LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Archive for the ‘Politica’ Category

COMPLIMENTI MATTEO, SEI IL NOSTRO SEGRETARIO FEDERALE…ORA AVANTI TUTTA PER IL RILANCIO DELLA LEGA…NOI FAREMO LA NOSTRA PARTE

lunedì, dicembre 9th, 2013

Milano, 7 dicembre 2013

Una “Lega di battaglia”, la cui “prima lotta” sara’ riprenderci la sovranità’ economica” da Bruxelles. Cosi’ Matteo Salvini , scelto dai militanti della Lega come segretario federale, interviene durante la conferenza stampa in via Bellerio a Milano. “Ci siamo rotti le palle che Bruxelles ci deve dire cosa dobbiamo mangiare, come dobbiamo suicidarci, come si pesca, come si fa il formaggio, questa non e’ l’Unione europea ma e’ l’Unione sovietica, da cui cercheremo di uscire con chi ci sta”. Una Lega “tra la gente. Non c’e’ nulla da inventare, bisogna stare in mezzo alla gente”, e pronta a lanciare alcuni referendum, tra cui quello “per abolire la figura dei prefetti”.

Salvini promette battaglia anche a livello nazionale: sull’indulto e amnistia “le proteste grillini saranno all’acqua di rose rispetto alle nostre perché’ non deve uscire un solo delinquente dalle galere”. Promette che non sara’ “un segretario alla Renzi” e annuncia che la prima telefonata sara’ per il ‘rivale’ Umberto Bossi: “i suoi consigli e il suo fiuto sono assolutamente necessari per me e per la Lega”.

Al termine di una giornata “eccezionale” e dopo aver ringraziato gli oltre 10mila militanti che hanno votato alle primarie “facendo una scelta cosi’ importante” per il Carroccio e’ presto, pero’, per pensare alla squadra: ” Vediamo, girando in questi giorni ho incontrato tantissima gente in gamba a partire dai nostri sindaci da cui attingerò’ a piene mani”. Sicuro che non si andrà’ presto al voto, “il governo Napolitano durerà’ a lungo”, Salvini sa bene da che parte stare: “Ben vengano il blocco al Brennero, il movimento dei Forconi. Non e’ più’ tempo di mediazioni, noi stiamo con chi blocca, non con chi svende”. E sulle alleanze, “non ci saranno accordi o alleanze obbligate, e’ presto per parlare di alleanze”.

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L’angolo dell’approfondimento: LIBERTÀ E DEMOCRAZIA

sabato, dicembre 7th, 2013

a cura di Marco Zanella…discorsi provocatori al fine di portare a discutere, sotto aspetti diversi, circa tematiche locali e di politica nazionale e mondiale…. 

Sempre più di sovente sentiamo citare i termini libertà e democrazia. Concetti usati da più parti politiche, sia di destra che di sinistra che di centro, dai moderati, dai decisionisti, così come dai garantisti e dai giustizialisti; tutti ne fanno la loro bandiera.

Ci sono quelli che cantano viva il comunismo e la libertà, quelli che si battono per liberarci dal comunismo, chi si impegna per liberarci dallo stato romano centrico e via dicendo.

Esistono varie forme di libertà che potrebbe essere collettiva o individuale; in tempi passati si battevano per liberare la nazione dall’oppressore straniero, come ad esempio l’imperatore Barbarossa oppure, ricordando le cinque giornate di Milano, per reprimere l’esercito Austriaco (col senno di poi ci sorge il dubbio sulla giusta causa!). Poi, nel 1945, si combatteva contro l’occupazione nazista, con i quali, fino a pochi giorni prima, eravamo alleati; con la sconfitta del fascismo si ricominciava a conquistare qualche libertà individuale che era stata repressa o eliminata dal regime totalitario.

Ognuno di noi ha una propria percezione di libertà che può variare a seconda dei parametri di riferimento acquisiti dalla propria coscienza e conoscenza, dal senso della morale o dalla condizione sociale ed economica in cui si è vissuti.

