LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Archive for the ‘Politica’ Category

COME CAMBIERANNO LE REGIONI SE LA LEGA VA AL POTERE?

martedì, marzo 16th, 2010

di Matteo Salvini

Martedì 30 marzo 2010, c’è il sole e la Lega ha preso un sacco di voti e si appresta a governare Veneto e Piemonte con un suo uomo, nonché ad amministrare Lombardia e Liguria “circondando” affettuosamente con i suoi consiglieri i presidenti Formigoni e Biasotti. Ma cambia qualcosa per la gente del Nord? Ciumbia se cambia! Provo a mettere giù un elenco, anche grazie all´aiuto degli amici di Radio Padania e di Facebook, di cosa potrebbe cambiare da oggi in avanti. Cambiare in meglio, ovviamente. Innanzitutto il lavoro.

Precedenza ai residenti (soprattutto ai giovani) nei concorsi pubblici e nell´assegnazione dei posti di lavoro di competenza regionale, così magari anche a Roma si accorgono che il “federalismo occupazionale” riduce gli sprechi e aiuta chi merita davvero e non i “migranti” forzati in attesa di ritorno a casa. E sempre per il lavoro precedenza alle ditte della Regione, artigiani e piccole e medie imprese, per la concessione degli appalti e per la gestione dei servizi: altro che phone center di Regione Lombardia che rispondono dalla sicula Paternò di larussiana memoria. “Arriva Expo 2015 e il lavoro deve finire prima di tutto alle nostre imprese” sbottava in radio un imprenditore milanese.

Dopo il lavoro, la casa. Precedenza ai residenti nell´assegnazione delle (già poche) case popolari. Nonostante in Lombardia la Lega sia riuscita dopo immani lotte ad introdurre questo principio (residenza di almeno 5 anni per accedere ai bandi) in alcune province oltre il 50% degli appartamenti (a Milano il 56%) finisce ancora agli extracomunitari. Dunque? “Chi non abita qui da almeno quindici o vent´anni aspetta e si arrangia” è la soluzione indicata da molti. E l´impegno della Lega su questo si farà notare. Sempre sul tema casa, gli aiuti per gli affitti saranno riservati, secondo lo stesso criterio, con priorità ai residenti nella Regione, per evitare che (come accade oggi) quasi il 70% dei vari bonus, aiuti e aiutini finisca a famiglie straniere.

Più attenzione al territorio anche a scuola: proprio dalle Regioni a guida Padana riparte la battaglia per avere insegnanti reclutati a livello regionale e programmi scolastici che parlano di storia, lingua, cucina e musica delle terre dove i bambini nascono e crescono. E il filone della “precedenza ai residenti” vale anche per le graduatorie nei nidi e negli asili, nonchè nell´erogazione di buoni scuola ed esenzioni varie che ad oggi sono in buona parte a favore degli stranieri (a Milano ad esempio 2 gratuità su 3 per la mensa sono a vantaggio di extracomunitari).

Altro tema caldo è quello della Sanità. “Basta con lo strapotere di CL per nomine, consulenze e incarichi, mi aspetto più trasparenza e meritocrazia” sbotta un medico che da anni lavora in prima linea al Policlinico di Milano. “Qualche euro in meno e qualche controllo in più per le cliniche private e più attenzione e investimenti nelle strutture e negli ospedali pubblici” è la richiesta di Sergio, altro medico lombardo. Attese troppo lunghe nei Pronto Soccorso, attese troppo lunghe per alcuni esami specialistici sono solo alcuni dei fronti si cui dalla Lega si attende un cambio di marcia grazie al maggior peso nelle Regioni.

Non meno interesse per la difesa del territorio dalla speculazione edilizia. Qualche centro commerciale in meno e qualche parco in più, a differenza di quanto accadeva fino a ieri con governatori di destra e sinistra, con un conseguente rilancio delle politiche agricole e dei consumi locali alla faccia delle patate transgeniche o delle fragole galattiche che qualcuno a Bruxelles vorrebbe piazzarci in tavola.

