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MASSIMO CACCIARI SUGLI IMMIGRATI: “FACILE PRENDERSELA CON MARONI, MA LE SCELTE DEL PD SONO CHIACCHIERE IDEOLOGICHE”
mercoledì, giugno 10th, 2015tratto da Libero.it del 10.06.2015
Sulla questione immigrazione la Lega e Roberto Maroni non sono il male assoluto. Peggio l’Europa, con la sua politica egoista e campanilistica, e Matteo Renzi, con le sue proposte ideologiche e ipocrite. A dirlo non è un Borghezio o un Salvini ma Massimo Cacciari, veterano del Partito democratico. In un’intervista concessa a La Repubblica l’ex sindaco di Venezia ha affrontato il tema degli sbarchi e dell’accoglienza dei profughi, additando chiaramente chi è più colpevole di altri per la mala gestione del fenomeno. Il governatore della Lombardia, con la sua lettera in cui chiedeva ai prefetti di non inviare più immigrati nella sua regione, ha fatto “un’altra miserabile strumentalizzazione. Che credibilità può avere del resto uno che da ministro dell’Interno ha firmato e approvato la ripartizione degli immigrati fra le varie regioni, e oggi afferma il contrario.”. Tutto questo sarà anche vero, ma nonostante le accuse Maroni rimane “un falso bersaglio”, le responsabilità vanno cercate in altri porti.
La pezza di Renzi – Il mirino quindi si sposta sul Governo italiano e sul premier. Le proposte sue e del suo partito, per Cacciari, sono inefficaci e strumentali. Come quella di allentare il patto di stabilità per i Comuni che accolgono più immigrati. Sono solo “chiacchiere ideologiche”, per di più neanche credibili dopo lo scandalo romano: “con Mafia Capitale personaggi del centrosinistra e del centrodestra si spartiscono affari sulla pelle degli immigrati con i soldi destinati all’accoglienza. E ai cittadini chiediamo di comportarsi da eroi?”. Deboli e insufficienti quindi le risposte di Renzi, d’altronde “come si può pensare di risolvere mettendoci una pezza di fronte a un esodo biblico, a un fenomeno epocale?”.
Europa egoista – Salendo di livello, non mancano colpe nemmeno in ambito comunitario. La responsabile, quella vera perché dotata di più strumenti, è “l’Europa di Cameron. O quella della Spagna, che sui barconi direttamente spara. Gli inglesi nemmeno vogliono sapere dove sta il Mediterraneo”. È la vittoria dell’egoismo, degli interessi personali dei singoli Paesi membri alle prese con le loro crisi politche interne. E anche Renzi non fa eccezione, deve fare pressione sulla questione immigrazione perché ne siamo direttamente coinvolti. Ma, “se fosse al posto di Cameron, in Inghilterra, delle quote non fregherebbe nulla manco a lui”.
IL DIRITTO DI PAROLA DI SALVINI E I QUOTIDIANI ATTENTATI ALLA DEMOCRAZIA
lunedì, maggio 18th, 2015Nessun appello di intellettuali per difendere il diritto di parola del leader della Lega: sotto sotto molti pensano che se l’è cercata….condivisibile e lucido articolo di Antonio Polito su “Il Corriere della Sera” del 17.05.2015
Strano, non si è ancora visto un manifesto-appello di intellettuali per difendere il diritto di parola di Matteo Salvini nelle piazze della Repubblica. Non sono comparsi bavagli simbolici per ricordare che a nessuno si può tappare la bocca in questo Paese. La cultura democratica non sembra molto scossa da questo stillicidio ormai quotidiano di piccoli ma non banali attentati alla democrazia: ché tali sono i tentativi di impedire, interrompere, sabotare i comizi del leader di un partito politico regolarmente iscritto alla gara delle prossime elezioni regionali.
