LEGA SALVINI PREMIER – LEGA LOMBARDA SEZ. MEDA

Archive for the ‘Politica’ Category

OGGI IL DISCORSO DI BERLUSCONI PER LA FIDUCIA

mercoledì, settembre 29th, 2010

Mi aspetto che Berlusconi faccia un bel discorso, un discorso credibile, sensato e tranquillo. Solo lui sa se ha i numeri, se li ha è inutile che venga in aula a fare troppi casini. A dirlo è il leader della Lega Nord Umberto Bossi in vista del discorso che il premier terrà alla Camera il 29 settembre. Per Bossi con Fini cè un problema, però Berlusconi sa se ha i numeri o meno. I voti della Lega ci sono, i voti del suo partito spero che ci siano e spero che abbia gli altri che mancano. Secondo il ministro per il federalismo poi la sinistra sta aiutando disperatamente Fini. Quanto alla possibilità che Fli non voti la fiducia per Bossi se Fini non vota non dico cosa succede perchè la sinistra fa di tutto perchè avvenga questa cosa.

FINI…CONTINUA…

lunedì, settembre 27th, 2010

da www.ilgiornale.it

Sorride amaro, Berlusconi, e scuote la testa come a dire: lo sapevo. Ossia che Fini avrebbe cercato per quanto possibile di scaricare le colpe sul cognato Giancarlo Tulliani e si sarebbe difeso dicendo «non so chi è il proprietario della casa di Montecarlo» e «solo dopo la vendita ho saputo che in quell’appartamento viveva il signor Giancarlo Tulliani». Insomma, un «non so» che non convince affatto il premier. Il Cavaliere, che vede il filmato ad Arcore, non crede alla ricostruzione del presidente della Camera ma valuta che la posizione di Fini, dopo il video, sia di assoluta debolezza. Già il fatto che il presidente della Camera non abbia avuto il coraggio di rispondere alle domande dei giornalisti e di affrontare un contraddittorio la dice tutta. E poi ha cercato, per quanto possibile, di scaricare le colpe sul cognato.

Un altro elemento valutato positivamente dal Cavaliere è la sconfessione della linea dei colonnelli finiani, Bocchino in testa. Il pretoriano di Fini, appena qualche ora fa, assicurava che dietro le società off-shore non c’era Giancarlo Tulliani. Mentre il presidente della Camera dice: «Non lo so. Gliel’ho chiesto con insistenza e ha sempre negato. Restano i dubbi? Certamente anche a me». Insomma, Fini in balìa dell’ambizioso cognato. Non certo una bella figura per l’ex leader di An. Berlusconi comunque è amareggiato perché, confida ai suoi «tutto questo teatrino poteva essere evitato, mentre adesso è addirittura a rischio il governo».

Amarezza e fastidio anche per tutte quelle accuse che il presidente della Camera gli rivolge senza mai nominarlo. La prima arriva all’inizio dell’intervento con quel «a qualcuno dà fastidio che da destra si parli di cultura della legalità, di garantismo che non può essere impunità, di riforma della giustizia per i cittadini e non per risolvere i problemi personali». A Berlusconi pare di sentire Di Pietro, non Fini. E neppure quella sottolineatura sulla mancanza di «un semplice avviso di garanzia in 27 anni di Parlamento», lasciando intendere che invece Berlusconi di grane con la giustizia ne ha a iosa. «Ma roba da matti». E ancora, al premier non va giù quell’«a differenza di altri non strillo contro la magistratura e attendo con fiducia l’esito delle indagini». Una difesa blanda, quella di Fini, con qualche colpo basso. Specie quando il presidente della Camera si traveste da Travaglio e allusivo dice che «io non ho né denaro, né barche, né ville intestate a società off-shore per meglio tutelare i loro patrimoni e per pagare meno tasse». Ma chi lo ha sentito parla di un Cavaliere sostanzialmente di buon umore, complice anche la vittoria del suo Milan.