La Polizia Regionale poi, invocata con maggiore presenza e maggiore coordinamento, per contrastare immigrazione irregolare e delinquenza diffusa soprattutto nei piccoli Comuni dove vigili e polizia faticano ad arrivare. Ai governatori leghisti si chiede di togliere il bollo auto grazie a un drastico ridimensionamento delle autoblu, taglio che molte amministrazioni locali a guida leghista hanno già operato (a volte con fatica) da tempo. Sempre in tema di trasporti treni regionali più puliti e puntuali.

Non solo uno slogan elettorale, perché migliaia di lavoratori e studenti pendolari pagano ogni giorno sulla propria pelle servizi e soprattutto disservizi. Senza alibi, su questo le Regioni hanno tutta la possibilità di intervenire: per dirla con Aurora della Valle Seriana “rimettere a posto anche le piccole stazioni sarebbe un gran bel segnale per i pendolari e darebbe anche lavoro a imprese delle nostre parti”.

Infine molti, se non tutti, si aspettano soprattutto una forte accelerata sul Federalismo. “Il voto del 28 e 29 marzo è un voto politico perché se dal Nord arriva un segnale forte a Roma nessuno, neanche i nostri alleati dubbiosi, avrà finalmente più scuse”. A parlare così non è un politologo ma è Ronny, leghista di Alessandria di 27 anni, che riassume una sensazione diffusa. Forse tutti i “casini” romani di questi giorni, dai timbri alle firme, dai panini ai ricorsi, hanno sullo sfondo un unico grande timore: il Federalismo che vuol dire Responsabilità. Chi produce spende, chi spreca paga di suo. Quasi ovvio si potrebbe pensare, ma non in Italia…

Passo e chiudo, non prima di aver salutato il vincitore trevigiano del Grande Fratello che una volta tanto ha portato un po´ di lingua veneta in televisione, di aver rimpianto il mitico Tonino Carino da Ascoli che ci ha lasciato, di essermi fatto gli auguri per il mio 37° compleanno e di aver ringraziato ciascuno di voi per la lettura, compresi i “fenomeni” che vomitano insulti ogni volta perche´ evidentemente e´ l´unica cosa che sanno fare.

LA LEGA VUOLE ESSERE IL PRIMO PARTITO AL NORD

venerdì, marzo 12th, 2010

“La vera sfida per la Lega a queste regionali è quella di diventare il primo partito del Nord, perché questo è il nostro compito storico”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenendo a una manifestazione elettorale in piazza a Saronno (Varese), dove ha anche inaugurato la nuova sede del partito. “Il rapporto coi nostri alleati, con il Pdl e con Berlusconi, e’ molto buono – ha aggiunto Maroni -. Quando c’e’ qualche incertezza sul federalismo Bossi va da Berlusconi e lo convince. Ma non solo questo è positivo, è positiva la forza delle idee che sono frutto di vent’anni di battaglia politica seguendo il motto Padroni a casa nostra”.

da http://www.leganord.org/dblog/articolo.asp?articolo=2116

ECCO I CANDIDATI DELLA LEGA NORD

giovedì, marzo 11th, 2010

La Lega Nord cala gli assi. I 5 candidati padani alle regionali 2010 sono stati presentati ufficialmente  mercoledì 24 febbraio, nella sede della Provincia di Monza e Brianza, in via Tommaso Grossi, a Monza.

I nomi erano già noti da tempo: Massimo Zanello, assessore regionale uscente alla Cultura; Massimiliano Romeo, assessore alla Sicurezza del comune di Monza; la sovicese Ester Valtorta; il carnatese Claudio Paolo Rizzi; il limbiatese Claudio Augusto Dozio.

Tra ringraziamenti di rito e doppiopetti di ordinanza, i magnifici cinque, schierati sotto la proiezione di una gigantesca stella padana e accanto al nuovo segretario provinciale del partito, Dionigi Canobbio, hanno sinteticamente sciorinato il loro programma elettorale.

Per uno Zanello che ha sottolineato come “non fosse scontata una ricandidatura” e che ha posto l’accento sull’operato del proprio assessorato, “Forum della cultura UNESCO e consorzio Villa Reale, soprattutto”, ha fatto da contralto un Romeo pronto a concentrarsi sulle problematiche viabilistiche che attenteranno il territorio nei prossimi mesi: “Con l’inizio dei lavori per la Pedemontana è fondamentale che il trasporto su ferro venga potenziato: collegamento della metropolitana da Bettola a Monza e velocizzazione della tratta ferroviaria Monza-Molteno-Oggiono-Lecco”.