Alcuni personaggi hanno fatto abuso di questa condizione, magari inconsciamente, essendo loro dotati di parametri di riferimento molto diversi da quelli imposti da un normale senso di condivisione e partecipazione; mentre alcuni politici insieme ad altri colleghi,  hanno operato un’ottima condivisione facendo un uso improprio dei soldi dei cittadini…vedi il caso dei rimborsi spese dove, evidentemente, dentro di loro si sentivano liberi di farlo.

Qualche ricco imprenditore deve avere provato un senso di diritto e di libertà quando cercava di corrompere qualche giudice per essere favorito in qualche affare molto lucroso, mentre quando questo gli viene impedito per motivi legali ritiene di vivere in uno stato oppressore che viola i diritti umani.

Qualche uomo politico di primissimo piano, dall’alto della sua autorità ed agiatezza economica, complice anche un grande potere mediatico, quando promulgava leggi a proprio uso e consumo, avrà sicuramente percepito un senso di libertà, dati i suoi parametri di riferimento acquisiti durante la sua brillante carriera, il tutto favorito da una assenza di leggi che garantiscano una maggiore democrazia (vedi ad esempio una seria legge sul conflitto di interessi o blind trust leggi che limitano si la libertà individuale di fare affari con la politica ma che garantiscono una maggiore democrazia….sicuramente non perfetta ma migliore).

Il momento è propizio per il Parlamento, essendo momentaneamente assente il maggiore detentore di conflitti ’interessi (non il solo in Italia che ha conflitti d’interesse), per studiare o magari copiare da altri stati con basati su un modello di società capitalista, per varare una seria legge in materia considerato che sono oltre vent’anni che se ne parla.

Siamo tutti consci che i problemi che affliggono il nostro paese non derivano solo da quella mancanza ma è una cosa che va risolta come tante altre, in primis la riforma dello stato.

Il detto dice: la tua libertà finisce dove comincia la mia; un monito per la classe politica che và sostenuta e spinta a fare tutto il possibile per migliorare la nostra società prima che i cittadini si prendano la libertà di cacciarli a calci nel sedere…cosa che, in certi casi, potrebbe servire come ottimo medicinale.

Ed in fine ci sono quelli che mentre dicono di sentirsi liberi, non si accorgono di avere la mente e la coscienza occupata dai loro pregiudizi e paure, forse dovuti ad una frustrazione personale di qualsiasi tipo o ad una scarsa volontà di conoscere la complessità del genere umano ed i vari aspetti della società in cui vivono.

DI “NUOVO CHE AVANZA”?

mercoledì, novembre 27th, 2013

Articolo tratto da “NuovaBrianza”

I soliti sospetti come nel film di qualche anno fa. Niente di nuovo sotto il sole azzurro. Ieri sera all’ Urban Center c’erano le solite facce in sala e dietro al tavolo dei relatori. L’altra metà del centrodestra si conta e risulta essere più o meno l’altra metà che manca a Carugo e compari. Non uno più nè meno di quanti erano prima della divisione. Almeno nella classe dirigente. Per i voti bisognerà aspettare.