Prima di partire per Arcore, Berlusconi registra un audiomessaggio ai Promotori della libertà in cui cerca di riportare la barra della nave sulla politica: «In questi giorni l’immagine che dà di sé la politica è davvero un disastro: è molto peggio del teatrino di sempre, del teatrino delle chiacchiere, degli insulti, delle falsità. Meglio lasciar perdere». Vuole che passi un messaggio positivo: «Fuori da questo teatrino, il nostro governo, il “governo del fare”, ha continuato a lavorare in silenzio su cose concrete, nell’interesse di tutti gli italiani». Che ormai il premier pensi anche all’ipotesi delle elezioni anticipate lo lascia trasparire quando indica la mission ai militanti: «informare gli italiani, attraverso i gazebo e le iniziative sul territorio, su un aspetto particolare del nostro lavoro: sul ruolo dell’Italia e dei nostri soldati nelle missioni militari internazionali di pace. Un ruolo e un impegno che il nostro governo ha sempre considerato imprescindibile». Non è casuale, poi, che Berlusconi dedichi gran parte del proprio discorso ai rapporti con gli Usa e con la Nato. Nella battaglia coi finiani, infatti, questi ultimi hanno spesso puntato il dito contro la solida amicizia tra il Cavaliere e Putin, dipingendo il presidente della Camera come interlocutore privilegiato di Washington. Vero? Berlusconi sottolinea invece che i rapporti con gli Usa vanno a gonfie vele visto che «l’impegno in Afghanistan ha ricevuto l’apprezzamento dei nostri alleati e in particolare un pubblico elogio dell’ex ambasciatore americano Spogli».

BOSSI SCARICA FINI

sabato, settembre 25th, 2010

da www.repubblica.it

Umberto Bossi fotografa con parole crude la crisi nella maggioranza: “Su Fini non ci si può più contare”. Per il leader della Lega, Berlusconi e il presidente della Camera “non si prendono più”, ma al tempo stesso “Berlusconi dice che ha i numeri per andare avanti”. All’osservazione che però i voti arriveranno probabilmente da ex Udc e da altri siciliani, Bossi risponde: “La Sicilia è lontana”.

E segnali negativi per la tenuta della legislatura arrivano anche dall’Mpa di Raffele Lombardo. “C’è poco da stare tranquilli – dice, intervistato dal Mattino, il governatore della Sicilia – L’Mpa ha cinque deputati, non cinquanta, e quindi non saranno quelli a turbare i sonni del Cavaliere ma noi proseguiamo la nostra strada”. Insomma il sì al governo non è affatto scontato: “Vedremo cosà dirà e farà per il Sud”.

Sul fronte delle opposizioni si fa sentire l’Udc che mette in dubbio la stabilità dell’esecutivo in vista del passaggio parlamentare del 29 settembre. “Il governo non raggiungerà la maggioranza di 316 deputati senza l’apporto dei finiani e dell’ Mpa. Ma anche se ci riuscisse non servirebbe a nulla. Se Berlusconi non chiederà più il voto di fiducia raggiungere o meno la quota di 316 non ha più senso, salvo che non serva a chiedere lo scioglimento delle Camere” dice Casini a Sud Camp 2010, l’evento organizzato dallo stesso Enrico Letta e dalla sua Associazione. E propio da Letta arriva un segnale sulle alleanze: “Le Marche dove governiamo con l’Udc rappresentano un ottimo esempio di buon governo”.

SALVINI: BOSSI SINDACO DI MILANO

mercoledì, settembre 22nd, 2010

da a href=http://www.affaritaliani.itwww.affaritaliani.it/a

La candidatura di Bossi è ancora in campo. Il segretario ha detto che al di là delle dichiarazioni dei partiti, il nostro eventuale appoggio alla Moratti arriverà dopo un percorso di ascolto dei milanesi che stiamo facendo da settimane. In base a quello che raccogliamo scegliamo. Matteo Salvini, leader della Lega a Palazzo Marino, con unintervista ad Affaritaliani.it, rilancia la candidatura del Senatùr a sindaco di Milano. De Corato ancora vice sindaco? Quella del Pdl è una legittima aspirazione ma a giudicare da come votano i milanesi in questi ultimi anni se si tiene il sindaco è già un buon risultato. Poi leuroparlamentare del Carroccio attacca lassessore Moioli: La sue politiche sociali premiano lultimo arrivato e non litaliano che ha bisogno.

