LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Archive for the ‘Politica’ Category

No alla secessione, ma il Regno Unito cambia (grande esempio di democrazia!)

venerdì, settembre 19th, 2014

da “Il Corriere della Sera” del 19.09.2014 – di Fabio Cavalera, inviato a Edimburgo

Gli indipendentisti sono stati sconfitti ma Regno Unito da oggi è diverso. L’esito del voto avrà importanti ricadute costituzionali e politiche. La secessione è scongiurata ma gli equilibri del potere subiranno un profondo cambiamento. Ci sarà un altro Regno Unito. 

David Cameron ha il merito di avere accettato la sfida, ritenendo il referendum separatista un esercizio naturale di democrazia, visto che lo chiedeva il primo partito scozzese. Sia il premier britannico sia il leader dell’opposizione Ed Miliband hanno commesso però un grave errore: hanno sottovalutato gli indipendentisti, la loro crescente capacità, con toni moderati, mai volgari e folkloristici, di toccare le corde passionali del nazionalismo. 

Non un populismo verboso e arrogante, semmai l’orgoglio politico con solide radici storiche e culturali, unito a pragmatismo e intelligenti strategie comunicative. Così la separazione della Scozia è stata davvero vicina I più alti dirigenti della amministrazione statale avevano ammonito Downing Street sin da gennaio che l’abile Alex Salmond, il «first minister» di Scozia, stava recuperando terreno e che il quadro si stava modificando. E pure i leader laburisti scozzesi avevano riportato a Londra le medesime preoccupazioni, segnalando che una parte partito si andava schierando per il sì. Ma soltanto nelle ultime due settimane David Cameron e Ed Miliband si sono svegliati dal torpore promettendo una più ampia devoluzione alla Scozia, specie in materia fiscale e hanno recuperato al fotofinish. 

A livello costituzionale e istituzionale la conseguenza è evidente: sarà inevitabile allargare gli spazi di sovranità della Scozia (l’hanno giurato Cameron, Miliband e Clegg ai 4 milioni e 400 mila elettori), a cominciare dalle tasse e dal welfare. E ciò significa viaggiare verso un assetto federale, una Londra e un parlamento di Westminster meno dominanti politicamente, tenuto pure conto delle inevitabili spinte che arriveranno dall’Irlanda del Nord e dal Galles e tenuto conto che molti fra gli unionisti scozzesi hanno votato «no» in forza della promessa di una più ampia delega di poteri. 

La Scozia resta ma in un nuovo Regno Unito, un Regno Unito che sarà federale. Questa considerazione, condivisa da tutti gli analisti, porta a una seconda ricaduta che è politica e che tocca sia David Cameron sia Ed Miliband. La prospettiva di una devoluzione ampliata viene contestata da almeno un centinaio di deputati conservatori inglesi i quali prefigurano scenari di ribellione al loro premier e la dura opposizione ai Comuni. Dopo le insubordinazioni sui matrimoni gay, dopo le fibrillazioni antieuropee, dopo le rincorse allo Ukip, ora la devoluzione: i conservatori sono sull’orlo della crisi di nervi. Alla vigilia delle elezioni non è un segnale rassicurante per Cameron che punta alla riconferma. E non è che stiano meglio i laburisti. L’incubo indipendenza li ha allarmati e divisi. Con la secessione Ed Miliband avrebbe perso ogni speranza di andare a Downing Street dato che la Scozia è un fortino laburista. Con l’unione confermata e con la devoluzione, invece, cresce e si moltiplica il «peso» condizionante dei 41 parlamentari laburisti scozzesi oggi presenti a Westminster: saranno determinanti negli equilibri numerici nel caso in cui Ed Miliband riuscisse a vincere le consultazioni generali della prossima primavera. 

Questo referendum cambierà gli assetti e la bilancia del potere nel Regno Unito. Una storia, una storia importante, è alla spalle. E un’altra sta per cominciare. Forse Alex Salmond, l’indipendentista, non ne esce con le ossa spezzate.

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LA VISIONE MONDIALE OGGI – di Prof. F. ALBERONI

martedì, settembre 16th, 2014

La Nato è nata nel 1948 e fra i suoi Paesi membri oggi abbiamo Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Norvegia, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania; a sud e a est Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Turchia.