I PRESENTI – Iniziamo con un minimo di elenco dei presenti così ce lo leviamo dalle palle. Dietro al tavolo i colonnelli Rosario Adamo, Franco Giordano, Martina Sassoli e un Dario Allevi con Rolex d’ordinanza al polso e, udite, udite, bandierina tricolore di Forza Italia al bavero della giacca.
Seduti tra il pubblico, ma ben in vista, i fratelli Ciafrone da Seregno, Gianni Faletra da Lissone, Gabriele Volpe (da Lissone, Sesto o Brugherio dove è stato eletto, scegliete voi). Luca Veggian da Carate, in rappresentanza di Fabrizio Sala trattenuto al Pirellone dal governatore Roberto Maroni. E poi ancora, Annalisa Colombo da Meda fresca di nomina a vicecapogruppo, Agostino Lomartire in rappresentanza delle legioni di Brugherio. In fondo tra i ‘peccatori’ Lele Petrucci e il fido Antonio Gabetta. In piedi e stranamente attenti. Ed ancora Cristiano Puglisi, Marco Meloro, folgorato nuovamente dalla bandierina dopo la parentesi con Fratelli d’Italia. L’ottico che vede lontano come lo è Domenico Riga e il sindaco di concorezzo Riccardo Borgonovo. Quello di Misinto, quelli che c’erano anche da Carugo come Gianni Barzaghi, presidente degli artigiani. Si, Vimercate, presente! con Annalisa Manzione ed Assi. E ultimo, ma non ultimo lui il reginetto (meno male che mi sono accorto del refuso, stava per uscire ‘reginetta’, quel diavolo di un correttore automatico…) della politica monzese. Il figlio del re di Prussia Paolo Romani, quello per cui tutti i presenti, consapevoli o no, hanno iniziato a lavorare con la loro presenza in sala visto che è destinato ad incarichi sempre più pesanti come la segreteria provinciale.
Stavo quasi per dimenticarmi di loro. Sono riapparsi in sala, dopo anni, due personaggi della politica desiana, Galli ( soprannominato the big) e l’ex assessore sempre di Desio Vitale. Un tempo fedelissimi di Rosario Perri, il cardinale nero già assessore con Dario Allevi in Provincia.
Mi scuso si d’ora se ho dimenticato qualcuno come Colombo e Novara di Seregno, Crippa e Vivaldi da Villasanta, ma rischiavamo di fare l’appello ed esaurire i presenti.

I CONTENUTI – L’articolo potrebbe finire due righe sopra se fosse per quello che hanno detto. Ma una serie di passaggi hanno colpito. Dalla richiesta di outing fatta da Martina Sassoli agli amici del nuovo centrodestra di Carugo di rivelare al mondo la loro appartenenza. Alla geografia politica brianzola, ma non solo, spiegata da Franco Giordano (uno dei pochi che forse ha capito veramente che sta succedendo). Il fare democristiano del presidente Allevi stava per addormentare tutti quando è arrivato Rosario Adamo a scaldare la platea fredda e attenta. ‘Voglio un partito che se arrivi primo ti danno la medaglia d’oro, se arrivi secondo quella di bronzo, se sei terzo…’ Qualcuno lo ha fermato. Peccato.

QUOTE LATTE….OOOPS….AVEVA RAGIONE LA LEGA?

lunedì, novembre 18th, 2013

Vi ricordate la questione quote latte…quanti attacchi alla Lega Nord che aveva detto agli agricoltori di non pagarle e, quando aveva il ministro all’agricoltura, si era opposta al loro pagamento. Addirittura ci zittivano quando parlavamo dell’ingiusto sconto regalato dal governo Letta alle società che gestiscono il gioco d’azzardo (le Slot Machine…) perchè noi avevamo fatto un danno con le quote latte…e ora chi chiederà scusa alla Lega?

A fare una chiara ricostruzione è riportata di seguito con un articolo del “Il Corriere della Sera”…che naturalmente omette di dire che la battaglia della Lega era sacrosanta…

L’algoritmo sbagliato che gonfiava le multe delle quote latte

Il gip:  così si giustificavano le sanzioni. Il giudice, rifiutando l’archiviazione, ipotizza il reato di falso in atto pubblico

Per quanti anni una mucca produce latte? Chi risponde circa 8 anni, come i bambini sui libri di scuola, è fuori strada. Perché una mucca può fare latte sino a 82 anni. Parola di un algoritmo dei funzionari dell’Agea, l’Agenzia ministeriale per le erogazioni in agricoltura. Solo che ora questo algoritmo, assurdo ma valevole una montagna di soldi visto che in passato ha gonfiato del 20% il parco bovini da latte italiano, trova una embrionale censura per la prima volta in un provvedimento giudiziario: l’ordinanza con la quale un giudice respinge una richiesta di archiviazione formulata da un pm e ordina alla Procura di indagare i funzionari Agea per l’ipotesi di reato di falso in atto pubblico. 