La Lega vuole lassessorato alle politiche sociale in vista del prossimo mandato?
In base a quanti voti i milanesi ci daranno vedremo cosa fare. La Lega sta lavorando bene col mondo delle politiche sociali e del volontariato. Se fino a qualche tempo fa pensare a un assessore alla politiche sociali della Lega poteva suonare strano dal 2011 non sarà più così. Questo è sicuramente uno dei fronti su cui stiamo lavorando.

Come valuta loperato della Moioli?
Ci sono dati molto positivi dal punto di vista dellofferta dei servizi ai bambini, alle famiglie e agli anziani. Per quanto riguarda invece le politiche di sostegno alla persona si registra un palese sbilanciamento a favore degli stranieri. La maggioranza assoluta di coloro che hanno incassato il denaro del comune di Milano per scelta dellassessore Moioli sono in maggioranza stranieri.

Un esempio di questo sbilanciamento…
Avrebbero dovuto dare i 10 milioni di euro del fondo anticrisi in primis alle famiglie italiane in difficoltà. Invece questi soldi andranno anche a coloro che sono residenti a Milano da soli tre anni mentre sarebbe stato giusto innalzare la soglia a dieci anni. Stesso discorso per il bonus bebè, per quello maternità e per quello dellaffitto. In sostanza sono state adottate politiche sociali che premiano lultimo arrivato e non litaliano che ha bisogno.

Anche sulla gestione del problema dei rom siete molto critici…
Maroni ha fatto più di quello che doveva fare. Lassessore Moioli invece si appoggia più ai don tizio o ai don caio che sullimmigrazione regolare e clandestina non hanno la stessa impostazione del Centrodestra.

Intanto il Pdl sta per ufficializzare la ricandidatura della Moratti e non vuole mollare il ruolo di vicesindaco…
Abbiamo davanti otto mesi di lavoro duro e questa è lultima delle nostre preoccupazioni. Detto questo in tutto il Nord laddove governiamo col Pdl se il sindaco è della Lega il vice è del Pdl e viceversa. Quella del Pdl è una legittima aspirazione ma a giudicare da come votano i milanesi in questi ultimi anni se si tiene il sindaco è già un buon risultato.

La candidatura di Bossi a sindaco di Milano è ancora in campo?
Fino a prova contraria sì. Bossi ha detto che al di là delle dichiarazioni dei partiti, il nostro eventuale appoggio alla Moratti arriverà dopo un percorso di ascolto dei milanesi che stiamo facendo da settimane. In base a quello che raccogliamo scegliamo.

FEDERALISMO E ROMA

martedì, settembre 21st, 2010

ll ricordo della presa di Porta Pia ha risvegliato il dibattito politico sul tema delfederalismo fiscale. “È una riforma importante – ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti questa mattina a margine dei festeggiamenti per i 140 di Roma capitale. “Deve essere approvata senza provvedimenti ridicoli come lo spostamento dei ministeri al nord o la capitale reticolare, che non solo è una sciocchezza giuridica ma è anche antieconomica. Concorde il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che, che stamattina ha definito impensabile distribuire le sedi dei ministeri su tutto il territorio nazionale.

Questi commenti non sono, però, piaciuti alla Lega. “Il decentramento amministrativo con il decentramento dei ministeri sul territorio è qualcosa che esiste anche negli altri Stati ed è qualcosa che migliora il rapporto tra lo Stato e il territorio ha sottolineato il presidente del Piemonte, Roberto Cota. “Semplicemente ridicolo, oltre che anacronistico, sostenere che i Ministeri, e relativo magna-magnà, siano il simbolo più importante dell’unità nazionale” ha commentato l’eurodeputato Mario Borghezio. “Ma se Roma ladrona non molla i ministeri – ha poi concluso – perché dovremmo continuare a mantenerli?

Dall’assemblea degli Industriali di Bergamo, il presidente di Confindustria,Emma Marcegaglia ha sottolineato che l’introduzione del federalismo fiscale può essere un fatto positivo se “a una riduzione della spesa pubblica, a una maggiore responsabilità e a una penalizzazione per gli amministratori locali che amministrano male. La Marcegaglia ha sottolineato che la riforma dovrà garantire che “gli amministratori che non rispettano i conti, soprattutto quelli sanitari, diventino ineleggibili”. Questa norma è già presente nelle bozze dei decreti attuativi e trovano l’approvazione del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. “È sacrosanto – ha detto all’inaugurazione dell’asilo dell’Eni a San Donato (Mi) – perché dobbiamo tornare finalmente a una buona amministrazione ma io estenderei il principio anche ai ministri e al governo centrale”. Secondo il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, riferire l’ipotesi ai conti della sanità “sarebbe ridicolo”.