In sostanza un semicerchio che stringe la Russia a occidente, a nord e a sud. Anche solo guardandone la forma geografica si capisce che è stata creata in funzione anti Urss all’epoca della Guerra fredda, però continua a esistere anche ora che l’Urss non esiste più e i principali pericoli militari non ci vengono dalla Russia ma dall’area islamica, mentre la più pericolosa competizione economica è quella della Cina. La Nato è tenuta in vita dagli Usa e dal Regno Unito che ci fanno litigare con la Russia per impedirci di stabilire con essa una profonda integrazione economica, e invece spingerci ad acquistare petrolio e gas dai Paesi del Golfo controllati da loro. Tutti i Paesi europei sono danneggiati da questa politica e la Russia viene spinta a integrarsi con la Cina. È venuto il momento di domandarci perché dobbiamo continuare a fare parte di una organizzazione che ci reca solo danno.

La Russia per noi non è un nemico, ma un amico, appartiene alla cultura europea, è un partner economico ideale, combatte l’integralismo islamico che invece gli americani hanno favorito con la loro politica in Afghanistan, in Irak e in Siria. È stata la Nato ad abbattere Gheddafi dando la Libia in mano agli islamisti e inondando l’Italia di immigrati. E non dimentichiamo che il presidente Obama voleva bombardare l’esercito di Assad aiutando le forze che hanno poi creato il califfato. 

Oggi la Nato dovrebbe essere riorganizzata con nuovi scopi e con nuovi membri. E per prima cosa dovrebbe farne parte la Russia, per costituire un fronte comune contro l’integralismo islamico e la immensa potenza militare che fra poco sprigionerà la Cina. Oggi la Nato, che guarda a nemici del passato, dovrebbe pensare al futuro. Magari facendo anche qualcosa per il presente: per esempio mettere fine alle emigrazioni nel Mediterraneo da essa stessa provocate.

Processo in corso per Renzi! Ma tg e giornali non ce lo dicono…

giovedì, settembre 11th, 2014

tratto da Jeda News

Praticamente nessun giornale ne parlerà ma è successa una cosa interessante.

La Corte dei Conti, dopo la condanna in primo grado per danno erariale, si occupa di nuovo di Matteo Renzi e della sua gestione da ottimo amministratore locale. Con l’ordinanza della Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Toscana, n. 26/2014, la magistratura contabile ha rinviato a giudizio Matteo Renzi (udienza del prossimo 24 settembre 2014), per accertare una sua eventuale responsabilità per danno erariale, quando era Presidente della Provincia di Firenze.

Vediamo cosa viene contestato al rottamatore. Con decreto del Presidente della Provincia e con delibera della Giunta Provinciale, l’ente, all’epoca presieduto da Matteo Renzi, ha nominato un collegio di quattro Direttori Generali anziché di uno solo come invece richiederebbe la normativa in vigore ed il buon senso in tempi di spending review.

Secondo la Procura della Corte dei Conti la Provincia “avrebbe potuto (e dovuto) nominare un solo Direttore Generale … mentre aveva provveduto alla nomina ed alla remunerazione di quattro Direttori con retribuzioni ben superiori a quelle massime previste dal C.C.N.L. (contratto collettivo nazionale) … tanto più che i soggetti nominati Direttori Generali non provenivano dall’esterno, ma erano dirigenti di ruolo con contratto a tempo indeterminato, in seguito collocati in aspettativa, per essere riassunti dallo stesso Ente con un contratto di diritto privato”.

In sintesi queste nomine di dirigenti avrebbero cagionato, secondo il P.M., un danno erariale alla Provincia di Firenze pari a 816.124,15 euro.

Ovviamente sono certo che il Presidente del Consiglio, nel corso del processo, fugherà ogni dubbio davanti ai giudici della Corte dei Conti e davanti agli italiani, ma nel frattempo è bene informarsi ed informare.

P.S. Se il “discepoletto” imiterà il maestro in tutto e per tutto parlerà di giustizia ad orologeria!