Rizzi, flemmatico, si è soffermato sulla sanità, chiudendo in modo eloquente: “Quando un extracomunitario arriva in Italia non sappiamo nemmeno se è stato vaccinato”.

Valtorta, “unica quota rosa”, nella definizione di Canobbio, ha come obiettivo il “mantenere buoni rapporti tra i sindaci brianzoli e la regione Lombardia”.

Claudio Dozio, chimico, intende occuparsi di ambiente: “Risparmio energetico nelle abitazioni e rispetto del verde”.

Infine, Fabio Meroni, assessore leghista provinciale al Demanio e, quindi, “padrone di casa” dell’evento, in calce alla presentazione, in perfetto stile Lega, ha tuonato: “Chi ha voluto la provincia di Monza e Brianza è stata la Lega. La Lega c’è e abbiamo la necessità di avere un vicepresidente provinciale”.

Più diplomatico Zanello che, rispondendo alla classica domanda sugli obiettivi percentuali, chiosa: “L’unico tema delle prossime elezioni sarà il duello Lega-Pdl, ci farebbe piacere il sorpasso ma non ne faremo una malattia”.

FORMULA UNO, ECCLESTONE ANNUNCIA: IL GRAN PREMIO A ROMA NEL 2013

mercoledì, marzo 10th, 2010

«Roma entrerà in calendario nel 2013. Avremo 20 gare e i team saranno soddisfatti». Lo ribadisce Bernie Ecclestone, patron del Mondiale di Formula 1, al magazine tedesco Speedweek. Le parole di Big Bernie confermano la tendenza a privilegiare i moderni tracciati cittadini, come quelli di Valencia e Singapore che giá fanno parte del campionato. E riaprono la mai sopita polemica tra Lega Nord e amministrazione di centrodestra capitolina sul contestato tracciato da Gran Premio all’Eur, che il sindaco Gianni Alemanno vedrebbe di buon occhio.

 DAL COLOSSEO ALL’EMPIRE – Ma non è soltanto Roma con il suo circuito a pochi metri dal Colosseo Quadrato (il palazzo della Civiltà del lavoro all’Eur) a sollecitare la fantasia e il senso per gli affari del patron. Nell’agenda di Ecclestone, evidenzia Speedweek, rimane in evidenza anche il progetto di organizzare un Gp perfino a New York.

Il Mondiale 2010 di Formula 1 comincia domenica 14 marzo con il Gran Premio del Bahrain. La stagione si snoderà attraverso 19 appuntamenti. Spicca l’esordio del Gp della Corea del Sud e il ritorno a Montreal per il Gp del Canada.

CASTELLI: BASTA FONDI – Come era prevedibile, è arrivata subito una replica delle Lega Nord, attraverso il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Castelli: «Apprendo che Ecclestone dichiara che il Gran Premio di Roma entrerà in calendario nel 2013. Atteso che sono passati pochi mesi da quando questo governo ha dovuto dare a Roma 500 milioni per ripianare i debiti del Comune, senza che peraltro Roma mettesse in atto alcun piano di dismissione dei propri assets per diminuire tali debiti, chiedo alla Lega Nord – dice Castelli – di non votare da oggi in poi alcun provvedimento che preveda di erogare fondi straordinari per il Comune di Roma nel caso in cui detta amministrazione dovesse impegnare fondi propri per organizzare l’evento».

Secondo Castelli «sarebbe infatti una beffa straordinaria che con i fondi dello Stato che, come noto, provengono in larga parte dal nord, si andassero a finanziare manifestazioni che danneggiano lo storico Gran Premio di Monza».

PASSA IL DECRETO

sabato, marzo 6th, 2010

”Non si e’ cambiata nessuna regola del gioco. Si e’ data una corretta interpretazione a leggi e regolamenti che esistono gia’, che mal interpretate da chi doveva garantire il voto, hanno portato a delle esclusioni”. Lo ha dichiarato il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, in merito all’approvazione, da parte del consiglio dei ministri, del decreto interpretativo. ”Cosi’ si e’ garantito a tutti quello che e’ il fondamentale diritto-dovere del voto, che sarebbe stato impedito ad una popolazione di quasi 15 milioni di persone – ha continuato il ministro -. Rientrano cosi’ in corsa quelli che avevano titolo per farlo, perche’ non e’ stato riaperto alcun termine. Si e’ rimediato – ha concluso Calderoli – ad alcune violazioni delle leggi, dei regolamenti e delle istruzioni del ministero dell’Interno”.