Estratto da: www.libero-news.it

IN ARRIVO LA LEGGE ANTI BURQA

lunedì, settembre 20th, 2010

59 le firme degli esponenti della Lega Nord, in accompagnamento al testo del ddl presentato oggi in Parlamento che vorrebbe vietare il burqa anche in Italia, così come recentemente è stato fatto dai cugini francesi doltralpe. Indumenti lesivi della dignità della donna è possibile leggere nel documento; lo stesso prevederebbe sanzioni penali, per chiunque costringa uno o più soggetti alloccultamento del volto con minacce molestie o in modo tale da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura mediante tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione praticate con mezzi materiali o psicologici. Fino ad un anno di carcere e 30.000 euro di multa, con pena aumentata della metà se leventuale vessazione è operata su disabili o minori. Nessuna sanzione penale quindi per quelle donne che indosseranno Burqa e Niquab di loro spontanea volontà ( laccertamento dei motivi potrebbe però risultare talvolta molto complesso), ma una multa che andrebbe dai 150 e i 300 euro, con la possibilità di essere trasformata in attività non retribuite di pubblica utilità, a discrezione dellautorità giudiziaria. Secondo Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera della Lega il testo redatto è la fedele traduzione del documento approvato dal Senato francese rubato ai cugini per sposare il principio introdotto da uno stato laico che professa la parità fra uomo e donna spiega ancora Reguzzoni al Sole24 ore. Nel testo – aggiunge – cè un principio innovativo che prevede sanzioni penali per chi costringe o crea le condizioni psicologiche per far portare il burqa. E offensivo per la dignità della donna incalza la vice-presidente del gruppo Carolina Lussana, che critica il segretario PD, Bersani per aver sostenuto che la legge anti-burqa non fosse certo una priorità. Su tale legge, si è favorevolmente espresso però anche il Presidente della Camera, Gianfranco Fini; doveroso tutelare le donne – ha spiegato – vivere la Repubblica a volto scoperto è una questione di dignità e di eguaglianza.

LA CAPITALE DEL NORD

sabato, settembre 18th, 2010

Bossi: ora voglio Capitale del Nord
Dopo status speciale per Roma

Ora ci vuole quella del Nord. Il leader della Lega, Umberto Bossi, commenta cosi lapprovazione del decreto su Roma Capitale in Consiglio dei ministri. La battuta del leader leghista non e piaciuta ai finiani. Fabio Granata, deputato di Fli: Quando Bossi dice che ora ci vuole la Capitale del Nord, si tratta allo stesso tempo di Storia e Geografia creativa.

Bossi, scherzosamente, spiega perche la Lega abbia appoggiato il provvedimento. Lo abbiamo votato solo perche il sindaco Alemanno e venuto piangendo, ha sottolineato il ministro facendo riferimento alla presenza del sindaco di Roma a Palazzo Chigi dopo la firma del decreto.

Finiani contro leader leghista
E polemica tra il leader della Lega e i finiani. Attacca Fabio Granata: Cosi come la Padania non esiste, Roma e lunica Capitale dItalia. La sua e Geografia creativa.

La Capitale del Nord? La lingua batte dove il dente duole. La secessione e nel Dna della Lega e chi lo nega e in malafede. Bossi ed i suoi uomini non perdono occasione di ricordarcelo. Lo afferma Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI. I suoi colleghi di governo – aggiunge – diranno che e una battuta, faranno finta di niente e sminuiranno il tutto. Ce da chiedersi fino a che punto e tollerabile che un partito del governo nazionale continui a prendersi gioco delle istituzioni e della Repubblica unica e indivisibile cosi come fa la Lega Nord.