La vicenda delle quote latte si trascina dal 1984 con decine di processi per i più svariati filoni in tutta Italia, al costo di 4 miliardi di euro di sanzioni, di cui circa 1,7 miliardi (si stima) a carico della collettività, secondo una prassi censurata dall’Unione europea che equipara alle vietate sovvenzioni statali i casi nei quali siano appunto le casse dello Stato a far fronte alle multe al posto degli allevatori splafonatori. Le quote sono infatti limiti alla produzione di latte che ogni Paese ha negoziato per evitare che un eccesso di offerta penalizzi la remunerazione degli allevatori: se un produttore sfora la sua quota, o ne trova un altro che abbia prodotto meno e sia dunque disposto a comprare il di più del collega, oppure è obbligato a pagare un prelievo supplementare fortemente disincentivante. 
Negli anni, tuttavia, questo mondo produttivo (coccolato a lungo dalla Lega) è stato teatro di ogni genere di trucchi, per lo più ormai prescritti perché antecedenti il 2003/2004. Gli allevatori onesti hanno patito la concorrenza sleale di chi produceva in nero; di chi introduceva in Italia latte straniero contrabbandato per nazionale; e anche di chi riassegnava una parte delle quote italiane a produttori fittizi, riducendo così le quote vere per i produttori seri e spingendoli a sforare e ad accumulare multe. 

Sulla scorta di una querela sporta a Roma contro Agea da parte di un gruppo di allevatori milanesi rappresentati dall’avvocato Consuelo Bosisio, la magistratura è stata investita della non corretta quantificazione delle quote latte, e quindi degli errori di calcolo nelle sanzioni inflitte per il superamento teorico della singola quota latte attribuita. 
Per giustificare gli errori commessi , e quindi schivare le responsabilità contabili che rischiavano, i funzionari Agea – ricostruisce ora la giudice preliminare romana Giulia Proto – «hanno chiesto la modifica dei criteri di calcolo del numero dei capi potenzialmente da latte. All’inizio l’algoritmo, che si basa sul lavoro della commissione Mariani, prese in considerazione l’età dell’animale tra i 24 mesi e 10 anni di età». Ma «successivamente sono stati modificati i criteri per l’ottenimento dell’algoritmo» e il limite massimo di età «è passato da 120 a 999 mesi (ossia 82 anni di età)!». Il punto esclamativo è del giudice, che sulla base di alcune mail agli atti scrive che «ciò avvenne per espressa richiesta dei funzionari di Agea, con l’evidente fine di giustificare il dato in eccesso che aveva determinato le sanzioni». 

Il risultato, indicato sin dal 15 aprile 2010 da un’informativa del colonnello dei carabinieri Marco Paolo Mantile, è che «portando il limite massimo da 120 mesi a 999 mesi, si ha una differenza in aumento di 300.000 capi, pari a oltre il 20% dell’intera popolazione bovina a indirizzo lattifero». Una scoperta politicamente insostenibile nei rapporti con Bruxelles, stando a quello che il 20 luglio 2010 l’allora capo di gabinetto del ministero delle Politiche agricole dirà (non sapendo di essere registrato) al colonnello per provare a convincerlo dell’opportunità di ammorbidire la relazione. 
Ora il gip romano scrive che l’algoritmo da 999 mesi, «il cui inserimento è stato fortemente voluto dai funzionari di Agea che non potevano certo ignorare la sua inverosimiglianza, comporta calcoli non rispondenti al vero», inseriti in atti pubblici, «il cui contenuto deve pertanto ritenersi ideologicamente falso». Di qui il no del gip all’archiviazione, e la restituzione degli atti al pm affinché indaghi i funzionari Agea per l’ipotesi di reato di falso in atto pubblico.

fonte: http://www.corriere.it/cronache/13_novembre_18/algoritmo-sbagliato-che-gonfiava-multe-quote-latte-c9b0bb1c-502d-11e3-b334-d2851a3631e3.shtml