CAOS ELEZIONI

mercoledì, marzo 3rd, 2010

In Lombardia e Lazio…

«Sono dilettanti allo sbaraglio». Poche parole e Umberto Bossi anticipa la resa dei conti che ci sarà dopo le elezioni. A bufera finita e, c’è da sperarlo, dopo che le liste oggi messe fuorigioco dai giudici di Roma e Milano avranno regolarmente partecipato alla competizione. A essere messi in discussione non solo i nomi dei singoli, sergenti o generali che siano, ma soprattutto gli equilibri interni al centrodestra. A partire dai rapporti tra Pdl e Lega. Impossibile non vedere come le vicende Polverini e Formigoni abbiano messo in subbuglio la pancia di una coalizione che fino a qualche settimana fa sembrava avviata verso la più semplice delle avanzate elettorali. Una semplice conferma dopo i successi delle ultime elezioni europee, politiche e anche amministrative. Un modo per consolidare il posizionamento di un’Italia che in fondo a destra è stata da sempre.

E, invece, litigi e pasticci rimettono in gioco non solo le percentuali di seggi e voti, ma soprattutto i rapporti di forza interni. Con la Lega che non resiste alla tentazione della smargiassata. «Ma come si fa a sbagliare a presentare le liste», infierisce Bossi. Non ce n’era davvero bisogno, il guaio era già sotto gli occhi di tutti. E forse sarebbe stato più opportuno dare una mano a chi a quei pasticci stava cercando di porre rimedio. Con pandette e intricati ricorsi alle corti d’Appello. Non dimenticando che il contributo del Carroccio alla raccolta di firme per la lista di Formigoni in Lombardia si era firmata a trenta. Su un totale di oltre 4mila presentate. E magari evitando, tra alleati di governo e coalizione, di scomodare anche il solito complotto. Che, declinato all’italiana, assomiglia terribilmente a una farsa. «Spero che siano dilettanti allo sbaraglio – istilla nei suoi il dubbio Matteo Brigandi, responsabile Giustizia della Lega – Perché se non lo fossero, sarebbe più grave». Non male per riscaldare animi che nel centrodestra di questi tempi sono già piuttosto caldi. A tutto vantaggio di Bersani e compagni.

Ma del resto la carica l’aveva già suonata la Padania, il quotidiano leghista che già ieri titolava con un bel: «La lega salva Formigoni». A liste ancora sub iudice e a soluzione del caso ben lontana. Il motivo? «Il Pdl impari come si fa politica con passione e competenza», il titolo dell’intervista al segretario nazionale della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti, eterno delfino del Senatùr.

Ma anche i ministri non ci sono andati giù leggeri. «Sono errori raccapriccianti», ha infierito Luca Zaia in attesa di passare dall’Agricoltura allo scranno più alto della Regione Veneto. «Il fatto che la Lega non faccia questo tipo di errori ormai è risaputo, spero che comunque la situazione in Lombardia e nel Lazio si risolva per garantire una competizione democratica e consentire ai cittadini di dare un’espressione di voto». Bontà sua. Un commento distaccato del tipo di chi, come un Casini o un Penati qualunque che si sforzano di esibire anglosassone fair play, guarda la vicenda dal di fuori. E Maroni? Pesante pure lui. E pure lui tutto impegnato a dividere i buoni dai cattivi. «Noi della Lega qualche esperienza in più rispetto al Pdl ce l’abbiamo. La nostra prima elezione risale al 1985, quando facemmo eleggere un consigliere della Lega a Varese». Ed è subito pronta la lezioncina ai principianti. «Il diavolo – assicura – sta nei dettaglì. Bisogna sempre fare attenzione, noi fingiamo che i termini per la presentazione delle liste scadano una settimana prima dell’effettiva scadenza, facciamo un check di tutte le cose che servono, compresi i timbri tondi, così se manca qualcosa siamo pronti e non abbiamo mai avuto problemi». Un intervento del ministero? Escluso perché «violeremmo il diritto di chi ha applicato le leggi» e che può «vantare il diritto di correre senza gli altri». Dal Piemonte s’indigna anche il candidato governatore. «Ha ragione Bossi – s’allinea Roberto Cota -. Noi della Lega abbiamo sempre prestato molta attenzione alla preparazione». Bravo. «Le liste si presentano il primo giorno – gli fa eco il senatore Piergiorgio Stiffoni -. Io nella mia vita ne ho depositate migliaia e l’ho sempre fatto il primo giorno utile». Ma in serata l’annuncio della mobilitazione. Per le liste di Polverini e Formigoni? Macché. «Patate naturali» in distribuzione gratuita sabato in largo Cairoli a Milano. Contro il via libera europeo ai tuberi Ogm.