CALDEROLI: ‘VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO’

giovedì, settembre 16th, 2010

“Il federalismo e’ stato, e’ e sara’ la bussola della Lega. Ieri per individuare gli alleati; oggi per proseguire o meno la legislatura; domani per coltivare la suggestione di abbandonare il parlamento nazionale e concentrarsi sulle assemblee regionali. A confermarlo e’ il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che vuole chiudere ‘entro quattro mesi’ la partita sull’attuazione delle riforma e si dice ‘soddisfatto per il boom di interventi edilizi realizzati grazie alle semplificazioni’ (su cui si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Le acque nella maggioranza sembrano piu’ calme. Il governo andra’ avanti con 316 voti alla Camera. Finiani inclusi? A noi interessano soprattutto i fatti e non i voti su una risoluzione. Anche perche’ per noi contala qualita’ dei voti e non la quantita’. L’importante e’ che ci sia la volonta’ di procedere sulle riforme, a cominciare dal federalismo in commissione bicamerale. Che doveva essere a maggioranza e invece l’abbiamo fatta paritetica. Ma non c’e’ il rischio che il finiano Baldassarri voti con l’opposizione e dunque diventi a minoranza? Non credo. Con Baldassarri ho parlato spesso. L’ultima volta martedi’ scorso e ci siamo sempre trovati d’accordo. Se vengono messe da parti le pregiudiziali politiche sono convinto che la quadra si trovera’ anche con l’opposizione.

Se trovo un atteggiamento costruttivo io un provvedimento sono pronto anche a rivoltarlo come un calzino. Per Bossi il federalismo e’ questione di ore. A che punto siete? Quanto prima vedro’ i rappresentanti di regioni ed autonomie locali per discutere un provvedimento unico sull’autonomia tributaria di regioni e province e sulla cancellazione dei trasferimenti regionali agli enti locali. Visto il tema li devo per forza incontrare tutti insieme. Se il confronto sara’ positivo potrei portare il testo in Consiglio dei ministri la prossima settimana insieme a quello sui costi standard per la sanita’. Partiamo dalle regioni: che cosa avranno? Un mix di Iva e Irpef. Oggi la maggior parte delle risorse viene dalla compartecipazione Iva al 44,7 per cento.

Penso che si puo’ passare al 25-30 per cento. E’ un tributo su cui non c’e’ margine di manovra sia perche’ discende dall’Europa sia perche’ il cittadino non ha la percezione che una parte di cio’ che spendeva alle regioni. Se invece utilizzo una tassa sulle persone fisiche come l’Irpef questo raccordo diretto c’e’ cosi’ come un collegamento coni servizi erogati. Irpef sotto quale forma? Con una compartecipazione sui gettiti prodotti dai vari scaglioni, in modo da garantire la progressivita’ dell’imposta, e con un’addizionale piu’ ampia di quella attuale. Che i governatori potranno manovrare nel rispetto degli scaglioni nazionali. La potranno anche abbattere totalmente oppure introdurre detrazioni per agevolare le famiglie con bambini o anziani a carico, arrivando a qualcosa di simile al quoziente familiare. Le regioni manterranno anche l’Irap. La ridurrete? Saranno i’ governatori a decidere. Io gli do una flessibilita’ totale per arrivare anche a zero. Saranno loro a decidere se vogliono fare una vera politica di promozione dell’impresa.

Province e comuni che cosa devono aspettarsi? Nel decreto sul fisco municipale si e’ affrontato il nodo dei trasferimenti dello Stato. Ora puntiamo a risolvere quello dei trasferimenti regionali. Ho trovato una soluzione di garanzia: cancellarli e dare a comuni e province la compartecipazione a un tributo regionale con un livello stabilito tra le parti. Per le province penso al bollo auto e per i comuni sarei orientato all’addizionale Irpef. Passiamo al Sud. Il ministro Tremonti ha detto che in alcune regioni bisognerebbe prima fare arrivare lo Stato. Sara’ un federalismo a due velocita’? Sono sempre stato di questa idea per le evidenti difficolta’ in cui si trovano alcune aree territoriali ma ormai si e’ deciso di far partire tutti insieme e cosi’ sara’. Il federalismo lo vedo come un armistizio tra Nord e Sud in materia fiscale. Basato su alcuni principi: assicurare le risorse a tutti in modo che possano garantire i livelli essenziali delle prestazioni nelle loro funzioni fondamentali, con dei coefficienti correttivi per chi si trova ad esempio su un’isola o in cima a un monte. Chi ha speso di piu’ osi adegua oppure cambia la propria classe dirigente. In quelle zone in cui la classe dirigente ha fatto disastri e non ha neanche creato le strutture io devo mettere gli amministratori in condizioni di farle. In che modo? Destinando alla perequazione infrastrutturale che e’ prevista dalla legge delega le risorse non utilizzate o destinate a interventi a pioggia, che verranno fuori dal monitoraggio del ministro Fitto. Ad esempio non posso chiudere dalla sera alla mattina un ospedale con 12 posti letto che fa danni ai pazienti e costa un’ira di Dio. Prima devo costruire degli ospedali per acuti e di alta specializzazione oppure delle strutture territoriali che oggi non esistono. La Lega sosterra’ il piano Fitto sul Sud? Dinanzi a un programma di interventi seri la Lega non avra’ problemi a concedere il suo appoggio.