Perché dunque la condanna, anche quando è ferma e sincera, non va mai oltre le solite frasi di circostanza, e quasi sempre è preceduta da una presa di distanza, del tipo «premesso che tutto mi divide dalle idee di Salvini, difendo il suo diritto a manifestarle», come fa spesso lo stesso ministro dell’Interno, confondendo il suo ruolo istituzionale con quello di diretto concorrente elettorale della Lega? Perché, in realtà, sotto sotto, in fondo in fondo, molti di noi pensano che Salvini un po’ se l’è cercata, che il suo linguaggio è troppo provocatorio, che denigra e istiga, che è irresponsabile e politicamente scorrettissimo. E invece no. Anche se fosse tutte queste cose, bisogna che ci convinciamo che il discorso politico della Lega non è fuori dal perimetro dei valori di una democrazia, e dunque ha pari dignità con tutti gli altri, e dunque è nel solo potere degli elettori censurarlo.
Dobbiamo riconoscere che lui e i suoi seguaci hanno il diritto non solo di dire ciò che dicono, ma anche di pensare ciò che pensano. In molti altri paesi europei forze politiche nient’affatto eversive sostengono tesi non molto dissimili da quelle di Salvini sugli immigrati (il partito di Cameron per esempio) o sull’Europa (il movimento di Alternativa per la Germania) e a nessuno viene in testa di lanciargli contro uova e bottiglie, o di pensare che se la sono cercata. Se ragioneremo così, se consentiremo a Salvini una campagna elettorale non braccata da manipoli di agitatori sempre a caccia di presunti fascisti pur di sentirsi vivi, allora potremo anche respingere nel dibattito pubblico ciò che in Salvini non ci piace, ciò che ci preoccupa, ciò che lo rende geneticamente minoritario, per quanti voti possa prendere.
CHIARA GIANNINI, PROFESSIONE GIORNALISTA NON DI SINISTRA….
giovedì, febbraio 26th, 2015Tratto dalla pagina facebook della giornalista Chiara Giannini
Quanto guadagna un giornalista italiano? Io, a quasi 41 anni, “vivo” con una media di 500 euro al mese. Con un affitto della stessa cifra da pagare ogni mese. Scrivo da oltre vent’anni.
Ma al Tirreno, giornale in cui iniziai, non sono stata assunta perché non ero di sinistra e perché ebbi il coraggio di rispondere a caposervizio e direttore. Poi, però, quando arrivavano le ispezioni Inpgi, mi chiudevano nello stanzino delle scope a scrivere. Allora sono passata a un altro giornale.
Ero responsabile di una redazione, a Livorno, finché l’editore, compagno comunista, non decide di lasciare tutti i giornalisti a piedi e lo chiude. Per 15 mesi senza stipendio e cassa integrazione. Sono “retrocessa” a collaboratore, pur andando a scrivere per giornali nazionali di tutto rispetto. Non mi sono arresa. Sono partita per posti in cui nessuno avrebbe il coraggio di andare e l’ho fatto per anni, senza mai dire un “no”. Sempre per due lire.
Criticata da qualche “collega” pieno di livore che guadagna sulle spalle degli altri e passa il tempo a denigrarli solo perché incapace. Oggi non riesco a mantenermi più. Per “vivere” devo affidarmi a famiglia e lavoretti precari. Non ci credete? Credeteci eccome. Sono una brava giornalista? Lascio a voi il giudizio. Li leggete ogni giorno i miei articoli. Due miei ex colleghi lavorano in un giornale di sinistra: il primo ha un diploma e fa errori di ortografia da prima elementare, il secondo va in tv e si batte il petto per il suo “master preso in America”. Devo ancora capire se prima o dopo il diploma, visto che una laurea non ce l’ha (e parlava male di Oscar Giannino).
Ah, ho 3 querele: una da Gianfranco Fini, una da Enrico Rossi e una da un ex terrorista. Vogliono centinaia di migliaia di euro. Al massimo potranno mangiarmi la casa che mio padre mi ha lasciato lavorando con tanto sacrificio (specifichiamo, per gli italioti pignoli: casa in ristrutturazione per cui necessito di migliaia di euro di lavori e in cui, evidentemente, non posso vivere) o l’auto acquistata da mia madre con la liquidazione del lavoro di una vita da onesta insegnante.
Viva l’Italia, viva Renzi, viva il Pd, viva chi va avanti grazie alla politica, viva gli immigrati e i loro 30 euro al giorno, viva la gente come voi, che a queste condizioni riesce ancora a resistere. Io lo grido a gran voce: governo a casa!