…e in Veneto…

Iniziata ufficialmente la campagna elettorale, il clima si è già surriscaldato. Ieri mattina in tribunale è stato presentato un ricorso che mette in discussione le modalità utilizzate dalla Lega Nord.

A farlo è stato il segretario della Destra, Titti Monteleone, intenzionata a «vederci chiaro». Nel mirino la procedura di autenticazione delle firme raccolte dal Carroccio in zona Cesarini.

Le sequenze da accertare – secondo il ricorso – risalgono a sabato, durante il via vai di rappresentanti di lista in tribunale. Qui la Lega stava raccogliendo le ultime candidature per le elezioni regionali, dopo aver scoperto l’errore di valutazione dei delegati di lista, che pensavano di dover raccogliere un numero di firme di poco superiore a quota 750 (ne servivano mille).

Un incidente che poteva diventare un dramma politico, ma che adesso apre una nuova partita, stavolta in tribunale. La Destra, fuori dalla corsa alle regionali, ha presentato il ricorso in cancelleria. Il sospetto è che quelle firme non siano state autenticate: «Nessuno dice che le firme sono false», afferma Titti Monteleone, «ma bisogna verificare se siano state correttamente autenticate. Un conto è la raccolta delle firme, un’altra l’a utenticazione».

Gettano acqua sul fuoco i vertici provinciali del Carroccio: «La Lega ha tanti elettori, militanti e conoscenti. Per noi è stato facile raccogliere le firme mancanti. Quanto all’autenticazione la normativa è molto complessa».

Anche il delegato dei Radicali, il bellunese Michele Bortoluzzi, ha depositato ricorsi alla commissione circoscrizionale per l’a ccesso agli atti di tutte le liste provinciali e alla Corte d’A ppello per l’accesso agli atti delle candidature regionali, quindi di Bortolussi, Zaia, De Poli: «Un gruppo di persone competenti, sia giuridicamente e sia elettoralmente è pronto», spiega Bortoluzzi, «nel caso in cui la Corte accolga la richiesta, ad entrare in azione, per controllare le decine di infrazioni che ci sono state segnalate in Veneto dai delegati, dagli uffici anagrafe e, anche, dai carabinieri in alcuni casi»

http://www.ilgiornale.it/interni/la_lezione_bossi_dilettanti_sbaraglio/03-03-2010/articolo-id=426312-page=1-comments=1

http://corrierealpi.gelocal.it/dettaglio/elezioni-la-destra-fa-ricorso-contro-le-firme-della-lega/1877264

SI' ALLA LEGGE ANTI CORRUZIONE, IL PDL FACCIA LISTE "PULITE"

lunedì, febbraio 22nd, 2010

‘”Bisogna fare una legge”. Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi lo ha detto parlando con i giornalisti a Milano in merito alle ultime vicende giudiziarie con tangenti venute alla ribalta. Secondo il ministro delle Riforme, si tratta di “fatti isolati. Sennò – ha spiegato – qualche segnale sarebbe giunto”. La Lega Nord, ha continuato Bossi, ha suggerito al Pdl “di non candidare chi è stato trovato con le mani nel sacco. Calderoli – ha proseguito Bossi – ha detto a Berlusconi: noi abbiamo fatto così, fate così anche voi, ci date una mano. La gente – ha aggiunto – è stufa della politica, ogni tanto c’è una mela marcia che crea confusione. Ma spero che i cittadini siano tanto maturi da non farsi confondere”.