Che sia tra tre mesi o tra tre anni, prima o poi si tornera’ al voto. Non avete mai pensato di sfruttare i consensi in ascesa e correre da soli? Come ha detto Bossi, Berlusconi e’ leale sulle riforme e noi dobbiamo esserlo con lui. Se le cose vanno avanti cosi’ non c’e’ motivo di andare da soli.

Nell’attuale sistema bipolare puoi incidere solo se sei presente anche a livello nazionale. Chissa’ che un domani, dopo aver realizzato il federalismo, non si possa decidere di essere presenti solo nelle assemblee regionali. Alleandosi con una forza nazionale sull’esempio di quanto avviene in Baviera”.

GRIMOLDI RINGRAZIA I GIOVANI PADANI

mercoledì, settembre 15th, 2010

“La miglior risposta ai deliri di Fini e alla sua arroganza fascista sono le migliaia di giovani che ieri hanno manifestato a Venezia per sostenere Umberto Bossi e la politica della Lega Nord e a Monza contro lo scippo del Gran Premio da parte di Roma. L’attaccamento alle radici, la voglia di far politica pulita e concreta, il coraggio delle proprie idee di tanti giovani sono la dimostrazione che la Padania e le nazioni che la compongono sono vive e vegete, alla faccia di chi rappresenta un passato oscuro e antidemocratico. Le bandiere padane a difesa del Gran Premio di Monza sono andate in mondovisione, e solamente Fini potrà dire di non averle viste. Il corteo del Movimento giovani padani di Venezia, poi, ha dimostrato non solo che la Lega Nord, a differenza di altri, può contare su tante migliaia di giovani, ma anche che la nostra è una politica pulita e concreta. Tutt’altro spettacolo arriva dai giovani dei centri sociali o da quelli che sostengono il Pd, come ha dimostrato la festa di Torino. Quanto a Fini, non mi risulta l’esistenza di un seguito giovanile”.

Queste le dichiarazioni di Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore del Movimento giovani padani

CALDEROLI: “SODDISFATTO PER BOOM DI INTERVENTI EDILIZI GRAZIE ALLA NOSTRA RIFORMA SULLE ATTIVITA’ EDILIZIE LIBERE”

martedì, settembre 14th, 2010

Accolgo con soddisfazione i dati pubblicati oggi dal Sole24Ore, secondo cui in numerosi comuni si registra, in soli tre mesi, un incremento degli interventi edilizi, già soggetti a DIA ed ora rientranti nelle c.d. attività edilizie libere, pari al doppio e, in alcuni casi al triplo, di quelli registrati in tutto l’anno 2009″.

E’ quanto afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli , che aggiunge: “Questi dati dimostrano come un intervento di effettiva semplificazione, compiuto senza oneri a carico del bilancio dello Stato, abbia concretamente ridotto la burocrazia e favorito lo sviluppo delle attività economiche, con la comunicazione di inizio lavori in regime di attività edilizia libera introdotta con il DL n. 40 del 2010, e abbia fattivamente contribuito al rilancio di un settore economico da tempo in sofferenza, facilitando, nel contempo, la vita ai cittadini, e riducendo i costi delle ristrutturazioni delle abitazioni, con effetti positivi – conclude il ministro Calderoli – sulla sicurezza e sulla vivibilità degli immobili.