E sabato in piazza, a Roma, scenderò anche io a dirlo: via da Roma e dall’Italia, ladri!!! Ci avete rubato la dignità. E ai buonisti: andate in India al posto dei marò! Vi ci accompagno io. Io non smetto di scrivere, tranquilli, ma da oggi non risparmio nessuno! Sappiatelo! E buonanotte
GIANNI CAIMI: L’UOMO DALL’INSULTO FACILE
sabato, gennaio 24th, 2015Abbiamo per caso letto, in questo fine settimana, le farneticanti parole del sindaco Caimi che, come spesso ha in uso fare, ha ritenuto necessario insultare qualcuno; bersaglio della settimana il segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini; “bauscia, cudegot”…”scalda poltrone” (a parte che se i 5 euro parlamentari leghisti scaldano le sedie, è maggiore il calore prodotto dai 31 del PD, partito del nostro Sindaco; forse qualcuno ha notizie di iniziative, da parte di questi ultimi a favore dei cittadini italiani?).
Il tutto perché, come capita spesso, ma Caimi non ne è pratico, nelle mailing list molti politici inseriscono tutti i sindaci (a noi arrivavano anche da parte di rappresentanti del PD o del PDL) per renderli edotti delle novità legislative e delle battaglie a riguardo.
Cogliamo l’occasione per avvisarlo, per evitare un altro articolo pieno di insulti, che nei prossimi giorni riceverà, per conoscenza, una lettera a firma del capogruppo regionale leghista della Lombardia che, sollecitato dalla sezione della Lega Nord Meda, ha informato e sollecitato l’AIPO (agenzia interregionale del fiume Po) circa la situazione del torrente Tarò.
Troviamo sempre difficile comprendere come un sindaco, con tutti i pensieri che dovrebbe avere nella gestione giornaliera della propria città, trovi il tempo di interessarsi di questioni nazionali e sovranazionali con una così grande frequenza; e, poi, perché attaccare il segretario di un partito che, contrariamente, quanto di questo ha bisogno per questioni medesi (Pedemontana, stazione), pubblicamente elogia come nel caso del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
Poi subito malignamente siamo portati a pensare che, vedendo quello che la sua giunta sta facendo, forse per essere presenti sui giornali serva una sua sparata su qualcuno per riempire il nulla o per coprire qualche operazione?
Ma, siccome siamo fondamentalmente buoni, possiamo pensare che gli insulti rivolti a Matteo Salvini, siano in realtà una voglia repressa di prendersela con un Matteo che in realtà dovrebbe essere quel Matteo Renzi, segretario del suo partito e capo del governo italiano “non scelto dal popolo”, che gli sta sicuramente creando più problemi del leader di un partito di minoranza nell’opera di governare Meda. E chissà quanti tweet pieni di promesse riceverà dal suo “amato” Matteo Renzi.
Quel che è certo è che il nostro sindaco, che ami o non ami il suo presidente del consiglio, sicuramente da Matteo Renzi ha preso una caratteristica: la lingua lunga…l’inclinazione all’insulto, invece, è tutta farina del suo sacco….
Alla prossima sparata del sindaco Caimi, nella speranza che sia nell’interesse dei suoi cittadini…quelli medesi, per intenderci.
Senza se e senza ma….viva la libertà….
venerdì, gennaio 9th, 2015ma anche….
ed è questa la massima espressione della libertà……
poter essere d’accordo o meno con quello che pensa un altro ma permetter lui, comunque, di pensarlo…
…con quello che si chiama “reciproco” rispetto, anche nella contrapposizione.
DAI MATTEO….AVANTI…. “L’aggressione a Salvini e la solita sinistra: schizzinosi con le “camice verdi” e comprensivi con i picchiatori”
martedì, novembre 11th, 2014La Lega Nord sezione di Meda esprime piena solidarietà al suo Segretario Federale, Matteo Salvini, per l’aggressione squadrista subita a Bologna. Forza Matteo, nessun tentennamento, andiamo avanti….
