Nella giornata del 12/07/2012 si è tenuto il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione 2012, il regolamento IMU e delibere di approvazione delle aliquote IMU ed addizionale IRPEF.
La Lega Nord Meda ha espresso un voto contrario motivato sia da una diversa concezione dell’utilizzo delle risorse a bilancio ma, soprattutto, da una contrarietà politica all’azione nazionale del Governo Monti in tema di tassazione e di imposizioni ai comuni.
Segue, nello specifico, l’intervento sui punti relativi ad IMU e al bilancio di previsione 2012.
Per quanto riguarda i punti all’ordine del giorno relativi ad regolamento IMU ed all’approvazione delle aliquote IMU la Lega Nord Meda ha espresso un voto politico di contrarietà alla tassazione IMU
Con onestà. la Lega, ha dichiarato che, il proprio voto contrario sui punti, è favorito dal fatto di occupare i banchi dell’opposizione: in maggioranza, pur rimanendo un parere negativo sulla tassa, si sarebbe dovuta approvare sia la sua previsione che la sua regolamentazione.
Il Parere della Lega sull’IMU, ritenuta una gabella medievale per il fastidio che essa provoca con particolare riferimento al reinserimento della tassazione sulla prima casa ed alle modalità di applicazione, fa riferimento principalmente alla completa diversità dalla tassazione prevista nella riforma del federalismo fiscale.
L’IMU ha mantenuto solo il nome dell’imposta che doveva entrare in vigore nel 2014. Innanzitutto l’IMU originaria esentava la prima casa, sulla base del principio che pagare una tassa sulla casa in cui si abita è odioso. L’IMU originaria si applicava sulle rendite semplici, e non su quelle rivalutate.
Nel federalismo fiscale l’IMU finiva interamente nelle casse dei Comuni, invece adesso il 50% del gettito viene sottratto dallo stato centrale (in realtà una percentuale maggiore per via di meccanismi tecnici di taglio dei trasferimenti del fondo perequativo). Questo è l’aspetto essenziale, in quanto i Comuni con l’aliquota al 7,6 per mille, facendo pagare le imprese sostanzialmente lo stesso dell’ICI, avrebbero incassato notevolmente di più. Si sarebbe quindi potuto decidere se offrire più servizi o se diminuire l’imposta fino al minimo del 3,8 per mille, nella vera ottica federalista.
Invece con l’IMU attuale se un Comune osa diminuire l’aliquota lo stato gli dice che in ogni caso deve versare nelle casse centrali il 3,8 per mille! Questo rende spesso impossibile ridurre le aliquote, ed i Comuni sono anzi costretti ad alzarle, amplificando ancora di più l’effetto socialmente devastante dell’incremento delle rendite.
Nota politica importante: Le nuove tasse sulla prima casa, previste dalla manovra di Mario Monti, porteranno a Roma svariati miliardi (come detto anche dall’assessore al Bilancio Cecchetti, lo stato si prende quanto ha Lui previsto fregandosene se il comune ha introitato meno rispetto alle previsione imposte dallo stato e mettendo in grande difficoltà l’ente locale) . Più di due terzi delle imposte sulle abitazioni graveranno sulle regioni del nord; e sono destinate a gonfiarsi esponenzialmente con la revisione degli estimi catastali, a fronte di un Meridione dove si parla di 2 milioni di immobili INESISTENTI per il fisco.
E’ di oggi anche la chiara bocciatura di Mario Draghi: nell’analisi sull’Italia, la Bce esprime la preoccupazione che il settore costruzione possa risentire negativamente dalla reintroduzione dell’Imu sulla prima casa e dal graduale rientro delle misure fiscali a favore degli investimenti in immobili residenziali”.
Sul bilancio di previsione, il concetto di base espresso dal gruppo Lega Nord Meda sta nel fatto di toglierci ogni illusione sulla possibilità di manovra (minima) degli amministratori locali sulla stesura del bilancio comunale: “il bilancio non lo fa il comune ma, negli ultimi anni, lo impone lo stato centrale”.
La Lega Nord Meda ritiene lungimirante il tentativo della maggioranza di proseguire nella strada di riduzione dell’utilizzo di avanzo d’amministrazione e oneri per spese correnti (già attuata dalla nostra amministrazione che era scesa nel 2011 al 37%); la maggioranza si spinge più in là, addirittura proponendo da subito l’azzeramento di tale utilizzo; una lungimiranza che ci vede però contrari poiché questa decisione porta alla necessità di aumentare ulteriormente la tassazione e, di conseguenza, aumentare la pressione fiscale sui cittadini medesi. Non demonizziamo la scelta della maggioranza, ma noi abbiamo una diversa concezione: riteniamo sarebbe stato più corretto proseguire nella riduzione della quota di cui sopra ma non al suo immediato azzeramento. Il momento di crisi generale in cui viviamo è già di per se particolarmente pesante su noi cittadini; con questa decisione lo diventa un poco ancor di più pesante.
Discordiamo dalle affermazioni dell’assessore Cecchetti quando dice che tale scelta è obbligata dall’impossibilità di aumentare l’indebitamento del comune e quindi, per fare investimenti, la necessità di prevedere tutte le poste di cui sopra non nelle spese correnti; vero questo punto, ma è anche vero che, dato il periodo di crisi, si sarebbe potuta scegliere la strada di ridurre gli investimenti di una quota e, di contro, ridurre l’aumento di tasse previste ai cittadini.
La conclusione del discorso della Lega Nord Meda è rivolto ad una riflessione e previsione generale: “Dobbiamo puntare non ad una super società ma ad una “società decente” che, attraverso le sue istituzioni, non umili noi cittadini. La politica di tassazione attuata dall’attuale governo di cui i comuni sono meri esecutori (anche per la loro sopravvivenza e per il mantenimento di un pò di “decenza” nell’offerta ai cittadini) umilia i cittadini, li deprime e blocca la ripresa economica”.