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UNA BELLA CONQUISTA….

giovedì, settembre 4th, 2014

Lavoro: senatrice Munerato (Lega): ok a nostra proposta su ferie solidali

(ANSA) – ROMA, 4 SET – “Su proposta della Lega la commissione Lavoro del Senato ha accettato un emendamento con cui si
consente ai dipendenti, del pubblico e del privato, di regalare giorni di ferie a un collega affinchè possa occuparsi del figlio gravemente malato. Si tratta di una norma di grande civiltà che era già stata adottata in Francia e che ora, grazie a un emendamento della Lega Nord, vedrà presto la luce anche in Italia”. Lo annuncia la senatrice della Lega Emanuela Munerato.

 

Quando un’immagine rende più di mille parole…

venerdì, agosto 29th, 2014

Come interpretate questa immagine?

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FINALMENTE LA GIUNTA CAIMI BATTE UN COLPO…CONCESSO IL PALAZZETTO DI VIA CIALDINI PER CHIUSURA RAMADAN

giovedì, luglio 31st, 2014

Caro lettore, un consiglio, non fermarti al titolo…se riesci leggi fino in fondo per comprendere appieno le nostre ragioni….

Premettiamo una cosa: noi della Lega di Meda rispettiamo la libertà di religione e l’associazionismo in generale, come l’associazione dei mussulmani medesi che è formata, ne siamo certi, da gente onesta ed operosa e non ci interessa di sapere se il palazzetto sia stato concesso gratuitamente o a  pagamento.

Partendo dal principio, da noi da sempre sostenuto, che, nel caso in questione, è fondamentale che, perché le parti abbiano uguali diritti, vi sia una reciprocità, cioè che da noi si possa fare ciò che si può fare anche nei loro paesi, ciò che contestiamo con forza è il fatto che determinati importanti passaggi vanno compiuti con un’attività ben chiara di avvicineranno e di conoscenza reciproca e non di nascosto nella speranza di non creare polveroni.

Un vecchio parroco di Meda, parlando dell’arrivo anche a Meda di molti mussulmani, diceva che il grosso problema era la mancanza di conoscenza da entrambe la parti, ma soprattutto da parte di noi ospitanti.

La scelta dell’amministrazione Caimi (per intenderci guidata da quel Partito Democratico che a livello nazionale sta permettendo, per fini a noi ancora non noti, una vera e propria invasione del nostro paese anche sfruttando le disgrazie di questi poveri migranti) di concedere uno spazio pubblico per la chiusura del Ramadan è sbagliata sotto molti punti di vista:

–          un’assenza di confronto con la popolazione medese al punto che si sa dell’avvenimento x la sola presenza di cartelli e per articoli di giornali;

–          il fatto di dare un luogo pubblico adibito allo sport per una manifestazione religiosa senza adeguato controllo dell’adunanza (cosa che viene invece imposta a qualsiasi associazione che affitta luoghi pubblici per manifestazione: antincendio, sicurezza…).

Va bene, già lo sappiamo; i soliti falsi buonisti leggendo queste nostre osservazioni ci daranno dei razzisti. Ma allora, lo ripetiamo ancora una volta, perché fare le cose di nascosto? Il Ramadan è iniziato il 29 giugno e la richiesta da parte dell’associazione sarà giunta in quel periodo; perché non informare i cittadini e condividere con tutti noi il percorso che si voleva attuare?

Riteniamo sacrosanto concedere un luogo pubblico ad un’associazione, ma riteniamo sbagliato concederlo per manifestazioni religiose, di qualsiasi credo esse siano, appellandoci a quella laicità dello stato e dei luoghi pubblici richiamata proprio in una delibera della giunta Caimi a giustificazione della rimozione di una statua della madonna dal cortile del comune.

È importante parlare di integrazione: integrazione non è qualcosa che può essere imposto per legge, decreto o regolamentata; non è ricommettere errori del passato o attuali volti alla supremazia di un gruppo religioso rispetto all’altro;  l’integrazione può nascere solo dalla convivenza e dalla volontà di entrambe le parti, cosa che, obiettivamente, per molti fattori anche esterni ora manca.

Fu, per fare un esempio, la nostra amministrazione che con la decisione di attivare i centri estivi presso gli oratori medesi vide nelle famiglie mussulmane la volontà d’integrarsi facendo partecipare i propri figli anche se erano in luoghi “cattolici”…pensate che il mal di pancia non venne a cittadini stranieri ma a qualche residuato “comunista” locale che si lamento e non iscrisse i propri figli ai centri.