Di seguito riportiamo un articolo/riflessione di Vittorio Feltri sulla vicenda in oggetto
“La notizia è di ieri, quindi già nota, ma comunque meritevole di una sottolineatura. Il segretario (rampante) della Lega è stato aggredito a Bologna da alcuni giovani dei centri sociali mentre si accingeva a recarsi in visita a un campo rom.
Gli sfegatati hanno tentato di fermare l’automobile dell’uomo politico, danneggiandola e, soprattutto, si sono dati da fare allo scopo di picchiare Matteo Salvini; il quale non ha esitato a ordinare all’autista di avviare il motore e di partire. Cosicché i simpatici ed esuberanti ragazzotti – ovviamente di sinistra – sono stati investiti e mandati gambe all’aria senza gravi conseguenze, e ciò né ci rallegra né ci rammarica.
Diciamo soltanto che il leader del Carroccio ha fatto benissimo a svignarsela per evitare il peggio (magari di essere ammazzato) a costo di fratturare qualche ossa ai minchioni che lo volevano massacrare, come si evince dalla visione dei filmati trasmessi da varie tivù.
Riassunto il fatto per motivi di chiarezza, aggiungiamo che l’episodio ci riporta alla lettura, alcuni giorni fa, sulla Repubblica , di una analisi della politica salviniana in cui si mettevano in luce, con toni aspri e denigratori, le attitudini plebee dei nordisti, il loro disprezzo per la tolleranza nonché il desiderio, improntato a razzismo, di respingere gli extracomunitari e di impedire con la forza gli sbarchi a Lampedusa, bloccando le operazioni di salvataggio in mare di qualsiasi migrante.
I soliti discorsi tesi a dimostrare, con argomenti logori e infondati, che la Lega è un movimento di gente rozza, incolta, buzzurra che sfrutta a fini elettorali i sentimenti più bassi del popolo bue.
Su questo tema ci siamo già esercitati, ma la presente occasione è propizia per ribadire un concetto suggerito dall’osservazione della realtà. I salviniani non saranno dei baronetti, forse avranno difficoltà a maneggiare le posate da pesce e non escludo che alcuni di essi abbiano la cattiva abitudine di ruttare a tavola dopo eccessive libagioni, ma si dà il caso che non abbiano mai menato le mani sui loro avversari, non abbiano rotto scatole craniche durante manifestazioni di piazza né organizzato agguati a personaggi politici sgraditi ad Alberto da Giussano.
Ciò forse non basta a renderli degni della considerazione degli eleganti editorialisti del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, ma è più che sufficiente a renderli preferibili ai sinistrissimi scapestrati dei centri sociali (rispettatissimi dalla stampa progressista, e conformista), i quali, anziché frequentare le palestre per gonfiare i muscoli, fanno a cazzotti con una delegazione leghista, capeggiata da Salvini, impegnata pacificamente in una missione politica.
L’interrogativo è il seguente: secondo quale logica si giudicano cafoni coloro che indossano le camicie verdi, che non hanno mai torto un capello a nessuno, mentre non si dice una parola per deplorare i mascalzoni brutali che, non contenti di creare disordini in piazza, si scagliano con furore (omicida?) contro il capo di un partito dal comportamento irreprensibile sotto il profilo della correttezza democratica?
Poiché siamo duri di comprendonio, spiegatecelo voi cari colleghi gentlemen di Repubblica . In attesa di cortese riscontro, distintamente vi mandiamo a quel paese.
TRA GLI OLTRE 100.000 DI MILANO…NOI C’ERAVAMO…BREVE CRONISTORIA DI UNA MEMORABILE GIORNATA
lunedì, ottobre 20th, 2014Tutto parte dalla stazione di Meda, in fase di rinnovamento, dove, come prevedeva l’organizzazione, ha inizio il viaggio per Milano. Appena messo piede sul treno delle 15.20 ci accorgiamo che questo è totalmente riempito da militanti e simpatizzanti della Lega e da normali cittadini che stanno raggiungendo la manifestazione. I medesi presenti a Milano alla manifestazione sono a decine.
Giunti a Milano, mentre i più decidono di raggiungere il luogo di partenza del corteo (corso Venezia – via Palestro) in metropolitana, in un gruppetto decidiamo di andare a piedi.