Ecco Calderoli a proposito:

“Martedì mattina incontrerò i rappresentanti delle associazioni degli enti locali e le forze politiche, anche di opposizione, per illustrare la mia proposta e studiare la percorribilità per la presentazione di un emendamento al decreto legge sugli enti locali contenente il rafforzamento dei controlli interni degli stessi enti locali.

In questo modo le prime norme di contrasto alla corruzione, e di miglioramento dei servizi, potranno diventare legge già entro la metà del mese di marzo ovvero prima delle elezioni regionali.”

REGIONALI: ECCO I CANDIDATI DELLA LEGA NORD

mercoledì, febbraio 17th, 2010

Pronta la squadra del centrodestra per le regionali in programma i prossimi 28 e 29 marzo, dopo la presentazione ufficiale a Roma delle quattro candidate nel Centro Nord.

“Si vota in tredici importanti regioni, sono elezioni nazionali che chiamano gli italiani ad una presa di posizione importante, e cioè tra la politica del fare e la sinistra delle parole”, ha spiegato il premier Silvio Berlusconi. Che ha rilanciato: “Come Pdl ci permettiamo di chiedervi un impegno anche su quattro temi da inserire nei programmi elettorali: il piano casa, più verde, meno burocrazia e meno tasse con più servizi”.

 

 

 

Due i candidati a governatore della Lega: il ministro per le Politiche agricole Luza Zaia in Veneto e il capogruppo alla Camera del Carroccio Roberto Cota in Piemonte. Undici quelli del Pdl.

Stando al recente sondaggio di Euromedia Research e pubblicato da Panorama la scorsa settimana, in pole position verso una probabile vittoria troviamo Formigoni in Lombardia con il 61,5% e Zaia in Veneto con il 56,3%, mentre se la gioca alla pari con il governatore uscente del Pd, Mercedes Bresso, il leghista Roberta Cota in Piemonte (48,8%).

da Panorama

LA RIVOLTA DI MILANO

lunedì, febbraio 15th, 2010

Milano come Coccaglio. Invece di «White Christmas» si potrebbe parlare di «White Carnival». Cambia il nome, la sostanza è la stessa. All’indomani della guerriglia urbana scatenatasi a Milano in via Padova, quartiere interetnico pochi chilometri a nord del Duomo, Matteo Salvini, europarlamentare e capogruppo della Lega Nord in Comune propone controlli ed espulsioni porta a porta, casa per casa. Un annuncio che fa venire i brividi ad alcuni, a partire dagli stranieri che ieri pomeriggio hanno strappato i manifesti elettorali del Carroccio al grido di «razzisti, xenofobi», ma piace ad altri, soprattutto ai cittadini della zona, esasperati. E secondo un sondaggio di Sky Tg24, il 67% degli italiani si dice favorevole all’iniziativa.

Salvini, non le sembra di esagerare? L’accusa di deriva razzista è già ripartita.

«Io ho solo chiesto, come prevede la legge, che il sindaco si occupi di inviare vigili a controllare la regolarità delle condizioni di residenza dell’intera zona di via Padova. Come è già stato fatto nel Bresciano dal sindaco di Coccaglio».

A cosa serve?

«A far rispettare la legge. Io tra poco cambierò residenza e un vigile verrà a controllare. Un mese fa, in qualità di presidente della commissione sicurezza del Comune, ho fatto un sopralluogo in via Crespi, non molto lontano da via Padova: ho visto anche venti persone ammassate in monolocali da 30 metri quadrati».

Il fatto che stranieri vivano in condizioni disumane, non giustifica la caccia porta a porta.

«La prima cosa che un sindaco dovrebbe fare è controllare chi vive in queste case, chi è in regola e chi no».

In che misura crede che il sovraffollamento di stranieri negli appartamenti abbia inciso sugli scontri di sabato sera?

«Il problema è la densità abitativa. In via Padova e in tutte le vie limitrofe abitano troppi stranieri».

Che fino a ora avevano convissuto in pace.