Non sarebbe forse occasione di integrazione, nel caso in questione, se, trattandosi di festa di chiusura del Ramadan, si facesse un avvenimento cui tutti possono partecipare per “conoscersi”? Ma qui l’amministrazione Caimi ha peccato dimostrando totale assenza di volontà e gestendo di nascosto un evento che secondo loro, probabilmente, poteva “scottare” e forse dimostrandosi non pronti, come il governo italiano da loro stessi guidato, a creare vicinanza fra le parti e non ad allontanarle.

Fare le cose non alla luce del sole non è, forse, sbagliato sia nei confronti della comunità mussulmana di cui pare si vogliano tener nascoste le attività e sia, soprattutto, nei confronti dei medesi che vengono tenuti ignari di ciò? Quello dell’amministrazione Caimi è un “silenzio istituzionale assordante”, con il quale il Sindaco ha dribblato non solo il Consiglio Comunale, ma ha eluso qualsiasi confronto “democratico” con i cittadini.

Prendendo come punto di partenza questo avvenimento locale, passiamo ad un discorso di più ampio raggio che sta caratterizzando il periodo che stiamo vivendo: il “renzismo”.

Gli ultimi governi italiani, targati PD, stanno imponendo agli italiani un’invasione non controllata e con la totale assenza di prospettive e volontà di poterla controllare. Il comportamento tenuto da governo e da alcune realtà locali stanno facendo l’esatto contrario di un percorso d’integrazione volto a dare uguali diritti e doveri a tutti; al contrario con decisioni completamente sbilanciate da una parte (visione, naturalmente, accresciuta dal grande periodo di crisi economica) sta avendo l’effetto di allontanare sempre di più le parti in campo. È un errore storico il quale, se non si pone subito una pezza ed una soluzione, potrà portare a scontri culturali già in corso in molte parti del mondo.

L’apparente “faciloneria” nella gestione di queste importanti questioni nasconde o no qualcosa? Se la risposta è no siamo di fronte a “dilettanti allo sbaraglio”.

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COMUNICATO STAMPA LEGA NORD MEDA – ESITO SENTENZA RICORSO ELETTORALE AMMINISTRATIVE 2012

mercoledì, luglio 30th, 2014

Ci voleva una fredda giornata di piena estate perché il Consiglio di Stato si degnasse di porre termine, dopo più di due anni, alla vicenda giudiziaria legata alle elezioni amministrative medesi di maggio 2012.

Complimenti giustizia italiana…e pensare che la nuova procedura per la gestione dei ricorsi in materia elettorale dovrebbe prevedere un iter da concludersi in 90 giorni…ne sono serviti circa 799! Ed in mezzo, tanto per tutelare i cittadini medesi, ben tre cambi d’amministrazione.

Il gigante Consiglio di Stato, ha poi avuto bisogno di 119 giorni (dal primo aprile 2014, data dell’ultima udienza) per dire che, in parole spicciole, nel giudizio amministrativo, che prevede 2 gradi di giudizio, non è ammissibile il ricorso per revocatoria…ecco partorito il topolino…

Tutto ciò che di giudiziario, riguardante la Lega Nord e la Lega Nord Meda in particolare, arriva nei tribunali romani, si conclude con sconfitte clamorose; è il caso in cui si ribaltano chiare sentenze di primo grado emesse a Milano o, come nel caso attuale, si gioca per mesi su un giudizio che, leggendo la sentenza, parrebbe scontato dall’inizio.

Ripetiamo, leggendo la sentenza appare chiara l’assurdità di una giustizia lunga e macchinosa che necessita di tempi biblici per decidere su una revocatoria ma altrettanto chiaro è il riconoscimento della bontà delle contestazioni avanzate sulla validità delle schede da parte del ricorrente, Taveggia.

Resta il fatto che viene definitivamente confermato il risultato del 21 maggio 2012 che vede il gruppo guidato da Caimi vincere sulla Lega Nord guidata da Taveggia per un solo voto. A questo punto uno o mille che fossero, con l’amaro in bocca, il risultato va accettato consci del fatto che chi di dovere ha fatto tutto il possibile ed il giusto perché si giungesse ad un risultato veritiero.