In zona Castello incrociamo il folcloristico gruppetto (non v’erano i numeri per definirlo un corteo) dei cosiddetti antagonisti…pochi ma, lo ammettiamo, sempre rumorosi e sempre più simili ad una sfilata di carnevale che ad una manifestazione….
Giungiamo in testa al corteo della manifestazione della Lega e subito ci accorgiamo che il numero dei presenti è molto consistente.
Durante il corteo che passa tra le principali vie del centro milanese, notiamo la prima differenza tra i nostri cortei e quelli di altri gruppi/movimenti/partiti: i negozi sono tutti regolarmente aperti con proprietari e clienti che curiosano sul ciglio della porta l’enorme massa umana passare senza la neppur minima paura di dover chiudere e serrare le proprie vetrine….per intenderci, per terra lungo il percorso come in piazza Duomo al termine della manifestazione non c’è una cartaccia o un rifiuto abbandonato!!!! (forse coloro che vengono definiti frettolosamente “incivili” risultano essere molto più civili di altri!!!). Prima di giungere a destinazione passiamo davanti a palazzo Marino ed incontriamo la tv russa, di lingua inglese, RT lì presente con telecamere ed inviati per raccontare la manifestazione (lo farà con un servizio veramente molto bello, rintracciabile su youtube http://www.youtube.com/watch?v=d8jpC9CuqJQ&app=desktop, equilibrato ed intervistando alcuni delle migliaia di giovani presenti in corteo, un modo di dare le notizie ben diverso da quello dei nostri TG che invece cercano, all’interno del gruppo, le persone più particolari al solo fine di dare una cattiva idea del movimento).
Giunti in piazza Duomo ci accorgiamo che questa è già parzialmente piena ma, tra il soddisfatto e l’insoddisfatto, non c’eravamo accorti che il corteo si era diviso in due parti; quello da noi percorso che arriva in piazza duomo dalla via Manzoni (dalla Scala, per intenderci) e un secondo che arriva dalla Galleria.
La piazza continua a riempirsi…il corteo che era partito alle 16.30 da Corso Venezia, come un fiume in piena, porta gente in piazza dalle due strade ininterrottamente…quando fotografiamo l’ultimo gruppo di veneti con le bandiere del leone di San Marco che provengono da Treviso sono già le 18.40 e gli interventi sul palco sono iniziati alle 18.00.
Ora la piazza è davvero piena…talmente piena che anche i giornalisti e le televisioni, a denti stretti, devono ammettere la grande riuscita di questa manifestazione e confermare i numeri previsti; addirittura il TG5 delle 20.00 apre la notizia in questo modo “Grande partecipazione ben oltre i 100.000 previsti dagli organizzatori”.
Ma alcune immagini valgono più di mille parole….
Non ci capitava da anni; anche se l’ora si fa tarda non abbiamo intenzione di perderci nulla di questa grande giornata che ha unito tanti leghisti e movimenti, da noi politicamente molto distanti, ma che con noi condividono alcune idee in tema d’immigrazione e di politica economica….
Torniamo a Meda che sono quasi scoccate le 21, consapevoli di essere ancora parte di un grande movimento e che i temi che stiamo trattando (il problema dell’immigrazione clandestina incontrollata, dell’assurda politica economica europea e del rigetto della moneta unica, l’Euro) sono temi molto sentiti anche al di fuori del nostro elettorato, da destra, come a sinistra.
Sabato 18.10.2014 – Milano – manifestazione “STOP INVASIONE” – organizzazione sezione di Meda
giovedì, ottobre 16th, 2014La sezione di Meda comunica, a chi fosse interessato, che raggiungeremo la manifestazione di sabato 18 ottobre 2014 a Milano in treno con ritrovo presso la stazione di Meda alle ore 15.00.
Per informazioni contattateci all’indirizzo mail leganordmeda@libero.it
CONSIGLIO COMUNALE DEL 25.09.2014 – gli interventi dei consiglieri della Lega Nord – Invito al Sindaco a monitorare la situazione che le sanzioni alla Russia potrebbero creare al distretto del mobile medese.
venerdì, settembre 26th, 2014In consiglio comunale si è aperto con i tre minuti a tema libero concessi ad ogni gruppo consigliare.