REGIONE LOMBARDIA….TANTE BUONE NUOVE SU TUTTI I FRONTI

giovedì, novembre 14th, 2013

In attesa dei dettagli sulla riduzione dei ticket sanitari, provvedimento che, per volontà del Governatore Roberto Maroni, verrà concordato con tutte le forze rappresentate in consiglio regionale (ricordando che il provvedimento è possibile grazie alla resistenza dei tre governatori leghisti di Veneto, Lombardia e Piemonte che hanno fatto la voce grossa alla Conferenza Stato – Regioni al fine di avere l’immediata applicazione dei costi standard in campo sanitario) di seguito le recenti novità provenienti dalla Regione Lombardia:

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INCENERITORE DI DESIO….CHI E’ IL NOSTRO SIGNOR MONTGOMERY BURNS?

sabato, novembre 9th, 2013

In questi giorni abbiamo assistito all’approvazione, con votazione che ha di poco superato il 50 % delle quote dei comuni soci, del nuovo piano industriale relativo all’inceneritore di Desio…in settimana approfondiremo, con il nostro movimento, la situazione e relazioneremo su accadimenti avvenuti e sviluppi futuri…

Cosa certa: a Meda, il consiglio comunale con delibera numero 19 del 29.05.2013 aveva dato un indirizzo/mandato al Sindaco; tale delibera non è mai stata revocata e nessun altro indirizzo ufficiale è pervenuto dalla maggioranza Caimi che avrà poi espresso un voto in linea con gli interessi di Meda, dei comuni interessati e dell’ambiente o solo in linea con i diktat del proprio partito?

In votazione, nel prossimo consiglio comunale a Meda, ci sarà l’adesione al “Patto dei Sindaci”; le scelte fatte con l’inceneritore di Desio vanno in quella direzione o sono incompatibili con gli obiettivi che il “Patto” impone?

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DOMANI SERA TUTTI IN MEDATECA….PER CONOSCERE MEGLIO LA CROCE E “delizia” TARES…..ore 21.15

venerdì, ottobre 25th, 2013

volantino 26.10.13

26.10.2013 – ore 21.15 c/o AUDITORIUM MEDATECA – INCONTRO PUBBLICO SU TARES E PATTO DI STABILITA’ – DA NON PERDERE….

mercoledì, ottobre 23rd, 2013

volantino 26.10.13

“ROMPIAMO IL PATTO DI STABILITA'” – MEDA STA CON GLI AMMINISTRATORI E CITTADINI OPPRESSI DEL NORD

venerdì, ottobre 18th, 2013

Sul link http://www.rompiamoilpatto.org/templ_comunivirtuosi_det.asp?IDLivello1=174&IDLivello2=873&IDLivello3=392&IDRIL=35 travate i dati del comune di Meda raffrontati con un comune di pari abitanti…

26.10.2013 – MEDA

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L’angolo dell’approfondimento: IMMIGRAZIONE QUALE FUTURO?

mercoledì, settembre 25th, 2013

a cura di Marco Zanella…discorsi provocatori al fine di portare a discutere, sotto aspetti diversi, circa tematiche locali e di politica nazionale e mondiale…. 

In un mondo sempre più globalizzato con un indice demografico di circa sette miliardi di persone e con una previsione di un incremento considerevole stimato in circa dieci miliardi di individui entro il 2050 e con la dimostrata progressiva desertificazione del pianeta che, sommata a tanti altri problemi, rende sempre più difficile ipotizzare una società chiusa in se stessa che cerca di difendersi con il disperato tentativo di respingimento dei nuovi arrivati.

Così come fecero in tempi passati i nostri connazionali, i quali lasciarono tutti i loro affetti ed i ricordi di infanzia per inseguire una speranza di vita migliore, andarono ad emigrare in paesi lontani ed alcuni anche poco ospitali; adesso tocca a noi essere un paese verso il quale una parte di umanità ripone le proprie speranze, che, purtroppo per loro, non possono essere tutte soddisfatte.