«No, due giorni fa ci è scappato il morto, ma è un continuo di intimidazioni, scippi, violenze. La metà di queste persone non ha diritto di abitare a Milano».

Sei mesi fa proprio lei aveva chiesto posti riservati ai milanesi sui mezzi pubblici. Una dichiarazione bollata da più parti come razzista…

«Io avevo solo detto, e lo ripeto: “non vorrei che tra vent’anni fossero i milanesi a chiedere il permesso per sedersi”. In via Padova gli italiani devono chiedere il permesso per camminare sul marciapiede. Lo ripeto, il problema è il sovraffollamento di stranieri nel quartiere».

E pensa che i controlli possano risolvere la situazione?

«Sono certo che la metà delle case si svuoterebbe… In Svizzera una legge federale, la Lex Koller, prevede forti restrizioni, per chi non è cittadino svizzero, per l’acquisto di una casa o l’apertura di un’attività commerciale».

Quindi?

«Fermiamo per un anno le vendite di case e di attività commerciali a tutti gli extracomunitari».

Questo non c’entra molto con gli scontri di sabato.

«E invece sì. Il problema è che da una parte ci sono appartamenti affittati in nero e quindi illegalità, dall’altra stranieri irregolari, che hanno colonizzato interi quartieri. È una questione di numeri e di cultura».

Non teme, con le sue parole, di scatenare violenza fai da te e caccia allo straniero da parte dei cittadini esasperati?

«La mia preoccupazione è che se non si fa nulla si rischia che la situazione peggiori».

Una «boutade» per finire in prima pagina?

«Non ho nessun bisogno di finire in prima pagina e ne farei volentieri a meno».

In via Padova erano stati inviati i militari…

«Con il ministro Maroni stiamo valutando quanti agenti di polizia possa inviare il governo sul territorio».

Venerdì è prevista una fiaccolata della Lega e un consiglio comunale straordinario.

«La ragione è semplice: non possiamo permettere che nel giro di qualche giorno l’emergenza finisca nel dimenticatoio».

__________________________________________

‘I rastrellamenti lasciamoli stare’ dice il ministro delle riforme Umberto Bossi dopo l’intervento di Matteo Salvini sul caso di Milano.

L’europarlamentare leghista Salvini aveva affermato che bisognava andare casa per casa per le espulsioni. A proposito delle critiche del centrosinistra Bossi aggiunge: ‘Anche io critico la sinistra che ha fatto arrivare montagne di immigrati senza casa cosi’ poi sono nati i quartieri ghetto. Se Bersani ha ragione vincera’le elezioni, se ha torto perdera”.

 

Intervista da www.ilgiornale.it

Reazioni www.ansa.it

TEMPESTA INTORNO A BERTOLASO

venerdì, febbraio 12th, 2010

Cherchez la femme: aveva capito tutto Dumas quando mise in bocca a un suo personaggio questa espressione. Cercate bene, guardate meglio: dietro a ogni caso c’è sempre una donna.

LA VICENDA

È bufera su Guido Bertolaso. Il capo della Protezione civile è stato raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sui lavori del G8 alla Maddalena. Per questo Bertolaso ha rimesso tutti gli incarichi al premier che dopo qualche ora in Consiglio dei ministri ha ribadito la sua fiducia nel capo della Protezione civile e ne ha respinto le dimissioni

”Esprimo la massima stima personale e piena solidarieta’ nei confronti del Sottosegretario Guido Bertolaso. E’ una persona onesta e competente e, anche per questo, la nostra Protezione Civile e’ tra le migliori al mondo. Chi sa perche’ queste cose capitano sempre sotto elezioni…”. Cosi’ il Presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, interviene sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.

Non deve interessare la vita privata di Bertolaso perchè rischia di far perdere di vista la vicenda in questione. Nessuno osa mettere in dubbio il grande lavoro svolto dalla Protezione Civile dopo il sisma de L’Aquila, che con grande impegno si è mostrata tra le migliori compagini del mondo. Di contro, le agghiaccianti frasi di giubilo che stanno emergendo dalle intercettazioni telefoniche dopo il terremoto in Abruzzo dai dirigenti vicini a Bertolaso fanno venire i brividi se fossero provate…

Cosa ne pensate su questa vicenda che sta infiammando la politica italiana?

(altro…)