Il capogruppo della Lega Nord, Luca Santambrogio, ha voluto concentrare il tempo a lui concesso su temi di interesse locale/medese:
“In apertura un dovuto e sentito ricordo di Luigia Marelli (la Puradela), scomparsa nel mese di luglio…insegnante, ex consigliere comunale e consigliere dell’asilo, da sempre impegnata a Meda in varie attività e nel centro anziani, grande amante del nostro dialetto e compositrice di poesie…per noi è per Meda una grande mancanza…
La seconda considerazione è legata al fatto che quello di oggi è il primo consiglio comunale dopo la sentenza che ha definitivamente posto fine al ricorso elettorale. Con stati d’animo sicuramente diversi tra i due schieramenti, si è, comunque, giunti a dare una stabilità al governo comunale. D’ora in poi non v’è più una spada di Damocle sopra la vostra testa ma, anche, nessun alibi…ora governerete, se tutto va bene, fino al 2017…ed anche noi ci sentiamo più liberi nel fare la nostra opposizione alle vostre politiche.
Come ultimo discorso, precisando che volutamente non parlo delle elezioni per presidente e consiglio provinciale che ritengo una grande assurdità e presa in giro, voglio portare la nostra attenzione su qualcosa di molto importante per la nostra città: il distretto del mobile e le sanzioni alla Russia…frutto dell’assurdità di una politica estera europea sottomessa ai desiderata degli USA con il governo nostrano, il più di “centro destra” dal secondo dopoguerra, che segue i diktat altrui senza considerare i sicuri danni economici che assurde sanzioni comporteranno.
La Lega Nord si è già mossa a livello nazionale sollevando il problema del distretto del mobile ed anche la regione Lombardia pare essere pronta ad eventuali ricadute. L’impegno che chiediamo al sig. Sindaco è di monitorare la situazione a Meda che potrebbe essere molto colpita soprattutto per la produzione del mobile classico.
In conclusione un sentito in bocca al lupo al neo eletto presidente del parco Brughiera Briantea, Castoldi….un gradito ritorno di una brava persona”.
Si sono poi avviati i lavori del consiglio con la trattazione del primo punto all’ordine del giorno:
BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2014: VERIFICA SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO E RICOGNIZIONE STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI AI SENSI DELL’ART. 193 D.LGS. 18.08.2000 N. 267.
Sentite la relazione dell’assessore competente e gli interventi di altri consiglieri, il gruppo Lega Nord ha espresso, schematicamente, i seguenti concetti:
– in primis ha risposto alla capogruppo della lista “con Buraschi per Meda” che lamentava il fatto che con il nuovo PGT vengono favoriti solo i “potenti” e non la gente comune, invitando l’aula ad analizzare la situazione attuale: “i potenti di Meda stanno costruendo talmente tanto che il comune, dopo l’approvazione del PGT della Lega, non sta introitando alcun onere…anzi, gli effetti del PGT relativi alla quasi totale impossibilità di nuove edificazioni ha (finalmente ndr) portato i medesi ad investire sul patrimonio esistente; mai come in questo ultimo anno si sono visti avviare tanti cantieri per lavori di restauro/ristrutturazione di edifici, anche di pregio, con sistemazione di facciate, tetti ecc.. Certo è che con la variante andranno sistemati alcuni meccanismi inseriti nel documento urbanistico”
– entrando nel merito degli equilibri di bilancio, volutamente non volendo snocciolare i numeri in un argomento che è adempimento di legge, la Lega Nord ha prodotto interventi di carattere tecnico/politici; ha dapprima accennato al tema TASI, specificando che: “senza entrare nella disputa sulla scelta dell’aliquota, pur riconoscendo il lavoro fatto per approvare entro l’estate regolamento e conseguente applicazione della tassa, è sotto gli occhi di tutti che, analizzando i regolamenti di comuni anche limitrofi, che hanno di recente approvato la “gabella”, presentano una varietà di detrazioni (basate sulla rendita catastale, o con detrazioni per i figli a carico) molto interessanti che danno l’idea di una TASI meno tassa patrimoniale. Un occasione persa per il comune di Meda che speriamo sia d’insegnamento in fase di modifica del regolamento per la tassazione del prossimo anno;