Sono passati vent’anni dagli arrivi in massa di cittadini albanesi, che, con i loro barconi, sbarcarono sulle coste pugliesi; ora è cambiato il luogo di provenienza dei  nuovi immigrati, con persone che arrivano dalle terre più disperate come il Marocco, la Libia, l’Egitto e la Siria, luoghi che, fino a qualche decennio fa, ci apparivano talmente lontani che nelle passate feste di carnevale si usava travestirci da Arabo, Africano o Marocchino fantasticando un mondo che pensavamo relegato nel suo pezzo di terra fuori da tutto e da tutti.

In attesa che la comunità europea si svegli dal “conscio” torpore e magari (sarebbe ora!) si decida ad aiutarci (perché non si è in Europa solo quando si devono rispettare parametri economici… altrimenti è giusto dire che è solo un unione economica e non, come spiegava bene Jeremy RIFKIN nel libro “Il sogno europeo”, un modello da esportare anche di unità politica e solidarietà fra gli stati aderenti), noi viviamo quotidianamente le difficoltà ad accogliere queste persone che arrivano dal mare; è, oltremodo, innegabile sostenere il fatto che le nostre abitudini di vita, consolidate nel corso dei secoli, poco hanno a che fare con quelle proprie dei flussi migratori attuali e che è difficile prevedere cambiamenti che portino ad una integrazione “facile”; sarebbe molto più bello o semplice se gli immigrati arrivassero dalla Norvegia, Finlandia, Danimarca o altri paesi nordici, con tradizioni molto più vicine alle nostre, popoli che, inoltre, ci farebbero sicuramente comodo come professori di educazione civica…. ma per fortuna loro e forse sfortuna nostra cosi non è; stanno bene a casa loro.

Nel corso dei prossimi anni, molto probabilmente, ci troveremo coinvolti in un percorso politico molto complesso che avrà come obiettivo la riforma della legge sul diritto di cittadinanza; partendo dal concetto che il 99% dei nostri concittadini neanche conosce l’attuale normativa in materia (non così restrittiva come si cerca di far intendere) occorrerà una presa di coscienza volta a vedere un mondo che cambia velocemente, con le tecnologie che hanno contribuito ad accorciare le distanze (con lo stesso tempo che cinquanta anni fa si impiegava dalla Calabria a Meda oggi si può fare il giro del pianeta e forse si può anche andare sulla luna).

Con il chiudersi a riccio di fronte ai cambiamenti si corre il rischio di fare come quei pazzi che si barricano in casa e dalla finestra sparano a chiunque si avvicini, salvo poi morire nell’indifferenza generale.

Non sarà sicuramente facile trovare la soluzione migliore, ma prima ancora che dal parlamento arrivi una qualsiasi proposta, speriamo la più sensata possibile (l’attuale ministro che sta affrontando tali discorsi, seppur non competente in quanto a materia sulle eventuali riforme, non ha ancora le idee molto chiare sulla situazione Italiana!), stiamo assistendo al riaffiorare degli istinti razzisti che si materializzano con la creazione di forze nuove dai colori e contenuti antichi, che riappaiono come fantasmi dal passato a ricordarci una parte di storia del nostro paese sicuramente poco edificante della quale non possiamo andarne fieri; ma lor signori non si illudano di far la solita voluta confusione mescolando le carte in gioco, perchè tutto questo, seppur l’obiettivo è di distogliere l’attenzione dalle battaglie positive, non sarà di nessun intralcio alla riforma dello stato che noi auspichiamo e per la quale ci stiamo battendo da molti e troppi anni.

Molto probabilmente, se ci fermiamo un attimo a riflettere con serenità, ci accorgeremmo che esiste un mondo totalmente da ripensare per far si che una parte di abitanti non sia messa in condizioni di lasciare le loro terre per sopravvivere o per sfuggire ai loro tiranni; tiranni che molte volte sono stati voluti dalla moderna idea colonialista occidentale (il discorso su tale tema sarebbe molto ambio) ed accolti dai nostri leader con grandi festeggiamenti e sfilate di ragazze, il tutto in nome di interessi commerciali a maggiore beneficio dei pochi e soliti noti.

In qualsiasi modo vada a finire, cerchiamo di fare uno sforzo collettivo:

restiamo umani, come italiani ed europei, in fatto di odio razziale, abbiamo già dato.