In questi due anni non siamo stati fermi ad attendere, ma ora, con la sentenza che pone termine alla questione giudiziaria, abbiamo la piena consapevolezza di dover lavorare per presentarci all’appuntamento elettorale del 2017 come quel cavallo di razza che la Lega Nord è sempre stata a Meda e consci di un percorso storico che ha dato alla nostra città, in questi decenni, moltissimo, sotto la guida di Giorgio Taveggia al quale vanno i ringraziamenti, per quanto fatto, da parte di tutto il gruppo.

Il solo ricordare ai medesi quanto fatto dalla nostra amministrazione nel periodo 2007/2012, fa rinascere nella gente ottimi ricordi di una buona gestione volta al rilancio della città sotto ogni profilo, da quello delle opere, a quello della pianificazione territoriale, dai servizi alla persona, alla cultura fino ad arrivare ad una gestione delle tasse mantenute sempre ad un livello accettabile (il contrario di adesso)…e questo è un buon inizio per un percorso che ci auguriamo ed impegniamo a riprendere presto….

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I MEDIA SONO TUTTI SOTTO CONTROLLO: SI PUO’ PARLARE DI REGIME? partecipa al sondaggio

martedì, giugno 3rd, 2014
Leggi le due riflessioni di seguito riportate e partecipa al sondaggio qui a destra…..
Qualche anno fa, Andrea  Camilleri tuonava:
“Siamo in un regime mediatico in Italia. Se non fosse così, oggi Enzo Biagi avrebbe la sua trasmissione. Così come Michele Santoro avrebbe la sua. Luttazzi lavorerebbe in tv. Così come lavorerebbero in tv la Guzzanti, Paolo Rossi e tanti altri, che evidentemente hanno creato con il loro spirito libero problemi al potere. Ma qualcuno dalla Bulgaria ha detto che Biagi, Santoro, Luttazzi, non debbono lavorare, e così è. Il diktat è stato rispettato. Queste per me sono limitazioni della democrazia. E c’è talmente fumo negli occhi che ti viene da soffocare.„
Oggi, invece, la situazione, basata sulla delegittimazione dell’avversario interno e esterno usando tutti i metodi possibili finanche la più bassa menzogna, viene commentata in questo modo:
“Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti)  a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.”

MA NON ERAVAMO MORTI….BEH SE ERA COSI’, SIAMO COME LA FENICE…..

lunedì, maggio 26th, 2014

La fenice, spesso nota anche con l’epiteto di Araba fenice, è un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte.

La Lega, dopo il periodo turbolento passato negli ultimi anni, era da tutti data al capolinea….

Ma grazie ad un grande rinnovamento dell’apparato dirigente (unico in Italia fra i partiti storici), ad un grande nuovo Leader, Matteo Salvini, ed a un programma chiaro e preciso impostato per l’Europa, mai andando fuori tema, ecco che in poco più di un anno a livello nazionale andiamo quasi a raddoppiare la percentuale di voti.

Altissima è, anche in questa tornata, la percentuale di non votanti (e questo deve far molto ragionare), ma siamo sulla strada giusta per riportare fiducia in quell’arte che è la politica che deve essere convincente perché pragmatica e concreta.

A Meda teniamo bene ma dobbiamo puntare sicuramente più in alto; ed i mezzi ci sono e come…

In settimana pubblicheremo un’analisi del voto medese, anticipando che la valenza dei numeri della nostra città, analizzate attentamente le percentuali, è totalmente legata all’andamento nazionale delle europee; un realtà molto distante da quella che si avrebbe in caso di elezioni amministrative.

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SOLO PER AIUTARCI A RAGIONARE SULLA SITUAZIONE DEL GIORNALISMO ITALIANA

mercoledì, maggio 21st, 2014

Pubblichiamo articolo apparso su “Il Corriere della Sera” del 18.05.2014 (pagina 30) a firma di Pietro Ostellino.

Pietro Ostellino è firma autorevole del giornalismo italiano e riteniamo il suo articolo, senza noi esprimere una posizione sul tema del complotto al governo Berlusconi, molto lucido e critico verso il giornalismo italiano che, di questi tempi, lamenta (e come dargli torto!) non essere esente da colpe….

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