– l’assessore Cecchetti ha poi previsto una possibile ripresa degli investimenti cui la Lega ha ribattuto sottolineando che ciò dipende dall'”Ego” del proprio presidente del consiglio, Renzi; dovesse, infatti, inventarsi altre misure come gli 80 euro…probabilmente saranno ancora gli enti locali a dover pagare queste manovre propagandistiche;
– in risposta ad un accenno di un capogruppo di minoranza sui debiti della pubblica amministrazione, il capogruppo della Lega Nord ha risposto citando la frase di un “pseudo” statista italiano: “la differenza fra un sogno ed un progetto è una data“. Infatti entro il 21 settembre 2014 l’autore di questa frase, tal Matteo Renzi, promise che sarebbero stati pagati tutti i debiti della pubblica amministrazione; risultato al 25 settembre risultano pagati meno del 10% di questi debiti ed ogni giorno ditte creditrici dello stato falliscono proprio per questi mancati pagamenti (il caso Steda ed il mancato pagamento dei lavori, fatti a seguito del terremoto de L’Aquila, è una vicenda che la Lega ha portato ad esempio)…ecco allora che, per la Lega Nord Meda, considerate le parole di Renzi e la realtà dei fatti la vera massima da citare è “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare!”
In fase di dichiarazione di voto la Lega Nord ha confermato, non essendo cambiate le idee alla base di questo bilancio, il voto negativo già espresso in fase di approvazione del bilancio di previsione. Ha, inoltre, commentato positivamente il discorso, letto dal capogruppo del PD, di Scanagatti, neo presidente ANCI Lombardia che, nella sintesi fa un discorso fortemente federalista e di difesa degli enti locali troppo spesso additati come causa di sprechi ma con gli sprechi che sono da trovare altrove; discorso che cozza completamente con le attuali mosse (promesse!!) del governo Renzi. L’assurdo è che che Scanagatti e Renzi sono entrambi del PD ma con visioni diametralmente opposte!!!!
Unica differenza di veduta sottolineata dalla Lega Nord è sulle proposte fiscali: Scanagatti propone il mantenimento dell’intero gettito IMU ai comuni in cambio dell’eliminazione dei trasferimenti statali; la Lega Nord ha, invece, sottolineato che con questa soluzione i cittadini continueranno a pagare le stesse tasse di prima e che l’unica soluzione per ridurre la pressione fiscale sta nella compartecipazione IVA e, ma sarebbe un sogno, IRPEF. La compartecipazione IVA è prevista nella legge delega sul federalismo fiscale; peccato che il regolamento attuativo non sia mai stato emesso.
Secondo punto all’ordine del giorno:
APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE TRA I COMUNI DI SEVESO E MEDA, LA REGIONE LOMBARDIA E L’ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE PER LA GESTIONE DEL PARCO NATURALE REGIONALE “BOSCO DELLE QUERCE” E DELLE INFRASTRUTTURE CONNESSE
La convenzione ricalca quella già approvata dall’amministrazione leghista nel 2011 (con la sola aggiunta della manutenzione dei depositi di Cesano Maderno).
Si è voluto precisare che molte scelte relative al Bosco delle Querce ed il grande accentramento di poteri al comune di Seveso sono frutto di una eredità della Giunta Asnaghi (con atti del 2003 e 2005) che ebbe un approccio troppo rinunciatario sul tema ponendo Meda in secondo piano. In particolare si sottolinea la questione dell’edificio esistente nel parco nella porzione su territorio medese che si decise di dare in comodato d’uso al comune di Seveso ma che, una volta scaduto il comodato, dovrà essere in gestione ed uso del comune di Meda.
Quanto alla possibile fruizione pubblica della porzione di Meda del Bosco delle Querce (attualmente non è aperta al pubblico), anche la Lega Nord sarebbe favorevole a ciò ma con i dovuti lavori di riduzione dei rischi dovuti al pericoloso accesso dalla trafficatissima via Vignazzola e dalla creazione di barriere di protezione alle sponde del tarò.
La Lega Nord ha espresso parere favorevole sul punto.