che ha approvato l’avvio delle procedure legali per la richiesta di aggregazione con il ricco vicino.

Benché l’esito dell’operazione appaia incerto, la decsione dell’istituzione bellunese ha già ottenuto un primo risultato causando divisoni all’interno della Lega Norda a livello locale con 1 consigliere che ha votato a favore del progetto.

L’elenco potrebbe continuare: a Frosinone e Latina che non ne possono più del Lazio Affaritaliani ha dedicato uno speciale mentre i tamburi di guerra hanno cominciato a rullare anche in Piemonte dove Alba e Bra sembrano averne abbastanza di Cuneo e vogliono dar vita a una nuova provincia (con buona pace di chi nel 2008 ne prometteva la cancellazione).

Questo genere d’iniziative non sono nuove nel panorama italiano dei campanilismi e dei provincialismi. Anni fa l’isola di lampedusa decise di assurgere agli albori delle cronache non solo per gli sbarchi di clandestini ma anche per aver chiesto di staccarsi dalla Sicilia e di aggregarsi alla provincia di Bergamo.

Pare difficile che la maggior parte di queste iniziative possano raggiungere lo scopo che si sono prefissate, tuttavia esse potrebbero rappresentare la spia di un malessere in cui riventicazioni economiche (più o meno fondate) si combinano con crisi identitarie. Sembra che ognuno si senta in diritto di farsi in casa la sua piccola patria fai da te scaricando le responsabilità di determinati problemi su altri e pensando che uno spostamento di confini possa risolvere magicamente ogni cosa.

A breve verrà approvata la riforma federalista, viene da chiedersi se questa servirà a porre un argine a questo trend o se invece sarà un incentivo a stimolarlo.

da http://affaritaliani.libero.it/politica/venti_autonomisti_italia_salento_puglia_belluno_trentino.html

MILANO, LEGA CHIEDE CHIAREZZA SU FESTE PER UNITA’ D’ITALIA

mercoledì, gennaio 12th, 2011

Dopo aver presentato un emendamento al bilancio preventivo del Comune di Milano per chiedere che si tolgano fondi alle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia per girarli alle cooperative che gestiscono gli asili nido, la Lega Nord vuole un tavolo di confronto all’interno della Giunta sulle scelte e i criteri adottati in proposito sia dal sindaco sia dagli assessori.

“Venire a conoscenza, a cartellone ormai pressoché definito, dei festeggiamenti e degli eventi in programma per le prossime cinque giornate direttamente dalle pagine dei giornali, piuttosto che da un proficuo confronto in Giunta – scrive infatti in una nota l’assessore leghista al Turismo, Marketing territoriale, Identità Alessandro Morelli – ritengo rappresenti il modo meno appropriato per rendere omaggio ad una delle pagine più significative per la storia della nostra città e per l’intera nazione”.

“Come assessore all’Identità ed esponente cittadino della Lega – continua Morelli dopo che Moratti ha deciso di occuparsi in prima persona dell’organizzazione di alcune iniziative comunali legate ai festeggiamento per l’Unità – reputo sia necessario avviare al più presto un tavolo di confronto in merito alle scelte e ai criteri attuati sia dal sindaco sia dagli assessori, i quali sono chiamati sì a promuovere la cultura cittadina, senza però dimenticare o far finta che esista una identità milanese da rivalutare, riscoprire e valorizzare. Identità che proprio in quelle pagine gloriose di storia trova la sua più autentica affermazione”.

da http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2011/1_gennaio/10/unita_ditalia_milano_lega_chiede_a_moratti_confronto_su_feste,27803870.html

GOVERNO: UN LEGHISTA PREMIER NELL’ANNO DEL 150° DELL’UNITA’

martedì, gennaio 11th, 2011

Un leghista premier nell’anno del centocinquantesimo anniversario dell’unità di Italia. Non è l’inizio di una barzelletta, ma lo scenario che si sta delineando all’interno dei palazzi. Così dalle camicie rosse, si passa velocemente alle camicie verdi di Umberto Bossi e compagnia. In questi primi giorni della celebre ricorrenza, il tema del federalismo sta assumendo una posizione cruciale per la vita stessa della legislatura. Comunque vada, i decreti attuativi segneranno la fine del governo, in uno scenario dove la Lega Nord è l’unico partito a non aver perso un deputato dall’inizio di questa esperienza di governo. Quel tesoretto di politici tutti d’un pezzo, che Berlusconi vanta dalla sua parte, ma dal quale dipende come un tossicodipendente. Senza i quali è evidente che rischia la crisi.

I decreti attuativi del federalismo dovrebbero arrivare entro la fine di gennaio, salvo l’operazione di qualche finiano, messo nel posto giusto, che potrebbe vanificare l’impresa. L’attuazione del federalismo fiscale rappresenterebbe quindi l’anticamera di quello istituzionale al quale puntano, realmente, i leghisti. Il primo passo di un orizzonte che non sembra più tanto lontano, soprattutto adesso che grazie alla conquista di regioni come il Piemonte e il Veneto, le camicie verdi sono in posizione strategica con un forte appoggio popolare. E’ certo a questo punto, che comunque vadano le cose, sarà proprio Umberto Bossi a indicare il pollice verso a Berlusconi, cosciente che il supporto della Lega al Pdl, è una questione di vita o di morte, soprattutto adesso che Fini è diretto verso il Centro e le poltrone da accaparrarsi sono di più. L’aperture delle urne dipende solo da Bossi e dalla sua marcia su Roma , con la mira di poter conquistare qualche altro ministero, con il solo ostacolo del Pid che sta dando il suo appoggio vitale a Berlusconi e che, normalmente, chiederà qualcosa in cambio. Nello scenario delle prossime elezioni, Pdl e Lega saranno di nuovo alleati, ma questa volta a parti invertite, con una coalizione di un premier leghista, probabilmente proprio Roberto Maroni. E una Leha che almeno sulla carta, appoggerà la scalata di Berlusconi al Quirinale.

da http://www.agenparl.it/articoli/primo-piano/news/primo-piano/20110110-governo-un-leghista-premier-nell-anno-del-150-dell-unita